Capitolo 7

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Guardo Sophia mentre fuma sul balcone della sua camera, sono sdraiato nel letto con solo le mutande addosso. È a dir poco stupenda, non so veramente cosa voglio. Voglio solo schiarirmi le idee e capire se mollare tutto, la strada più difficile, oppure se restare con Veronica e mettere su famiglia, quella più semplice.

Ripenso a ciò mentre lei entra e mangia le patatine avanzate mentre guarda Instagram. Mi osserva. Mi mostra la foto che mi ha scattato, si vede solo il fisico, anzi neanche sembro io.

"Posso metterla? Ovviamente non ti taggo" annuisco.

"Tranquilla, non si vede che sono io finché prendi solo la tartaruga e neanche i tatuaggi" si mette vicino a me.

"So ancora di fumo?" mi chiede mentre mi bacia, so di star facendo un tradimento ma mi sento attratto in tutto questo mondo che lei mi sta facendo scoprire.

"Non molto, anche se mi dà noia" dico mentre ci siamo appena staccati.

"Questo con la tua ragazza non lo provi eh, ma sai le puttane fumano" la guardo. Sa benissimo di non essere puttana.

"Peccato che tu non lo sia, poi non mi interessa. Anche se con la febbre non dovresti fumare".

"Si, ti chiamerò papà perché ti comporti come se fossi un mio genitore. Poi con la giornata di oggi e tutto, ancora penso a domani che dovrò affrontare mio fratello incazzato".

"Ci sarò io per te".

"Si, ma non ci sei fisicamente. Cioè ci sarai dopo e non voglio mostrarmi debole" la abbraccio mentre lei mi stringe e con le gambe si intreccia alla mia schiena. Restiamo così per un po', mentre io le bacio il collo dopo poco.

"Giochi scorretto Pellegrini" la guardo e la bacio, baciarla così ha tutto un altro sapore. Mamma mia.

"Cosa intendi?".

"Che se lo fai ancora, frega nulla e lo facciamo qua. Peccato che prima vorrei fare altre cose con te, cosa preferisci? Questa sera o domani mattina? Io di mattina preferisco sai, in teoria non con i ragazzi così, con il mio fidanzato. Ma tu sei tu, cioè non ti ho etichettato, sei un qualcosa che non so spiegare. Però mi sto fidando di te, so di essere così con te" quando parla mi perdo, starei ore a sentirla, per ora preferisco rimandare quello che ha in serbo con me.

"Per ora preferisco domani, anzi ora voglio farti vedere come intendo io la mia serata perfetta senza spingersi molto oltre. Vieni" la faccio appoggiare a me. Le coccolo u capelli metre lei mi mette il braccio sul petto per abbracciarmi. Le bacio la testa.

"Ah Sophia, cosa devo fare con una come te? Vieni qua" la bacio mentre lei mi stringe. Mi guarda con quegli occhi verdi che si ritrova, è bellissima.

"Lollo, sei bravo a far le coccole eh, non avrei mai detto" sorrido.

Mi guarda mentre le bacio il naso.

"Oh, che cosa romantica?" rido.

"Oh, so fatto così io eh. Pensa che sei l'unica con cui lo faccio, tolto vabbè Veronica" lei mi zittisce.

"So che lo devi dire come un promemoria, ma per ora non la voglio sentire" in effetti spesso penso a Veronica, tutte queste cose le ho fatte solo con lei per tutta la vita. Credo di volerlo fare ma mi sento di farle con Sophia. Voglio essere felice ed adesso mi rende felice Sophia. Per le prossime ventiquattro ore saremo ancora insieme poi fra ormai un giorno essendo mezzanotte passata ci aspetta l'aereo per Roma.

Si appoggia a me e la coccolo, lei poco dopo crolla beatamente fino a quando la porta della camera non si apre. Vedo solo Maria che prende due cose al volo e mi saluta, dietro di lei vedo Alessandro, il cugino di Veronica.

"Ale" va dritto quasi schifandomi, cazzo. Per fortuna arriva Stephan.

"Come sta? Tutto bene?" le accarezza la testa. Mai l'ho visto così, lui e Sophia si somigliano.

"Si, le è scesa la febbre" mi vede in boxer.

"Non ci ho fatto nulla".

"Uno, sono cazzi tuoi. Due, a me basta che non la fai soffrire, teniamo molto a lei, soprattutto io. Tu non mi preoccupi sei un bravo ragazzo, vabbè vi lascio" esce ed io stringo Sophia.

Al mattino mi sveglio prima io come al solito, la guardo dormire mentre mi allungo per leggere l'ora. Sono già le undici. Vedo un messaggio di Veronica ma ora come ora non ho voglia di leggerlo.

"Lollo" sento mentre la vedo abbracciata a me. Le accarezzo u capelli mentre sorride e mi tiene la mano. Non credo si sia dimentica di ieri.

"Buongiorno eh, dormito bene Lorenzino?" annuisco.

"Benissimo, come un bimbo, poi c'eri tu" si gira e la bacio, non ho mai baciato nessuno di prima mattina tolto Veronica. Anzi non ho mai fatto nulla tolto che con Veronica.

"Quanto sei bello, posso?" si mette sopra di me ed io la guardo mentre si leva la maglietta.

"Si ma non sudare, non voglio fare l'amore, prima qualcos'altro. Non sei ancora pronto fidati, pensi troppo a Veronica, vieni" si appoggia a me e poi si sdraia vicino a me. Continuo a guardarle il seno, lei mi guarda e si avvicina.

Gli bacio il collo mentre scendo, non credo di starlo facendo con un'altra donna che non sia Veronica, ma con Sophia non ho freni mi lascio andare.

"Hai capito Lorenzo, dai su levala" levo la maglia restando in boxer, lei mi guarda dalla testa ai piedi mentre prende il lenzuolo. La guardo mentre mi bacia sulla guancia.

"Si che per te viene difficile, insomma sono la tua prima esperienza per te. Non voglio farti sentire a disagio, tranquillo, so che sai come si fa, cioè credo" sorrido e la bacio.

"Si lo so, ma tranquilla, cioè con te non provo vergogna, mai" è una cosa vera, cioè a me in boxer tolto tutti i compagni di squadra e la mia famiglia, nessuno mi ha visto. O almeno, nessuna ragazza. Ho sempre e solo avuto Veronica nella mia vita.

"Tranquillo, so che è abbastanza difficile, cioè io lo faccio con naturalezza. Quindi se vuoi" tira il lenzuolo fino alla mia altezza pancia, per lei un po' più in su essendo bassa. Con la mano si avvicina alla mia pancia e mi bacia, piano piano scende e quando sposta l'elastico la guardo.
Ci sa fare, moltissimo, la bacio mentre non mi lascia.

"Allora?".

"Allora cosa? Porca Sophia" la bacio e la stringo finendo sopra di lei. Mi guarda mentre mi bacia.

"Lo sento che mi vuoi Lorenzo, ma qua sono io a mettere il freno. Non voglio far nulla di cui poi ti penti, perché io sono pazza di te veramente" mi metto affianco a lei e le bacio la fronte.

"Provo io...".

Non è preoccupata, non penso a come farei con Veronica, faccio solo come voglio fare da qualche giorno e pensando a quello che lei mi ha fatto pochissimo tempo fa. Le levo le mutandine e lei mi bacia mentre la tocco. Non ho mai provato ciò con qualcuno che non fosse Veronica, devo dire che mi piace fare questo con lei. Dopotutto devo solo capire cosa voglio, anzi chi voglio.

Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora