Capitolo 22

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Decidiamo di andare a letto, ma non so ancora molto di lui e voglio sapere tantissime cose. Insomma siamo nella casa della sua infanzia, quella dove è diventato grande. Io a Savona non posso più andare, l'abbiamo venduta anni fa. Mentre i suoi vivono ancora qua, mi prende un album di foto vecchie mentre me lo metto sul letto.

"Facciamo piano eh" annuisco, siamo quasi al buio togliendo le luci che entrano dalla enorme vetrata affianco a noi e la luce piccola della cucina che ci illumina di lato.

"Ma che carino eri?" arrosisce mentre lo sfoglio, sono tantissime. Credevo che solo mia madre fosse fissata ad avere mille foto.

"Avevi la palla più grande di te" annuisce.

"Qua credo che avessi due anni, ma la testa di cazzo era quella" guardo quella di lui con la maglietta della Roma, credo alla festa scudetto del 2001.

"Poco emozionato" era in lacrime con suo papà.

"Si, abbastanza diciamo. Non sono mai stato un bambino calmissimo quando si trattava di calcio" sorrido. Immagino quante volte col pallone abbia distrutto questa stanza, abbia fatto impazzire sua sorella mettendola in porta. Perché è sempre così, lo facevo pure io con Stephan e prendevo di quelle pallonate in faccia.

"Tu? Tue foto".

"Oddio, non le ho dietro... Aspetta, ne ho una perché mia mamma me l'ha mandata per fare gli auguri a Manu su Instagram. Eccola" gliela mostro sul cellulare, non è niente di che. Sono io al mio primo giorno di asilo con Manuel che aveva già quattordici anni ed era al suo primo anno di scuole superiori.

"Ma che carina col grembiulino rosa" urla mentre lo faccio star zitto e scoppia a ridere.

"Anche i tuoi sono come i miei genitori? Cioè apprensivi" annuisco.

"Si, ma è normale Lorenzo. Tua mamma ti vuole un bene dell'anima, ti vede ancora come se fossi il suo bambino. Ti ha visto levarti un anello dopo neanche un mese, ha visto una ragazza entrare nella sua famiglia diciamo che non è il top. Perché ho tutti i difetti di sto mondo. Però è normale appunto, si a volte avrei voluto una mamma meno apprensiva, meno così fissata con lo studio dove ero brava ma solo se volevo. Mi sono vista volare di tutto eh, ma dopotutto non la posso cambiare e la amo così. Perché? Non pensare ad oggi Lorenzo, è andata bene... Alla fine" sorride.

"Argomenti privati dai, primo bacio?" mi chiede, forse ha paura di sapere troppo presto. Alla fine lui ha fatto tutto con Veronica mi sa prima di me e di quella Irene che è spuntata a caso.

"Oddio, a stampo credo tredici anni giù di lì. Bacio bacio diciamo quindici, in discoteca con un ragazzino della mia età. Mi piaceva, abbastanza" sorride mentre lui si mette comodo.

"Veronica direi il tuo" scuote la testa.

"No, una ragazzina conosciuta in prima liceo. Era così carina, basetta. Ma niente di che, solo così. Era sorella di un mio compagno di calcio, infatti mi ha preso a menate, era geloso in quanto erano gemelli" scoppio a ridere, non si va mai ad infilare in cose semplici, vedo che è un difetto che ha molto spesso.

"Adoro ma tantissimo, prima volta a letto? Questa la so la tua però" sorride.

"Diciassette con Veronica appunto, l'abbiamo fatto in montagna, i suoi ci avevano invitato. Non abbiamo mai potuto farlo prima, lei aveva già diciotto anni io ancora no. Prima non volevamo, te? Ho paura io" scoppio a ridere.

"Diciotto, con quel Mattia della quale Stephan ti ha parlato. Mi ha fatto un male assurdo, ho avuto quasi paura a rifarlo. Non scherzo, non sono riuscita a dirlo a casa anche perché anche no, ma ricordo che ho chiamato la fidanzata di mio fratello per dirglielo. Alla fine era due anni fa quasi, non da chissà quanto. Poi ovviamente dipende con chi lo fai e diventi dipendente" annuisce mentre mi bacia.

"Anche per me, mia mamma sa del primo bacio con Veronica. Non sa di quella ragazzina, in più sa solo quello. Poi l'amore, credo ci sia arrivata cioè" scoppio a ridere.

"Vedi che sei felice?" annuisco mentre lui mi sfila la maglietta, resto in intimo sotto le coperte attaccata a lui. Devo ricordarmi di mettermela, perché se mi alzassi domani mattina tranquilla così con suo padre di fronte che fa colazione, non sarebbe il massimo ecco.

"Si, facevo così solo perché dopo Mattia non lo ero. Avevo anche un pessimo rapporto con tutti, tolto Stephan e Manuel. Veramente, senza di loro non sarei nessuno, è anche grazie a uno dei due se conosco te" lo bacio mentre non mi stacco, gli accarezzo i capelli e lui mi mette una mano sulla base della schiena. Stiamo lontano da troppo per noi e fra due giorni inizia quel dannato ritiro, non sono pronta psicologocamente.

"Domani cosa facciamo?" gli chiedo mentre lui ci pensa.

"Ci alziamo, andiamo nella casa a Trigoria. Tu inizi a mettere apposto tutto quanto, anzi iniziamo a sistemare tutto. Tanto ci alzeremo come sempre, io devo allenarmi con tuo fratello al pomeriggio, abbiamo deciso così. Tu prendi e vai all'università ad informarti per bene..." annuisco.

"Domani sera ci dovrebbero essere i miei genitori giù, se ti va di incontrarli, anche fuori casa ovviamente. Possiamo andare a mangiare da qualche parte, così sta ansia di presentarci finisce" annuisce.

"Devo aver paura di tua mamma?".

"No, ma di papà si" mi manda a cagare mentre lo bacio e lo abbraccio.

"Vado a farmi una doccia, stai qua se no finisce male ed eviterei visto che già siamo gli unici svegli tolto tuo fratello alla play" mi lascia andare spostando la mano dal mio fianco ed io vado in bagno, mi chiudo dentro per evitare il tutto ed accendo l'acqua bollente. Nonostante ci siamo più di venti gradi di notte, entro e mi faccio una doccia. Mi serviva, dovevo scaricare l'enorme tensione. È tutto così assurdo e così bello insieme. Prendo l'asciugamano che Stephan mi ha portato, poi mi infilo un pigiama al volo e torno a letto.

"Mi esci sti pigiami antisesso così?".

"Mi scopi pure col pigiamino di winnie the pooh eh" l'ho fatto apposta, poi a prescindere dovevo dormire da mio fratello non a casa del mio fidanzato, mi sono portata un pigiama del genere. Lo bacio mentre finisco sopra di lui, sta sera credo che faremo i bravi. Non ho la minima voglia di farlo con sua mamma e suo papà praticamente qua affianco a noi due. Lo bacio e mi metto comoda sul suo petto mentre mi stringe.

"Vuoi dormire così?".

Amo dormire così, di solito ci dormo col cuscino quando sono sola o se sono con un ragazzo con cui ho appena fatto sesso magari anche, ma era da troppo che non lo facevo perché volevo farlo. Mi appoggio a lui che mi coccola e ci scatta una foto mentre lo bacio. Io faccio un video che terrò solo per me dove lo riprendo e lui ride mentre mi bacia. Ho voglia solo di sentirlo, non voglio far l'amore, provare così. Come le prime sere ad Ibiza, solo più vicini io e lui ad un millimetro l'uno dall'altro.

Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora