Capitolo 25

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Torniamo a casa, accarezzo i capelli a Lorenzo nel letto, abbiamo appena finito di fare l'amore nel suo letto che ormai diventerà mio. Domani sarà l'ultimo giorno noi due insieme, poi dovrò imparare a vivere senza di lui e sembra strano. Ho sempre vissuto senza di lui alla fine, ma non riesco a stargli lontano, è il primo periodo di conoscenza e vorrei averlo vicino a me ma so benissimo la vita dei calciatori com'è fatta e quant'altro. È il primo ad addormentarsi, ormai lo si bene, di solito sono io che preferisco riceve i grattini però questo crolla subito senza se e senza ma. Guardo il telefono mentre in tv va un film che non sto minimamente guardando ma mi tiene compagnia, faccio una storia a Lorenzo che mi abbraccia la vita, la nostra storia non è molto uscita, qualche articolo ma niente di più eclatante. Metto la foto sulle storie semplicemente scrivendo "love🍀💛". Lui si gira un po' di volte e gli tengo la mano, apre gli occhi e mi guarda.

"Ancora sveglia?".

"È l'una e mezza, mica le cinque. Non ho sonno e a quest'ora di solito sarei nelle discoteche eh" sorride.

"Andrai mentre sono a Trigoria vero?".

"Si, ma farò la brava giuro. Penserò a te, andrò con Maria che scende e conoscerò gente ma solo come amicizia. Non posso rischiare di perderti di nuovo dopo ieri diciamo, stiamo insieme ufficialmente da due giorni, anzi tre. Non posso rischiare nulla di ciò, voglio solo rivederti il più presto possibile" mi stringe la mano mentre mi bacia.

"Dove andiamo domani?"

"Al mare, lo stabilimento si chiama Shilling, sta ad Ostia qua vicino è bello, c'è la musica e tutto. Così ultimo giorno lo passiamo benissimo" lo bacio mentre si tira su e si mette vicino a me a guardarmi.

"Capiscilo uno come te" mi sdraio mentre lui guarda il telefono e vede la storia, sorride mentre la reposta. Staremo al centro dei gossip domani, conosco benissimo l'Italia che parla di queste cose insomma.
Quando ero più piccola cercavano di tutelarmi perché quando Stephan era al culmine di tutto, io avevo solo quattordici o quindici anni, erano le superiori a Milano e sono state un po' una merda. È anche l'enorme motivo per la quale io abbia Maria come unica amica e poi quelli dei miei fratelli e pochissimi altri.

Mi addormento fra le sue braccia, è un po' quello che sognavo da tempo. È solo l'inizio della relazione, ma so già che sarà perfetta da questo punto di vista, Lorenzo sa darmi queste piccole sicurezze e non voglio abbandonarle.

Mi sveglio mentre guardo Lorenzo arrivare in camera con solo i boxer e la colazione, mi metto seduta mentre mette il vassoio da letto in mezzo a noi due. Lo guardo ancora mezza addormentata mentre beve il caffè.

"Mi hai preso gli yogurt?" annuisce.

"Con i pan di stelle si, so che ti piacciono" sorrido mentre ne mangio uno, mi metto seduta come una bambina con il pigiama e lui mi guarda.

"Ma sei così piccola" dice mentre mi bacia, sorrido e lo abbraccio. Mi sdraio fra le sue gambe e bevo il caffè.

"Apri" mi mette il pan di stelle in bocca e sorrido mentre mi strozzo fra poco insomma.

"Pellegrini ma non intero, cazzo" scoppia a ridere.

"Quando però stai con me non ti lamento del troppo grosso" lo guardo mentre scoppia a ridere.

"Ma dico, così puritano e santo e mi tiri fuori ste perle così oh, coglione" mi butto su lui e lo stringo, mi bacia i capelli. Di prima mattina sono inguardabile, non mi manca l'autostima, però insomma sono un po' così in sto periodo e non è per colpa sua.

"Che ore sono?".

"Le dieci e mezza, se ci muoviamo andiamo al mare e restiamo lì tutto il giorno" sorrido mentre lo bacio e gli abbasso i boxer.

"Vuoi la tua dose mattutina eh".

"Se no ci prende male la giornata" dico mentre iniziamo a fare l'amore, lui mi guarda mentre lo bacio dolcemente.

"Oggi non mi parli" alzo le spalle.

"Dovrei dirti che sei bellissimo anche se sai di caffè e pan di stelle?" sorride mentre mi accarezza la schiena e mi solletica i fianchi, ha un modo di fare totalmente diverso dagli altri ragazzi con la quale mi sono frequentata. È un bravissimo ragazzo e non poteva andarmi meglio, certo ha forse dei tatuaggi per Veronica che devo mandare giù però so benissimo di volerne uno per lui e lo farò in sti giorni. Lo bacio mentre lui mi stringe a se.

Mi faccio una doccia e poi mi metto il costume col copri-costume. Guardo Lorenzo cercare una maglietta, se la infila e mi guarda con la solita faccia da cazzo enorme. Prendo le chiavi dell'auto e la guida fino al mare.

Mi sdraio sul lettino, guardo Lorenzo che gioca al telefonino ad un gioco, gli prendo la mano mentre lui mi guarda e sorride. Abbiamo una sorta di lettini matrimoniale e ci siamo in due. Mi alzo e lo guardo.

"Dai Lollo, vieni a fare il bagno" annuisce e si alza, ci teniamo la mano. Mi butto subito, sono cresciuta al mare, mi piace troppo nuotare. Mi rilassa moltissimo, mi calma. Lorenzo mi raggiunge, è abbastanza freddoloso, lo abbraccio e lui mi bacia sulla testa.

"La mia piccolina" non lo mollo, mi coccola e gli salto in braccio. Vedo qualche tifoso che lo riconosce, ci fanno delle foto, non dev'essere abituato. Io si purtroppo.

"Non ci dare peso, fai finta di nulla eh, stai tranquillo Lorenzo dai" gli accarezzo il ciuffo. Usciamo dall'acqua e dei bambini lo fermano per una foto, gli faccio le foto. È bellissimo con i bambini. Ci sa fare.

"Pellegrini".

"Dimmi".

"Mi fai tanti gol quest'anno? Ho preso la tua maglia" sorride e lo bacia.

"Ne faccio tantissimi, anche al derby va bene?" io do il telefono al bambino che mi guarda.

"Pellegrini, stai con una figa da paura" corre via e scoppio a ridere, avrà otto anni massimo ed è già così. Benissimo direi dai. Lorenzo mi guarda ridendo mentre lo spingo sotto la doccia insomma se sono così a otto anni, da grande diventano come dei mini me. E non so se sia un complimento o meno.

Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora