Capitolo 15

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Sono a casa di Lorenzo, non credevo mi invitasse qui, nella casa sua e di Veronica. Mi guardo un po' attorno mentre lui gioca col cane e sorrido.

"È vostro?" annuisce mentre lo coccolo.

Vado in cucina a mangiare qualcosa, non so perché io sia venuta qui però mi piace più l'altra casa.
Lorenzo viene vicino a me e mi bacia, non lo lascio e lo coccolo, lui ha bisogno di questo ora. Tra l'altro sta sera ci sarà il compleanno di mio fratello ed andrò non con lui perché non ho da cambiarmi qui.

"Allora? Tutto bene?" annuisce.

"Si, mi sei mancata" indossa il mio costume da bagno ed io uno di quelli che avevo a casa di mio fratello, lui mi guarda mentre mi bacia sul collo e scende piano piano.

"Azz Pellegrini" lo bacio mentre poi mi lascia un segno sul collo, non lo mollo ed anzi, mi stringo ancora di più a lui.

"Dov'è il bagno?".

"Perché?".

"Perché devo fare una carbonara, devo pisciare su, arrivaci" scoppia a ridere e me lo indica, vado in bagno. Dovevo solo sta sola oltre ad andare in bagno. Mi metto a fumare mentre apro la finestra e guardo il telefono, la butto nel water mentre sento un po' di movimento in sala. Arrivo camminando mentre guardo il telefono.

"Porca puttana Pellegrini, fai casino solo te ed il cane eh, non sai stare solo... Ciao" dico alzando gli occhi alla fine, Veronica con i suoi genitori. Cazzo. Loro mi guardano.

"Lorenzo..." prendo lo zaino e mi metto il vestito. Lei mi viene vicino e mi tira uno schiaffo.

"Oh, ma che cazzo vuoi?".

"Spiegami che fai a casa mia, puttana" la guardo.

"Uno, se fossi puttana non sarei a casa di un calciatore, almeno l'hotel dai, le basi. Due, nulla, vado a casa. Lorenzo, tranquillo eh su" cerco le chiavi dell'auto e poi lo guardo. Mi fa segno ed esco mentre guido la macchina di Stephan verso casa.

Lorenzo

Tutto ciò doveva succedere, speravo non così ma doveva succedere. Resto fermo sul divano mentre poi mi alzo, non so veramente cosa fare o casa dire. So solo che è incazzata ed anche tanto.

"Lorenzo io lo sapevo, lo sapevo cazzo. Lo sapevo che finiva così, perché ti conosco. Sei una testa di cazzo se vuoi" la fermo.

"Oh, Veronica mo va bene tutto ma ascolta porca troia. Tu mi piaci ok, ma non abbiamo fatto nulla, nulla. Avevo bisogno di Ibiza, di uscire con amici, amiche. Eravamo sempre e solo noi due, così tanto che non ho molti amici, non li ho. Eppure con Sophia sono felice, si lo sono. E lo so, con te avrei una vita bellissima. Una famiglia che è quello che voglio, la stabilità perché Sophia non è una persona certa, ma ho bisogno di adrenalina" le dico mentre mi guarda.

"Cioè tu mi lasceresti dopo sei anni quasi perché hai conosciuto un'altra? Ma io dico, davvero? Dopo un mese che ti ho detto si, sei stato tu a chiedermi di sposarti, sei stato tu che mi hai chiesto di avere un figlio ed ora ci stavo anche pensando, ma forse ti dimentichi le cose" odio litigare con altre persone presenti, decido di fare di testa mia e d'istinto. Mi alzo dal divano e vado in camera nostra, prendo la valigia ed inizio a prendere le prime cose. Lei mi segue e cerca di fermarmi.

"No Veronica, non posso lo capisci? Mi piace un'altra, mi prendo una pausa. Dopo sei anni è anche concessa eh" faccio la valigia di fretta, senza guardare molto intorno.

"Ti lascio la casa in qualsiasi modo andrà a finire" in questo momento so poco cosa fare, chiudo la porta di casa nonostante cerchino tutti di fermarmi. Prendo e guido fino a casa dei miei genitori, non ho voglia di vederli ma l'appartamentino per ora non ho voglia di andarci. Sophia mi chiama ma non ho tempo di parlare ora, le dico che sta sera racconto tutto. Non saprò mai se ho fatto bene, ho buttato una storia di sei anni per una appena iniziata, anzi neanche. Mamma mia, parcheggio ed entro in casa, trovo tutti ma dico solo che voglio evitare domande e quant'altro fino a che non vorrò io. Vado nella mia cameretta, dove dorme tra l'altro anche mio fratello ora.

Bussano e mio fratello entra, lo faccio entrare mentre sono sdraiato sul letto e si siede vicino a me. Lo guardo, lui mi guarda.

"Lo so, cioè lo sappiamo. Veronica ha chiamato, ma non devi sentirti in colpa, cioè si però se ti sentivi di farlo. È successo, certo col matrimonio è stato peggio però, dai" lo abbraccio, avrà anche solo quindici anni ma sa essere dolce con me.

"Grazie Fra, davvero" lui sorride mentre dopo un'ora mi alzo anche perché devo preparami, vado sotto la doccia e quando esco mi lego un asciugamano in vita e poi mia mamma mi ferma per parlare.

"Lorenzo, non credo che tu sia a mente lucida. Insomma Lorenzo, ti conosciamo bene. Ora puoi aver fatto questo scivolone, però sappiano quanto tieni a Veronica insomma" annuisco.

"Si, ma in questo momento non la amo. Ed è dura da dire o da accettare, ma dal mio compleanno e da Ibiza io penso a Sophia. Non posso farci nulla, so che è uno shock, per tutti, anche per me. Insomma ci sono cresciuto, ma forse doveva andare così" scuote la testa.

"Lorenzo, con questa non andrai lontano. Ma forse sbattendoci la testa lo capirai" se la pensano così, sarà veramente dura lo so. Mi inizio a vestire, mi chiama Sophia. Rispondo mentre sono in sala con le cuffie.

"Ei, ciao Lollo... Scusa".

"Tranquilla, alla fine doveva succedere ed è successo, tu? Ti sembra il modo di chiamarmi in videochiamata" scoppia a ridere mentre è in intimo.

"Adesso, hai visto di peggio. Ma ti vesti come quello scemo di mio fratello" scoppio a ridere.

"Abbiamo una relazione io e lui".

"Adesso Pellegrini va bene sei sposato, hai mollato la ragazza per me, ma pure gay no ti prego mi sparo, lo sai bene che mi piaci" annuisco.

"Sapessi tu a me scema, sta sera ti metti vicino a me?" annuisco.

"Si piccolino, va bene. Allora portati due felpe, una la uso io" sorrido mentre poi metto giù e finisco di preparami. Prima di uscire guardo mio fratello che esce con dei suoi amici.

"Oh, non ti ubriacare che io sono fuori, non fumare, non drogarti e non farti prendere dalla polizia senza di me" scoppia a ridere mentre poi esce in moto, io prendo per uscire mentre saluto mia mamma. Mi ferma ma la abbraccio, deve capirlo come tutti, non sono loro a vivere la mia vita.

Quelli Giusti Al Momento Sbagliato // Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora