"Tu cosa provi quando ti abbraccia?"

5.8K 258 9
                                    

Harry si allontana e si avvicina alle due ragazze, che nel frattempo mi squadravano dalla testa ai piedi con sguardi a dir poco schifati.

Sentendomi di troppo mi allontano, e raggiungo il mio posto ai tavoli, dopo pochi minuti mi raggiunge una delle due ragazze sorridendo, e l'unica cosa a cui riesco a pensare è l'altissimo numero di sprangate che le riserverei sulla faccia.

Con affetto, ovviamente.

"io sono Charlotte, tu saresti?" dice, continuando a sorridere così odiosamente.

"Natasha" dico, senza neanche provare a sorriderle.

E più tempo passa, più questa mi fa salire l'omicidio.

"e così, tu sei la ragazza di Harry!" esclama, e io annuisco semplicemente.

"e sai dov'è ora?" chiede con voce cattiva e sorridendo.

io nego con la testa, e il suo sorriso cresce.

"guarda alle tue spalle" sussurra facendo un cenno con la testa in quella direzione.

Io mi giro, e tutto attorno a me si blocca; il respiro si fa pesante e gli occhi si appannano leggermente.

Harry si avvicina al tavolo con la ragazza bionda, ridendo.

Hanno entrambi i vestiti stropicciati e i capelli spettinati, lei il rossetto sbavato e lui un leggero segno rosso sul colletto della camicia e sul collo.

Si avvicinano e si siedono al tavolo con me e Charlotte, e io abbasso la testa.

"tutto bene?" mi sussurra Harry all'orecchio.

Io annuisco debolmente e lui mi lascia un bacio sulla guancia, instintivamente ci passo una mano sopra come per pulirmi.

"come è stato?" sento Charlotte sussurrare all'altra.

"fantastico, come sempre" risponde l'altra, rivolgendo un sorriso civettuolo ad Harry, e lui ricambia.

Mi alzo e mi allontano dal tavolo sentendo le risate delle bionde e lo sguardo confuso del riccio alle spalle.

"dove vai?" chiede bloccandomi un polso.

"tranquillo, torno subito" cerco di sorridergli e mi allontano in fretta, nell'ascensore, mi giro e i nostri sguardi si incontrano, e prego con tutto il mio cuore che lui non si accorga di quella lacrima solitaria che brucia al contatto della mia guancia.

Entro in camera e tolgo il vestito lanciandolo furiosamente per terra.

Metto una felpa larga, un paio di leggins neri e le All Stars bianche, raggiungndo poi il tetto.

Tira molto vento, ma non mi importa, la vista è fantastica.

Come ha potuto comportarsi così? E' vero, io per lui sarò a malapena un'amica, ma per quella gente lì ero la sua fidanzata, e lui va a sbattersi un'altra ragazza in bagno e poi mi bacia la guancia come niente fosse!?

Sono qui da due ore, su uno sdraio a guardare le stelle, quando sento la porta sbattere alle spalle.

"Nat, sei qui!" sospira Harry sollevato.

"Harry"

"perchè sei qui?" chiede, e dal tono nella voce seembra quasi preoccupato.

"non stavo bene" dico, provando a fingere un sorriso, ma non sono del tutto sicura del risultato.

"cos'hai?" chiede alzando un sopracciglio.

e mo' che cazzo dico?

"ciclo" dico la prima cosa che mi passa per la mente.

"oh.. bhe per quello non posso fare molto" dice, quasi imbarazzato.

Lentamente si avvicina e inizia a fissarmi, mettendomi in soggezione.

"stai piangendo?" mi chiede con voce tremante, quasi spaventato dalla risposta.

Mi passo una mano sotto gli occhi, e non rimango sorpresa quando la sento umida sotto la mia mano ghiacciata.

"no" sussurro, anche se la risposta è chiara.

"sei mai stata innamorata?" chiede guardando le stelle, lasciandomi spiazzata dalla domanda.

"...lo sono" sussurro dopo un po'. "perchè?"

Inizia a giocare con le sue mani, quasi fosse nervoso.

"io... credo di essermi innamorato, ma non so come comportarmi con lei"

<< fantastico, ora diventi anche la psicologa del ragazzo che ti piace mentre lui parla della donna che ama.. di bene in meglio! >>

"cosa provi quando stai con lei?" chiedo, con voce tremante.

"in che senso?" chiede alzando un sopracciglio.

"boh, cosa semplici, tipo quando l'abbracci?"

"tu cosa provi quando ti abbraccia?"

Ignorando l'odio che mi ha suscitato rispondendo con un'altra domanda, inizio a pensarci.

"hai presente quando alle due di notte ti svegli, pensi che siano le sette e di essere in ritardo per la scuola e invece hai ancora tempo di dormire? O quando pensi che non ci sia nulla da mangiare, e nello scaffale c'è un ultimo pacchetto di biscotti? O quando il professore interroga e tu non hai studiato niente e quando inizia a guardare la classe per capire chi interrogare ti guarda, e poi chiama il tuo vicino di banco?" chiedo, ridendo alla parte dei biscotti.

Lui annuisce, cercando di capire il significato del mio discorso.

"vedi, questi sono piccolissimi attimi in cui ti senti meglio, attimi in cui hai l'illusione che lì, in quegli istanti, tutto sia perfetto, che tutto vada bene. Ma poi le sette arrivano, i biscotti finiscono, e prima o poi ti interrogano; ed è così che mi sento ogni volta che allontana le sue braccia da me" sorrido, pensando a quei pochi abbracci che Harry mi ha dato.

Harry sorride, ma un sorriso spento, quasi malinconico.

"deve averti abbracciata molto.." dice, perso nei suoi pensieri.

"in realtà no, ma quelli che mi ha dato me li ricordo tutti" e rido, pensando al fatto che sto parlando del ragazzo che amo al diretto interessato senza che lui lo sappia.

"e lui lo sa?"

"no Harry, non lo sa"

"perchè non glielo dici?"

"Lui, è il ragazzo popolare, che può avere tutte le ragazza che vuole, molte più di quelle con cui lui è già stato, ed erano tutte belle, con sorrisi e corpi perfetti... " dico ad alta voce.

"Uno come lui non fa neanche caso a una come me... Io non sono abbastanza per lui, non sono niente" sussurro, non riuscendo poi a capire se mi ha sentito o no.

Silenzio, è questo tutto quello che segue. Si sentono solo i clacson delle auto e, di tanto in tanto, i miei singhiozzi a stento trattenuti.

Ma è lui ad interromperlo, dopo qualche minuto.

"Nat..." mi chiama lui, e quando mi volto a guardarlo sembra avere le guance leggermente arrossate e lo sguardo fisso sulle sue dita, mentre ci gioca nervosamente.

"si?" chiedo, vedendo che non continua.

"posso.. ecco, si insomma.. posso abbracciarti?" balbetta.

"sarebbe bellissimo" dico sorridendo e la sua testa si alza di scatto verso la mia, mostrando due fossette che tanto amo.

Si alza e si toglie la giacca, poi si sdraia e allunga una mano verso di me.

"vieni?" chiede, e lentamente mi avvicino a lui, afferrando la sua mano.

Mi tira verso di se e fa aderire la mia schiena al suo petto, poi mette la giacca sopra di noi e avvolge le braccia al mio corpo, massaggiandomi dolcemente la pancia.

"sai.. lo facevo sempre a mia sorella quando eravamo piccoli" dice, riferito al massaggio. "ora è via con i miei genitori, non glieli faccio da un pò" sussurra, lasciandomi un bacio sui capelli.

Erimaniamo così, abbracciati su uno sdraio a guardare le stelle, finchè il rumore assordante di uno sparo non ci fa sobbalzare.

When spies fall in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora