Stiamo tornando a Savona e la voglia di affrontare mille argomenti qui con la mia famiglia è pari a zero, ascolto la musica fin sotto casa. Insomma mi rilassa e ho voglio di pensare a niente.
"Sophi, dai su, ti voglio bene ma la valigia" mi alzo dalla macchina e la prendo, lo guardo mentre la tiro su col braccio.
"Ho capito, ma solo perché ti sei ammazzata con la moto" bacio Stephan sulla guancia e saliamo in casa. Mamma mia, non sono pronta.
Saluto i miei genitori, cerco di evitare qualsiasi tipo di domanda trovando mille scuse. Alla fine mi butto sotto la doccia, mi devo rilassare e quella in casa mia è quella che più mi rilassa. Penso a Lorenzo, a quanto vorrei averlo ora qui con me, qui affianco a me, baciarlo, abbracciarlo. Imparare a vivere con lui in mezzo ai piedi. Non accadrà mai purtroppo.
Esco dalla doccia e mi asciugo anche i capelli, mi metto la crema sulla ferite mentre mi guardo il ginocchio. Piano piano sta guarendo ma resto conciata un po' male.Esco e vado in sala col telefono, fra poco si cena quindi. Sono quasi le sette e mezza, chiamo Lorenzo in terrazzo per un po' e poi basta. Mi mancava sentirlo. Apparecchio pensando a noi due, magari un giorno riesco a portarlo qui, come il mio fidanzato.
Ci sediamo a mangiare, so che ora a molte domande non posso scappare, assolutamente.
"Ma come hai fatto?" chiede mio papà mentre capisco che parla delle ferite.
"Eh, facendo una curva la macchina mi è venuta addosso, mi ha preso in pieno, avevo anche il sole contro. Una bella botta ma ho preso la parte sana della montagna, se no finiva peggio giù dalle coste alte e rocciose" commento mentre mangio la pasta al pesto, mi è mancata lo ammetto.
"Come hai fatto?".
"Papà ma hai capito? Mica è colpa mia se la gente mi sbanda addosso" spesso sbotto contro di loro, so benissimo che avrebbero preferito una figlia modello e non me.
"Vabbè lascia stare, ma non guidi mai così sulla moto, l'ultima volta era quando ti eri lasciata con quel ragazzo di Genova. Quindi per favore, se una qualsiasi cosa non va bene, non salire su una moto eh" annuisco.
Parliamo, tra l'altro scenderemo a Roma fra due giorni ed io mentalmente non sono pronta ad affrontare tutto quello che mi aspetterà. Quando finisco di mangiare, esce fuori il discorso università. Anche se forse stanno capendo.
"Hai il test a settembre eh" annuisco.
"Si ma ho studiato, giuro" nel momento in cui lo dico mi squilla il telefono, controllo, cosa vuole Alessandro? Mi allontano andando fuori.
"Pronto, ciao tutto bene?".
"Si, senti io te lo dico una volta e non farmelo dire più" ok mette paura.
"Devi scollarti da Lorenzo, non ti ama e tu soprattutto non ami lui. Ti sei messa dentro una storia che non ti appartiene, costruita da quando avevano 16 anni. Chi cazzo sei te eh? Se avesse avuto te o Veronica a quella età non ti avrebbe cagata, perché una come te serve solo a far da amante, una notte e via ed onestamente ci verrei volentieri. Ma solo per scopare, per farci una storia seria non sei la ragazza adatta. Ora hai due occasioni o sparisci dalla vista di tutti o finisci male ok? Non distruggerai una storia d'amore così, non rompere il cazzo".
"Ma ti senti come parli? È una minaccia per caso?".
"È un avvertimento, se vuoi divertiti continua a fare come al solito, vai con uomini sposati ma non con mio cognato, che tra l'altro non ti pensa. È da quando è tornato che non si stacca da Veronica, quindi forse è stato lui ad approfittare di avere una figa come te che lo cagava".
Mette giù mentre a me tremano le mani, mi sdraio sui lettini che abbiamo in balcone. Guardo le stelle mentre scoppio a piangere, cosa cazzo avevo in testa? Lorenzo neanche mi pensa ed ovviamente non verrei accettata dalla sua famiglia. Mi metto a fumare mentre mi levo le lacrime, guardo il mare e cerco di calmarmi mentre guardo sul telefono la foto di me e Lorenzo prima di partire. Mi sento toccare la spalla, mia mamma. Non amo parlarle di questo, anche perché non voglio essere giudicata soprattutto da lei che so quanto tiene a certe cose.
"Ei, cosa succede?" mi guarda mentre la abbraccio.
"Nulla" dico mentre mi leva una lacrima.
"Non ti ho mai vista piangere così, cosa succede? Il ragazzo per la quale ti sei uccisa?" ci arriva a quello almeno.
"Si, diciamo che è tutto un casino" mi accarezza la schiena mentre spengo la sigaretta e cerco di calmarmi.
"Puoi raccontarmi com'è andata?".
"Cosa dovrei dirti? Tuo figlio ha amici tanto belli quanto stronzi" mi abbraccia.
"È un suo amico?".
"Si, ma è particolare. Cioè lui comunque io so che lui ricambia per me, perché me lo ha detto ma deve decidere... Fra me e sua moglie".
"È sposato?" la vedo che si spaventa.
"Si, non dirmi nulla".
"Non dico nulla, ma è il calciatore vero? Quello che gioca con lui, Pellegrini" annuisco.
"Si, comunque è colpa vostra, mi avete mandato con lui. Se andavo sola con Maria, non era così" scuote la testa.
"Magari è merito nostro se hai trovato quello che può essere il tuo fidanzato, dai perché pensi negativo? Non fidarti di quello che ti dicono i suoi amici, tuo fratello in primis, lui ora deve decidere. Ma se è preso da te fidati, potrebbe starci. Poi sarebbe il primo per la quale non mi lamento, è così un bravo ragazzo e non come i tossici che ti portavi in casa" la guardo.
"MAMMA" urlo mentre sorride.
"Che c'è? Fra te e gli altri due, ne ho dovuti fare entrare di ragazzi e ragazze strani qua dentro. Dai su, tranquilla" mi alzo mentre la abbraccio. Detto onestamente credo abbia cambiato punto di vista di vedermi, glielo avessi detto anche solo una settimana fa mi avrebbe fatto il mazzo, forse mi sta vedendo fragile come sono veramente in questo momento.
"Vado a far un giro in moto".
"No Sophia... Guardati".
"Non succede nulla, promesso" entro dentro e mi cambio e poi prendo le chiavi. Alla fine con la scusa di andare con Manuel mi fanno andare, prendo la mia moto. La adoro, ce l'ho dai sedici anni e non potevano regalarmi moto più bella.
"Non correre che io to seguo con lo scooter eh, vai su" annuisco, so benissimo dove vuole andare. Vado sul belvedere che c'è poco più in su da casa nostra, quando arrivo mi siedo sulla moto e lui si mette affianco a me.
"Allora? Ti rilassa?" annuisco.
"Si, molto. Che cazzona sono" mi abbraccia, io mi lascio accarezzare i capelli da lui, mi rilassa ancora di più.
"Senti tanto ti devi vedere no con lui? Se non ti sa resistere saprà cosa fare, tranquilla. Poi a te chi resiste? Non tanto perché sei bella, hai una faccia da cogliona bellissima" gli tiro una botta mentre rido, è sempre stato, forse più di Stephan, l'unico a capirmi fino a fondo. Ci dividono undici anni e non so come faccia a capirmi sempre e comunque.
"Oh, fai gli anni eh fra poco" annuisce.
"Fra poco, appena scendiamo a Roma praticamente, quindi Lorenzo c'è anche lì. Tranquilla dai" sorrido.
"Eh, magari poi dopo festeggiamo noi".
"ALLORA? Va bene tutto ma sono sempre tuo fratello eh" sorrido mentre torniamo poi a casa. Sono veramente stanca dopo tutto ciò, voglio Lorenzo ma lo voglio per davvero.
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Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini
FanfictionA volte non tutti gli amori sono corrisposti. A volte possono esserci colpi di fulmine nel momento e nel posto sbagliato. E Sophia e Lorenzo non dovevano incontrarsi così.