Capitolo 26

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Lorenzo è in ritiro da qualche giorno, io sto sistemando casa. Controllo il tatuaggio mentre ci metto la crema. Sento suonare alla porta, strano dovrei solo ricevere un pacco ma dovrebbe arrivare domani. Magari arriva prima, senza pensare vado ad aprire e mi vedo davanti a me Veronica. La guardo e l'istinto di spattergli la porta è enorme ma la lascio entrare.

"Posso entrare?".

"Sei dentro che ti devo dire, prego" lei mi guarda, sono un po' conciata male diciamo, sono in top e pantaloncini dell'Italia di Lorenzo mentre lei è tutta tirata a lucido ed anche bellissima con una borsa che varrà metà stipendio di Lorenzo e che avrà comprato con quei soldi alla fine visto che non lavora.

Si siede sul tavolo in cucina, mi guarda mentre mangia i pop corn che avevo avanzato.

"Potrei averci sputato dentro, sai noi puttane siamo così", gioco col fuoco almeno si leva dai coglioni al più presto e non la vedo mai più.

"Oh Sophia, ci sei riuscita oserei dire, ti sei portata a letto Lorenzo. Ci hai messo più di quanto io credessi a dire il vero" la guardo.

"Beh sai, finché non ti ha lasciato".

"Mi aveva già tradito" annuisco.

"Per tre bacetti e qualche preliminare, su stai con un calciatore non con uno casa e chiesa, succede a tutti. Mi sono spinta oltre dopo la vostra rottura".

"È dal compleanno che mi fissi male".

"Io? Mi hai fatto un interrogatorio, forse non sono come te o le tue amichette ma non importa. Il mondo è bello perché è vario. Sei sempre stata sul piede di guerra, se ho fatto un qualcosa con lui è perché eravate al limite, stressati e quant'altro"

"Volevi rubarmelo fin da subito".

"Non è così, io non metto mai il becco, anzi lo faccio ma non con persone che conosco diciamo. Quindi hai una teoria sbagliata. Lui mi ha baciato non io".

"Ah si? Ma credi che agli uomini oltre al tuo corpo tu voglia dare altro agli uomini eh? Dai su, sei bellissima ma per una scopata non per molto".

"Ma che cazzo vuoi?" mi giro, Maria.
Sapevo che doveva venire, insomma sta sera per la pizza non so perché sia qua prima.

"Volevo farti compagnia e trovo sta qua a casa tua e di Lorenzo" dice mentre la prende e cerca di farle male.

"Ferma Maria".

"Però, a Savona di puttane ce ne sono tante" levo le mani di Maria dalla faccia Veronica.

"Hai sentito che ha detto?".

"Si, ma se fai il suo gioco peggiori il tutto. Lasciala stare, ora te ne vai?" le dico mentre lei si sistema il vestito.

"Cara mia, il mondo a Roma del calcio lo conosco, insomma da Cassano a chissà dove. Ecco anche tuo fratello è tutto tolto che un santo con le donne, Lorenzo non è mai stato così. Insomma solo una volta, poi te che sei comparsa per un giro di amicizie sbagliate che ha intrapreso".

"Hai ragione si, insomma non sono una santa in questa vita, non ho visto Lorenzo crescere come te. Alla tua età andavo dietro a un ragazzino che non mi ha mai cagato, ma detto ciò perché siamo qui a parlarne? Perché tu puoi aver condiviso tutto con lui, ma lui voleva interrompere tutto ciò" lei mi guarda mentre prende la borsa.

"Vabbè, ancora che perdo tempo io" prende ed esce per fortuna. Mi butto sul divano mentre Maria ride.

"Si Sophia, ma non dovevi dirle queste cose, l'hai distrutta" scoppio a ridere e la abbraccio, come farei senza di lei? Non è la prima volta che interviene, soprattutto non lo fa solo con ragazze o ragazzi, una volta è andata a muso duro contro mia madre per spiegarle che se avevo preso 5 era colpa di Maria e io le avevo parato il culo. Non ha paura come me, ma lei è ancora più forte.

Guardiamo serie tv tutto il giorno e poi mangiamo le pizze al tavolo, nonostante sia il divano il nostro posto ma se lo sporcassi Lorenzo mi ucciderebbe con le sue stesse mani.

"Ti sta palesemente sul culo Veronica vero?".

"Beh direi, dal compleanno di Lorenzo che mi giudica, quando lì ero solo una in più e niente di più. Ma io dico puoi? Un interrogatorio, ma falla finita" me la ricordo bene, insomma se la tirava, io stavo solo parlando con lui . Controllo il telefono, Lorenzo mi ha scritto che fra dieci minuti faremo videochiamata, per fortuna Daniele passa a prendere Maria. Mi metto fuori sul terrazzo a fumare quando mi chiama e rispondo.

"Ciao Sophi".

"Ciao bello" a petto nudo, ancora bagnato in viso dopo una doccia credo. Da infarto multiplo questa visione.

"Ti prendi gioco dei miei sentimenti? Ma ti sembra il caso di rispondere così?" scoppia a ridere.

"Ha parlato, sei sensuale quando fumi un botto, non hai il coraggio essendo fuori a spogliarti" mi levo la maglia e resto in reggiseno che avevo messo non so per quale motivo visto che ero sola in casa.

"Ah ora sto meglio, allora pizza con Maria andata bene? Studiato?".

"Mamma mia, un pomeriggio d'inferno se ti racconto".

"Dimmi, devo preoccuparmi?".

"È venuta Veronica non so bene a far cosa, fra poco Maria le stacca la testa dal collo".

"Classico".

"Lei magari ti scrive e ti dice che Labro aggredita ma fidati non è così, cioè potresti pensarlo di una come me...".

"No Sophia, basta con sti stereotipi. Ti conosco va bene? Non lo faresti mai, poi scusa sono o non sono fidanzato con te? Ho solo da firmare il divorzio. Sei la persona più dolce sulla terra" arrossisco mentre sorride.

"Quando torni a casa? Non ce la faccio più a vedermi partite su partite solo per te, tolto che fra poco avrai l'america e mi spaventa".

"Lo so, ma pochi giorni e sono a casa prima di partire di nuovo. Mi sei mancata bella mia".

"Lo so, anche tu moltissimo. Ad Agosto ho il test d'ingresso".

"Per questo studi a casa nostra" fa ancora impressione sentirlo.

"Ancora mi devo abituare... Ti devo una colazione, un sacco di coccole, devi mangiare la pasta al pesto".

"No il pesto no, non mi piace" lo fulmino.

"Pellegrini senti, io non giudico la tua cacio e pepe e tu non mi tocchi le trofie al pesto chiaro? Te ne mangi una pentola" scoppia a ridere e lo seguo, anche se la sua cacio e pepe è buonissima, poi "sua". La fa sua mamma perché non sa cucinare nulla.

"Stai tranquilla per Veronica" annuisco.

"Tu sappi solo che se fai qualche cazzata con me hai chiuso, non scherzo chiedi pure a mio fratello".

"Confermo" salto sulla sedia.

"MA QUESTO CI ASCOLTA I DISCORSI" urlo mentre Lorenzo ride ed inquadra mio fratello in piedi a guardare il telefono.

"Si ma anche tu, volevo scoprire qualcosa di più su di te" lo mando a fanculo mentre Lorenzo si inquadra di nuovo.

"Ora vado bella, ci sentiamo domani. Ti amo".

"Ti amo anche io" spengo il telefono e poi vado dritta nel letto, non è stata una giornata facilissima.

Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora