Capitolo 5

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Lorenzo si sta comportando in modo stranissimo, ma meglio godermelo fino a che sono sotto effetto della febbre.

Mi verso il thè nella tazza mentre Lorenzo si siede vicino a me a mangiare i biscotti.

"Quante volte ti alleni?".

"Giornalmente due, se non sono a Trigoria ovviamente... Ma tanto lo so che è un lavoro inutile puoi dirlo" non capisco il perché dovrei dire ciò, non che io dica a mio fratello quando sono incazzata "trovati un lavoro" ma so benissimo che fare il calciatore professionista lo sia. Forse non è come fare il medico ma sono due cose diverse.

"No perché, di sicuro fai meglio di me che studio".

"Ma mi spieghi sto fatto? Non lo dico a loro figurati, voglio solo capire. Non studi?".

"Diciamo che se fai il primo figlio che è bravissimo a scuola ed il secondo bravo con i piedi ti aspetti così anche dalla terza. Ma non sono così, beh studiare studio, ma non quello che vogliono loro. Ho un esame da fare a Roma a medicina a metà luglio e so solo di essere pronta, ho studiato per un anno intero per un'università privata che pagherò con i miei soldi nei vari anni, voglio entrare nei 50 posti, a fare il test in 4 giorni saremmo 400" sorride.

"Lo passerei, una con la tua testa lo passa di sicuro".

"Ma se lo sai che sono una testa di cazzo" mi da un biscotto e lo mangio.

"Non credo, io sono una testa di cazzo, non quanto tuo fratello ma lo sono, fidate. Non ho mai potuto molto fare quello che volevo".

"Raccontami" mi piace sentire le storie degli altri.

"A 16 anni giocavo a calcio e poi avevo Veronica, la amo si però stiamo insieme da tantissimo. Queste cose che sto facendo qua prima non le avevo mai fatte, cioè non avevo tantissimi amici, non andavo mai ad Ibiza o cose così. Quanto mi sono perso? È bellissimo tutto ciò, cioè io mai ho fatto questa cosa qua con una ragazza che non sia la mia fidanzata. Anzi non ho mai avuto diciamo un'amica, qua sto perennemente con te e beh Maria che mi fa morire da ridere. Ti rubo la migliore amica eh" sorrido mentre lo mando a quel paese.

"Dai non dire così, ti stai divertendo pensa a questo, oltre che sei in casa con me" lui si leva la maglietta restando a torso nudo, per poco non mi strozzo.

"Porca Puttana Pellegrini lo sai".

"Scusa, è vero me lo scordo che dici che sono un bel tipetto eh, me la rimetto" gliela prendo.

"Vai avanti, mi dicevi? Mi piace sentirti parlare, cioè a prescindere, la psicologa mi sarebbe piaciuta come lavoro" lui sorride.

"Boh, ho tutte le idee confuse da una parte mi piace Veronica e la vita che abbiamo in programma, dall'altra questa parte di vita fatta così la sto amando. E se ho sti dubbi è anche perché insomma, noi due stiamo sempre insieme..." sospira toccandosi i capelli.

"Centro io? Cioè perché hai capito che insomma mi piaci?" non so neanche cosa stia dicendo.

"Si, insomma non sono più così tanto sicuro del matrimonio. L'ho fatto perché ne ero convinto, ma non è passato neanche un mese quasi ed io ho questi dubbi enormi. La convivenza ok, ero pronto. Glielo chiesto io di sposarmi ma cazzo ho 22 anni e se ho corso troppo? Se non fossi pronto?" dice mentre vedo che sta per scoppiare, si alza di botto e lo fermo con la mano.

"Ti faccio una sola domanda, perché nonostante tutti siano in spiaggia ed io non abbia quattro anni, tu ti sei preoccupato di venire qua e portarmi i miei biscotti preferiti?" lui sospira mentre io gli prendo la mano.

"Avevi bisogno di sapere che stavi bene" mi alzo e lo faccio sedere sulla sedia, mi siedo in braccio a lui.

"Porca troia Pellegrini, mai preso qualcuno in braccio?" lui arrossisce visto che mi sono girata per vederlo bene in faccia.

Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora