Capitolo 14

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Aspetto con grande ansia di vedere Lorenzo, dopotutto non poteva dirmi di no sul vedere una stupida casa che mi serve solo ed unicamente per dormire. Lo aspetto come mi ha detto lui all'Eur vicino a casa di mio fratello, lui si ferma con l'auto e ci salgo sopra. Inizia a guidare mentre nessuno dei due osa parlare, dopotutto dopo quello detto da Alessandro non l'ho mai più voluto cercare. Credo che sia stato inventato, però magari lui smettere di fare il doppio gioco, aiuterebbe di gran lunga.

"Non ti ho detto che puoi fumare in macchina" riesce solo a dire perché si sa che ha la caga che Veronica venga a scoprirlo, sono più che sicura che sia all'oscuro di tutto quello successo.

"Non hai amici che fumano? Che balla hai inventato a tua moglie per portare me?" lui si passa una mano sul ciuffo mentre stringe il volante, lo vedo palesemente in ansia.

"Nessuna palla, le ho semplicemente detto che a Trigoria devo incontrare un nuovo collaboratore tecnico e che De Rossi ha chiesto anche il mio parere nonostante non sia il vice capitano, ma ultimamente con Alessandro non si capisce molto. Tra l'altro non è una palla, a prescindere devo andare a Trigoria a prendere un pacco che ho spedito lì".

"Ti fai spedire i pacchi al lavoro?".

"Eh, o così o così, a casa nessuno c'era in sti giorni. Se vado in posta non ne esco vivo, sono famoso e a Roma girare con uno famoso è impossibile. Totti neanche può uscire di casa, io sono una briciola di Totti, ma quando esco vengo fermato da boh, venti persone minimo all'Eur o a Casal Palocco? Anche per venire da te, facevi benzina, benzinaio e tre clienti per fare una foto. Uno pure laziale" sorrido, mi diverte quando sclera.

"Dai sei famoso, poi lo so eh. Sai quante volte fermano mio fratello? Una volta ci hanno paparazzato, quando siamo palesemente fratelli ma vabbè. È così lontana?" scuote la testa mentre la cerca. Arriviamo in una zona comunque abbastanza bella. Lui apre il cancello ed entriamo, prende le chiavi e mi apre la casa. Però, per essere un bilocale non è piccolo.

"Allora, diciamo che in sti giorni ho mandato una donna delle pulizie a pulire tutto, l'impianto elettrico c'è perché spesso dormivo qua al posto di andare a casa dopo le partite, è un po' il mio regno. Ci sono cresciuto come calciatore, se vuoi togliere le foto" in effetti è tappezzato di foto sue, la sente molto sua come casa e mi piace un sacco. È piccolina ma si vive tranquillamente.

"Figurati se danno noia, com'eri carino. Quanti anni avevi qui?" lui la guarda bene.

"Quattordici credo, sono entrato nella Roma a dodici anni" sorrido, ci sono un sacco di foto sue che mi piacerà vivere qui. Poi è carina come casetta.

"È bellissima davvero" dico mentre guardo la camera da letto e lui si siede sul letto mentre lo guarda in un modo abbastanza strano.

"Tutto bene? È successo qualcosa qui" scuote la testa mentre si alza e si allontana, lo lascio un po' respirare mentre controllo gli armadi e la televisione, decido di farlo sentire bene quindi lo seguo sul terrazzino che da sul giardino privato abbastanza piccolino. Lo abbraccio da dietro ed essendo più bassa di lui so che gli piace. Lui mi prende le mani e me le bacia. Si gira ed io lo abbraccio bene.

"Lo sai che sei stupendo come sei vero? Anche se non vuoi dirmi cosa è successo su quel letto, tranquillo dai. Guarda cos'hai costruito, le foto lo dimostrano, ah e comunque a Monaco ti ho preso un regalino. È una cazzata bella grossa ma credo che tu la vorresti, e soprattutto Stephan ha numerosi agganci" prendo la borsa e cerco la maglia che sono riuscita a farmi dare.

"No, è la maglia di Mbappe ma come hai fatto?" mi chiede come un bambino alla quale regali la maglia di Totti.

"Era a Monaco, gliela ho chiesta ed ora la hai tu, ha scritto male Lorenzo però" sorride e mi abbraccia mentre non lo voglio lasciare. Siamo dentro quindi ci provo, lo bacio e lui non mi lascia. Lo so che gli sono mancata, come so che lui in fondo vuole stare con me, mi metto in punta di piedi e gli lego le gambe sulla schiena mentre lui non si stacca da me ed io lo bacio tutto. Non sento neanche il dolore sulla coscia in questo momento, sono solo focalizzata su noi due. Fosse per potremmo spostarci sul letto di là e fare follie fino a domani, ma non credo sia nei suoi piani. Mi appoggia sul letto e sono sdraiata su di lui mentre mi guarda.

"Sei bellissima" lo bacio e restiamo così per almeno un'ora. Quando a me squilla il telefono e rispondo.

"Stephan dimmi".

"Sophia muovetevi con Lorenzo che Veronica sta venendo a cercarlo a casa mia perché non risponde" appena sentiamo entrambi cioè scattiamo in piedi, chiudiamo tutto e partiamo se la divora la strada ed a me viene un'idea fantastica.

Quando arriviamo scendo dall'auto e metto la mia felpa che mi ero portata dietro, non so per quale motivo ma spesso ho freddo se c'è l'aria condizionata, la metto nel sacchetto.

"Visto Lorenzo, sta qua Veronica. Scusa eh, ma aveva bisogno di un consiglio per una felpa e onestamente da solo non sa fare un cazzo, spero ti piaccia, si è rotto il cartellino" è una delle felpe più costose che ho alla fine, è della Gucci ma serve per pararci il culo.

"Davvero?".

"Si, ti lamenti che ti piaceva una felpa della Gucci, te ne ho presa una. Ma avevi bisogno di un parere femminile" sta sudando freddo mentre lei lo bacia, sapesse quello che stavamo facendo prima. Ci saluta e se ne vanno, guardo Stephan che scoppia a ridere.

"Pezzo di merda, sai che ho perso la mia felpa preferita?" annuisce mentre ci incamminiamo verso il centro commerciale.

"Dai su, ti compro qualcosa così, vieni" scelgo una borsa nel negozio della Gucci, alla fine metà la pago io perché mi da fastidio.

"Dai, ti piace la casa?" annuisco.

"Molto bella, senti mi accompagni in un altro negozio? Devo ancora fare il regalo a Manuel" entro dentro Tezenis.

"Manuel non se li mette".

"Ha sempre gli stessi costumi, gliene scelgo uno io bello. Tanto vuole sempre che non gli faccia nulla" gli prendo un costume classico. Mi manca già Lorenzo, mamma mia. Giro per il reparto mentre Stephan mi dice di fare in fretta perché lo stanno già riconoscendo in molti. Prendo un costume a Lorenzo e poi usciamo, ci mettiamo mezz'ora perché ci saranno 50 tifosi a far la foto con Stephan, io gliele scatto, non mi scoccia anzi, mi fa piacere.

"Finito?" gli chiedo in auto mentre mi manda a fanculo.

"La fai facile te, non posso uscire. Però dai, mi vogliono bene, che cosa hai preso al tuo boy?".

"Al mio boy, ho venduto una felpa per il mio boy" scoppia a ridere.

"Quando ti ho chiamato stavate facendo il mio nipotino?".

"Ma vaffanculo, non avrai un nipote per molto, chiedi a Manuel. Poi no, non abbiamo mai fatto quello, solo altro. È bravissimo" mi guarda.

"Te e Pellegrini nella mia testa no vi prego, sei pur sempre mia sorella eh, va bene tutto ma sei sempre la mia bambina" sorrido mentre lo guardo.

"Va bene El Shaarawy, non farmi morire che già ho abbastanza segni sulle gambe eh".

Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora