Capitolo 19

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Riconosco Christian, Andrea e Daniele che arrivano in casa di Stephan con una faccia da funerale peggio di quella di suo fratello appena tornato che non l'ha trovata.

"L'abbiamo trovata. È ad Ostia, al V Lounge Beach" benissimo, andiamo.

"Ok, andiamo" Daniele mi ferma.

"Noi andiamo con al massimo uno di loro due e tu aspetti qua eh, che non sei sano di mente mi sembra Lorenzo" prendo ed inizio a correre fino a dove avranno messo l'auto ma Stephan mi ferma.

"Lorenzo ascoltami bene, che io sono il fratello, esattamente non vuoi vedere quello che sarà. Fai andare loro".

"No, perché lo sai anzi lo sapete, mi gira il cazzo se lo scopro" annuiscono mentre Daniele si appoggia all'auto, siamo nel parcheggio ma stiamo mezzo dando spettacolo.

"Tu non sei mai andato vero in sto posto?" scuoto la testa.

"È la movida di Roma, insomma ragazzi, ragazze, sesso, alcool di tutto. Mi spacco quando vado anche se bevo pari a zero, ci sono tutti i tipi di ragazze possibili, pure le mie vecchie ex di qua spessissimo. Insomma, Sophia non è di sicuro andata a risposarsi in riva al mare".

"Come fate a sapere che è lì?".

"Tuo fratello, sa della storia e ha chiamato me perché le ho detto se la vedeva, lui non lo fanno entrare è piccolo stava andando a giocare a calcio con dei suoi amici, però mi ha detto che stava dando show ecco, insomma sempre maschio anche lui è" capisco perché non vogliono che vada, vederla baciare con uno mi fa girare le palle ma mi rende pan per focaccia, insomma io con Veronica ho fatto ciò.

Alla fine mi fanno salire in auto, nonostante so già che Andrea che ha più fisico mi dovrà tenere saldo e fermo. Arriviamo dopo più di un'ora per il traffico di Roma, arrivo e vedo Sophia. Andrea cerca di tenermi fermo ma vederla ballare sul cubo con un altro ragazzo mi dalla testa, qualcuna le avrà dato un costume, uno di quelli che le stanno da Dio addosso alla quale faccio fatica a controllare tutto. Parto in quarta, vado fino da lei nonostante la gente mi venga addosso, vederla addosso ad un ragazzino mentre lei si diverte mezza ubriaca con una birra ed una sigaretta in mano.

"Sophia" dico mentre non mi sente ma mi vede, si bacia il ragazzino vicino a lei. Uno di quei baci che mi ha dato sta notte, uno dei più belli mai dati ad una ragazza. Alla fine mi sa che hanno ragione, Sophia non è la ragazza adatta per costruire una famiglia o per vivere insieme.

Sophia

"Oh c'è Pellegrini che ti vuole" come se fossi cieca, annuisco al tipetto carino della quale non so il nome dicendogli che torno subito mentre gli do un bacio sulla guancia.
Scendo dal cubo, sono a piedi nudi ed alla terza birra. So che effetto mi fa, a quindici anni a Cesenatico era andata peggio di ora, ma non avevo un Pellegrini dietro di me. Arrivo più o meno da lui.

"Daniele, Andrea... Ciao tizio che non conosco, Lorenzo devi dirmi qualcosa per caso? Stavo ballando eh" lui mi guarda in modo schifato mentre alza gli occhi e mi prende la mano. Mi porta in una dei bagni del locali, molto meglio di quelli normali. Si avvicina e mi bacia, strano modo per farmi il cazziatone.

"Allora, sei venuta qua per farti uno qualsiasi no? Insomma su, dai... Per l'ultima volta di sta cazzo di storia e poi via" si abbassa i pantaloni, rimango ferma cercando di collegare le sue parole. Sono cosciente ma sento dei rumori assurdi in testa.

"Lorenzo".

"Lorenzo nulla, con me non sei così" non è affatto vero, con lui non sono così perché fino a ieri ero vincolata. Poi gli piace la donna più posata e sto imparando ad esserlo se penso che gli sto anche facendo dei regali per la casa nuova, non è vero quello che dice. Insomma preferivo che venisse qui e mi facesse la sfuriata, andare a casa con Stephan e Manuel beccarmi che ero il solito disastro e da domani la mia vita tornava normale. Non così.

"Sai che piano avevo? Dopo quello con mia mamma volevo andare a casa nostra, io e te. Stare lì per vedere come fare, a lume di candela, proiettare Netflix senza corrente quindi finché il Tablet non si spegne e fare l'amore come avrei voluto in tutti questi giorni. Ma non sei pronta a questo tipo di vita, quindi non possiamo più farlo, vuoi questo da me e basta no? Se è per scopare con qualcuno farlo con me no?". In quel momento inizio a piangere, non singhiozzando ma quasi. Odio che mi veda così, mi levo le lacrime mentre mi appoggio al muro del bagno e sto in piedi, ho abbastanza freddo nonostante ci siano quaranta gradi. Lorenzo mi da la sua maglia.

"Lorenzo, perché permetti che ci dicano di non stare così cazzo eh? Lo capisci? Lo capisci che sto cercando di far di tutto perché voglio stare con te".

"Guardati, stai di merda a causa mia".

"Non dirlo neanche per scherzo, sei la persona che mi sta rendendo felice davvero tanto" lo penso davvero, ho passato dei giorni fantastici nonostante tutto.

"Allora perché fai così?".

"Perché sono così" mi tocca la ferita che si sta cicatrizzando.

"No, tu sei quella che in un letto d'ospedale chiede di me. Che non mi tocchi se io non voglio che sono ancora sposato, che mi rispetti e che mi sai prendere e coinvolgere. Io lo so, non permettere a nessuno di dire ciò di noi eh. Vieni qua" mi bacia, stiamo combinando un casino enorme, mi prende in braccio. Lo guardo mentre sospiro.

"Sophia sai benissimo che non era facile, ma se non lotti come si fa?".

"Non lotto? Lorenzo come cazzo te lo devo dire" alza le spalla mentre mi fa subito scendere.

"Se mi ami oggi non ti baciavi quello ma me, venivi con me, uscivi solo a sbollire, ti stiamo cercando da mezzogiorno sono le sette di sera" annuisco. Si allontana mentre io continuo a sentire freddo e vorrei solo averlo vicino.

"Non sono abituata a ciò, non ho mai avuto ragazzi come te ecco, potevi essere come tutti gli sposati che mi sono fatta. Però tu sei diverso, io non sono contenta di averti fatto ieri sera, io sono felice di far l'amore con te ogni sera, quando vogliamo, non una volta sola. Ed è una cosa che non dico" scuote la testa ed usciamo dal bagno, mi da due baci sulla guancia.

"Ci rivediamo, ma finisce qua, l'hai fatta finire. Ero pronto a togliermi questo ma ora non ho né te né Veronica, grazie Sophia per avermi rovinato tutto" quelle parole mi fanno male, lo vedo andar via. Rimango come una scema a fissarlo, non contengo le lacrime anche se poco dopo torno a ballare sul cubo come se nulla fosse, solo perché ho bisogno di star meglio. Quando mi viene un'idea, mi faccio prestare un telefono e con lo sconosciuto chiamo l'unico numero che so, quello di Stephan.

"Stephan".

"Sophia alleluia, dove sei?".

Glielo spiego mezza fra le lacrime e dopo mezz'ora arriva. Mi abbraccia e non lo lascio andare, ho bisogno di lui ora.

"Ei, dai, non è colpa tua. Ti conosco, ti sei sentita in gabbia. Dai" mi abbraccia e lo stringo mentre mi bacia sulla guancia.

"Stephan un favore" annuisce mentre andiamo verso l'auto.

"Portami a casa dei genitori di Lorenzo, ti prego, devo chiarire con sua mamma".

"No Sophia, non ci arriviamo in tempo, sono le dieci sta dall'altra parte di Roma".

"Ti prego, Stephan fidati per una volta. Quel ragazzo mi fa battere il cuore come non mai, non lo farei mai per nessuno, non ho voglia di fare il dopo Mattia. Ti prego Stephan, per me" so come convincerlo, preme sull'acceleratore. Si ferma due volte perché devo vomitare tutto quello che ho in corpo, mamma mia sto di merda. Mangio una gomma da masticare che Stephan per fortuna ha un macchina e con la spazzola che ho mollato qui mi sistemo, per lo meno presentabile.
Pellegrini ricorda, se non ti avrò io, non ti avrà nessuna.

Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora