Come sempre, alle sette e mezza riesco ad essere puntuale per la cena. Mentre scendo le scale sento il campanello suonare, e mi dirigo sicura di me ad aprire la porta. Dietro di essa, un uomo, una donna e due ragazzi, a giudicare dal loro sguardo, non si aspettavano minimamente che fossi io ad aprire la porta. "Chi è alla porta Natash--" Dice Lily, arrivandomi alle spalle e bloccandosi appena vede chi si trova davanti. "Maura, Bobby!" Esclama, abbracciando calorosamente gli ospiti. "Lei è Natasha, la nipote di Jack: starà con noi per un po'." Annuncia, indicandomi con un gesto fluido della mano.
Maura e Bobby mi sorridono, stringendomi la mano. Poi si girano verso i due ragazzi. "Lui è Greg." Dice lei, indicando probabilmente il loro figlio maggiore, "E lui è Niall." Continua, riferendosi al ragazzo affianco.
"Piacere." Rispondono in coro, sorridendomi.
Rispondo al loro sorriso e scappo letteralmente nella cucina, non amando trovarmi al centro dell'attenzione.
Dopo poco vengo richiamata da Jack, che mi annuncia l'inizio della cena. Iniziamo a parlare tranquillamente, e qualche volta provano tutti ad inserirmi nei discorsi, anche se raramente rispondo con domande che non siano monosillabi.
"E così, Natasha." Inizia Bobby. "Che scuola farai ora?"
"Frequenterò il terzo anno alla Seven Kings High School; domani sarà il mio primo giorno." Spiego, sorseggiando un po' d'acqua dal bicchiere.
"Anche io vado in quella scuola, ma sono al quarto anno!" Esclama Niall, sorridendomi calorosamente.
Cerco di sorridergli in risposta, ma sento improvvisamente il peso e la stanchezza di tutta questa giornata calarmi improvvisamente sulle spalle, e mi trovo costretta a congedarmi dalla cena per raggiungere la mia camera e cercare di recuperare finalmente le ore di sonno che ultimamente ho perso.
***
La sveglia suona, e per la prima volta in vita mia inizio a sentirmi una normale adolescente.
Lentamente mi preparo con i vestiti che mi sono stati consigliati: Un jeans stretto, una camicia bianca con sopra un cardigan azzurro chiaro, simile al colore dei pantaloni. Scendo in cucina pronta per fare colazione, accorgendomi subito dopo di aver interrotto la conversazione che stavano avendo Jack e Lily. "Scusate, ho interrotto qualcosa?" Mormoro, sorridendo timidamente.
"No, tranquilla." Dice Lily, sorseggiando il caffè dalla tazzina che teneva in mano. "Sta mattina ci sono giunte notizie che Lakowsky è ad Amsterdam, e che ti sta cercando."
Lakowsky, giusto. Lo psicopatico che vuole uccidermi; come dimenticarsi di lui.
Finita la colazione Jack mi accompagna a scuola, in modo da farmi vedere la strada. Dopo pochi minuti arriviamo davanti ad un ampio parcheggio, e poco più avanti riesco a vedere la tanto temuta struttura circondata da un alto cancello, sul quale è scritto a caratteri cubitali "Seven Kings High School.".
Tutti gli studenti sono ancora nel parcheggio, ma quando suona la campanella iniziano a correre frenetici verso i corridoi interni, mentre io con tutta calma mi dirigo verso la segreteria della scuola.
La segretaria, dopo avermi squadrato malamente, mi dà il foglio con gli orari delle lezioni che devo frequentare, e seguendo l'orario mi dirigo verso la classe di francese, ancora mezza vuota. Tranquillamente mi siedo in uno dei banchi della fila centrale, guardando l'orario e cercando di capire dove si trova la classe di storia, per la lezione successiva.
Il mio attimo di pace viene interrotto da qualcuno che sbatte prepotentemente i suoi libri sul banco dove sono seduta, e quando alzo lo sguardo mi scontro con la tipica bionda finta della scuola, e automaticamente capisco che questo scontro non finirà bene per lei. "Si?" Le chiedo, sorridendo falsamente.
"Sono Ashley Huston, e questo è il mio posto quindi vattene, piccola nullità." Mi dice, e attorno a noi si crea un silenzio piuttosto imbarazzante.
"La convinzione fotte la gente, tesoro." Dico, mandandole un bacio al volo e sorridendole. "Che poi: piccola nullità, seriamente?" Cosa siamo, in un film di Mean Girls?" Chiedo, facendo ridere gran parte della classe.
"Non sei nessuno per rispondermi così; impara l'ordine sociale, ragazzina." Chiede, irritata.
Alzo la mano in aria e chiudo le dita fra di loro. "chiudi la bocca, hai una voce tremendamente fastidiosa."
Lei mi guarda arrabbiata, alzando la mano in aria e provando a tirarmi uno schiaffo. Quando quella si trova a cinque centimetri dalla mia faccia mi abbasso, e lei cade a terra, sbilanciata dalla forza che stava usando.
La classe inizia a ridere rumorosamente, ma il silenzio cala improvvisamente quando Ashley chiama a gran voce il ragazzo che sta entrando in questo momento dalla porta. "Harry." Dice, iniziando a piagnucolare falsamente e buttandosi addosso al ragazzo riccio dagli occhi verdi.
"Che hai ora?" Chiede lui, sbuffando spazientito.
"Quella troia mi ha fatto cadere!" Risponde, indicando verso di me. Lui mi guarda, mentre lei mi sorride vittoriosa.
"Oh Harry, ti prego, vendicati! Mena quella stronza che mi ha appena fatto fare una figura di merda davanti a tutti!" Dico, imitando la voce della bionda e gesticolando con le braccia.
Harry viene verso di me, ma nello stesso momento entra il prof., che interrompe la nostra discussione.
Inizia a fare il solito appello, ma quando arriva al mio nome si ferma e mi cerca fra gli alunni. "Natasha, vuoi presentarti alla classe?"
Mi alzo tranquilla, indifferente alla situazione. "Buongiorno a tutti, mi chiamo Natasha Gray, ho 17 anni e questo è il mio primo anno in una scuola."
"Primo?" chiede qualcuno, con una nota di stupore nella voce..
"Si, prima studiavo a casa"
"Che studiavi?" chiede curioso il prof.
"Principalmente lingue" Rispondo, alzando le spalle; ed è la verità, perché per un lavoro come il mio è importante saper parlare più lingue possibile.
"Che lingue?" chiede Ashley, fingendosi interessata.
"Bhe-- Italiano, inglese, francese, tedesco, russo e latino" Rispondo sorridente, e lei spalanca la bocca. Di mia iniziativa mi risiedo, e il prof. inizia la sua lezione.
Il resto delle lezioni del mattino procede tranquillamente, e finalmente arriva l'ora della pausa pranzo.
"Uhm. Tu sei quella nuova?" Mi chiede timidamente una ragazza, fermandomi in mezzo al corridoio.
Io annuisco, sorridendole.
"Vorresti sederti con me in mensa? Così non stai da sola." Propone.
Accetto e ci avviamo insieme verso la mensa, ma mentre camminiamo lei va a sbattere contro qualcuno e, quando vede di chi si tratta, inizia a tremare poco visibilmente.
"S-scusami tanto." Sussurra, praticamente in preda al panico
"Non sei nessuno per rivolgermi la parola, sfigata." Le risponde lui.
"Ehi, vacci piano. Ti ha solo chiesto scusa." Dico io, mettendomi davanti a lei, e solo ora mi accorgo che è il ragazzo dell'ora di francese. "E poi, chi cazzo ti credi di essere per risponderle cosi?!" Dico, infuriata per il suo comportamento.
"Io sono Harry Styles." Risponde, sorridendo fiero.
"Bene, Harry Styles, non me ne frega un cazzo. Potresti levarti dalle palle?" Chiedo, sorridendo innocentemente.
"Dovresti iniziare a rispettare l'ordine sociale, novellina." Mi accusa, ringhiandomi contro.
"lo farò." Annuncio, "Quando scenderai dal piedistallo e ti cresceranno le palle." Sorrido vittoriosa mentre, prendendo la ragazza affianco a me sotto braccio, lo oltrepasso e mi avvio verso l'entrata della mensa.
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When spies fall in love
FanfictionMi chiamo Natasha Romanov. Ho sempre voluto essere una normale adolescente, ma non ne ho mai avuto l'opportunità. Ora ce l'ho, riuscirò a essere quello che ho sempre desiderato? "Styles stammi lontano!" non sono sicura di riuscire a trattenere i mi...