-"Michelle, devi calmarti. Stai spaventando i bambini." dice mia madre.
Mi giro verso Jack che ha le lacrime agli occhi, Aurora che mi guarda spaventata e Chanel che invece non sempre per nulla turbata.
-"Jack, amore. È tutto okay." lo stringo a me.
-"Dov'è papà?" chiede.
-"Ci raggiungerà presto." dice mia mamma accarezzandogli la guancia.
Non ci credi nemmeno tu mentre lo dici, mamma.
Si gira verso di me e dice:"Il telefono."
-"Cosa?"
-"Dammi il tuo telefono." ripete lei.
Lo prendo dalla tasca dandoglielo e dopo aver preso dalla borsa anche il suo, li butta entrambi fuori dal finestrino.
-"Ma che..stai facendo?" strillo.
-"Non devono trovarci." dice lei.
L'autista guida fino ad un parcheggio sotterraneo e poi si ferma.
-"Cosa ci facciamo qui?" chiedo.
-"Cambiamo auto. Quella su cui siamo ora sanno tutti che è dei Collins, ci rintraccerebbero con questa, ne prendiamo un'altra."
Scendiamo tutti dall'auto, io e mia mamma prendiamo i bagagli mentre l'autista tiene i bambini.
L'autista ci indica l'auto su cui dobbiamo salire mentre a me non esce dalla testa mio padre.
Ci porta in un aeroporto di Los Angeles in cui non ero mai stata prima d'ora, dove ci aspettano altre macchine e altri uomini.
-"Cosa ci fanno questi uomini qui?" chiedo.
-"Sono nostri uomini, partono con noi per proteggerci."
-"E noi stiamo andando dove?" chiedo.
-"Lo scoprirai non appena siamo arrivati." risponde mia madre.
Questa donna mi sta facendo innervosire più del previsto.
Mentre saliamo sull'aereo chiedo a uno dei uomini:"Cosa è successo a casa mia? Dov'è mio padre? Come sta?"