Capitolo 27

871 16 0
                                    

Sophia oggi fa vent'anni. Non vedo l'ora, ho organizzato tutto quanto ed è complice suo fratello che me la manderà qua sta sera. Anche se andremo a mangiare fuori con i nostri amici, tengo con cura il regalo che le ho fatto. Una nostra foto dentro una collana, è abbastanza insignificante ma per me vorrà dire moltissimo. In più devo ancora vedere il suo tatuaggio per me. Continuo a girare per casa mentre sono impaziente di tutto ciò, ho ancora da decidere come vestirmi mentre so che abito si metterà lei, è scomparso dall'armadio. Sento suonare, dev'essere mia mamma, di sicuro ha un regalo per Sophia e l'avrà portato. Vado tutto saltellante quando apro la porta: Veronica. Mi fermo mentre la guardo, io rimango fermo e lei entra. Che cazzo stiamo facendo.

"Ciao Lorenzo" dice mentre la guardo.

"Veronica, cosa ci fai qua?".

"Non ci siamo lasciati bene direi, anzi devo ancora sentire qualche spiegazione, tu non ti sei fatto vivo. Sono venuta io" magari non il giorno del compleanno di Sophia, per fortuna non viene a casa anche perché le basterebbe ciò per dirmi addio.

"Cosa dobbiamo dirci?".

"So benissimo che odi litigare, insomma finivamo a far l'amore per soffocare il tutto. Ti conosco bene, da sei anni tondi tondi".

"Non è che dopo il matrimonio stessimo alla grande, tu eri strana ed io pure. Poi la gelosia fin troppo".

"Infatti dovevo essere gelosa insomma guardati".

"Siamo stati bene insieme, punto" mi guarda con quello sguardo che conosco benissimo, quello di quando vuole avere ragione.

"Siamo stati solo sesso Lorenzo? No, avevamo sedici anni piccolino non ricordi?".

"È finita ora" dico mentre mi metto una mano in tasca.

"Beh, ora hai una ragazzino che ti sbava dietro peggio di come facevo io... Lo facevi anche con me no?" si alza e mi viene vicino, mi accarezza il braccio mentre sospiro. Mi fa ancora un certo effetto avere il contatto con lei.

"Non tirare fuori il discorso Sophia" mi gira attorno mentre gira per casa, insomma l'avevo portata spesso per scappare da ragazzini a mia madre e alla sua, l'abbiamo fatto per la prima volta sul letto di là. Per non parlare del divano, del tavolo della cucina dove si siede e me lo indica.

"Ricordati che eravamo dei bellissimi ragazzi fuori e ci amavamo tanto quando eravamo soli. Questa casetta sa di noi ma sa di noi quella dove ancora vivo io a Casal Palocco" mi posa le mani sui fianchi mentre la guardo e respiro a fatica.

"Insomma, con lei è solo sesso, noi facevamo l'amore Lorenzo. Io ti ho amato, l'abbiamo scoperto insieme ricordi? Insomma era bellissimo, passavamo anche noi notti così ma perché ne avevamo bisogno, non perché dobbiamo per forza farlo" si avvicina e mi bacia il collo, la sposto subito, non devo cadere nella sua trappola.

"Veronica per favore, puoi andare?".

"Ahia, ma davvero? Sophia non sa di sicuro cosa ci siamo detti o che promessa mi hai fatto prima di partire vero? Insomma era una abbastanza pesante".

"Non glielo dirai tu e glielo dirò io, non è nulla in confronto adesso" mi guarda.

"Ah non è stato nulla? Eppure eri così convinto, così deciso. Non da un uomo, anzi ragazzino, che ora pensa solo al sesso con questa nuova fidanzatina".

"Sophia è un'altra cosa, non paragonarla a noi".

"Lo dici anche tu vedo, beh l'anello ancora lo hai, te l'ho visto all'ingresso, in più sai benissimo che tua mamma e tuo papà non approvano lei. Insomma dai".

"Non ci lega nulla a noi due ormai" mi butto sul divano esasperato, può farmi il lavaggio del cervello insomma? Ma basta.

"Davvero? Non ci lega nulla dopo sei anni?" mi viene sopra e si siede sulle mie gambe mentre mi guarda, le risale la gonna. La guardo dalla punta dei piedi al seno che si vedeva moltissimo e sa benissimo che è il mio punto debole, devo mandarla via.

"Vai via..." scuote la testa.

"Uhm, non sei convinto" si sfila la maglietta e la gonna, insomma rimane in intimo rosso sapendo che è il mio punto debole anche, solo perché la prima volta la vidi così.

"Allora?" si avvicina a me baciandomi sul petto, d'istinto mi leva la maglia ed le presi le cosce prima di slegarle il reggiseno. Lei inizia a strusciarsi su di me, sono palesemente eccitato.

"Lo so, lo so che senti qualcosa" annuisco, so benissimo. Mi bacia piano piano, io assecondo il bacio, sono stregato da lei, peggio che di Sophia. Non era abitudine era amore allo stato puro e vero e stava riaccendendo la fiamma.

"Vuoi mandarmi via?".

"Zitta Veronica, zitta" continuo a baciarla. Le abbasso le mutandine ed i miei boxer fanno la stessa fine, la guardo mentre entro dentro di lei. Mi mancava? Si moltissimo.

Quando ci rivestiamo a stento non la mando a fanculo, in quel momento alzo lo sguardo mentre mi rimetto i pantaloncini. La porta si apre, Sophia.

Sophia
Avevo deciso di fare una sorpresa a Lorenzo, insomma dovevamo vederci direttamente alla festa che aveva organizzato nel solito locale di Sushi dove andiamo sempre: il Nojo.
Arrivo con la macchina che ho comprato qua l'altro giorno, anzi è stato un regalo di mio fratello per me.
Arrivo e parcheggio l'auto, prendo le chiavi dopo essermi specchiata per bene, vabbè che mi ha visto in occasioni peggiori però su dai. Mi alzo e mi avvicino alla porta quando mi chiama mio fratello.

"Sto per entrare in casa, cosa c'è?".

"Nulla, volevo sapere che fossi viva" lo mando a cagare mentre ride e butto giù. Che iperprotettivo.

Apro la porta e mi vedo davanti una scena che avevo solo immaginato, Lorenzo in boxer praticamente e Veronica senza reggiseno mentre lo sta indossando, i vestiti a terra, entrambi stravolti. Non ci vuole un genio a fare due più due, non mi sento bene, anzi il contrario.

"Sophia cazzo, ti prego" mi viene incontro ma lo sposto mentre guardo Veronica compiaciuta. Mi ha reso pan per focaccia, nonostante io non abbia fatto nulla quando erano fidanzati oltre qualche bacio e un preliminare. Mi reggo a malapena in piedi, mi dirigo verso la camera. Lorenzo entra mentre inizio a far la valigia, cerca di fermarmi.

"Lorenzo, non peggiorare le cose grazie, dammi una mano magari anche te al posto di star un piedi come una cogliona" è una parte di me che li stupisce, mi aiutano ed io finisco la valigia in meno tempo. Lorenzo cerca di parlarmi.

"No Lollo, davvero" mi da il pacchetto del regalo mentre lo metto in borsa.

"Beh direi che il regalo me l'avevi già fatto, ora ne ho due per te, il primo era il tatuaggio che ieri ti era piaciuto da morire. Sai mentre facevamo l'amore ti eri concentrato sopratutto a baciarmi sul gomito per quello. L'altro è questo, direi che ora la fede puoi rimetterla. Tranquillo, per la casa ne trovo un'altra non c'è bisogno. Beh, buona vita ragazzi, sarete una bella coppia, ciao Lorenzo. Sappi che ti ho amato come non ho mai fatto, ma non è stato così per te, vieni qua" lo abbraccio e lo bacio a stampo semplicemente. Esco di casa con la valigia mentre arrivo a casa di mio fratello. Rimane sorpreso mentre corro in camera e mi butto sul letto a piangere.

"Sophi" mi giro, la fidanzata, anzi moglie, di mio fratello.

"Vieni qua" la abbraccio, lei mi bacia sulla testa. Cosa ho fatto di male in vita io?

"Ma perché a me va sempre tutto di merda" entrano Stephan e Manuel. Mi abbracciano anche loro.

"Cosa è successo?".

"Lorenzo, sono arrivata ed ho trovato lui e Veronica, l'avevano palesemente fatto e finito da poco...." Stephan mi bacia sulla testa mentre mi coccola.

"Piccolina" mi levano le lacrime.

"Non voglio festeggiare niente per ora, annullate appena vorrò festeggerò senza quel coglione, guarda veramente non ho mai amato nessuno come lui".

"Lo sappiamo bene, non farti abbattere. Insomma, andrà bene fidati. Hai solo vent'anni, crescerai anche tu piccolina, dai" mi abbraccia e mi ci perdo, da oggi sarà tutto diverso.

Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora