31. Occhi Color Tempesta

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18/10/2021

Mio amato Levi,
Sono passati ormai due mesi dal nostro ultimo sguardo, ultimo tocco, ultimo respiro, ultima serata passata insieme a guardare le stelle e a fantasticare sui loro nomi; eppure il silenzio, il nostro meraviglioso silenzio, ci lega e non ci abbandona.
Ma per un qualche motivo non mi sembra più lo stesso: più gelido e tenebroso, tale da farmi perdere il respiro.
Mi sembri così distante e irraggiungibile seppur tu sia sempre vicino a me.
Qui le giornate si fanno sempre più complicate, avversità su avversità; mi sembra di essere in un oblio, un oblio di morte, le gambe stanno cedendo ogni giorno sempre di più e le speranze che mi tengono in vita pian piano risultano nulle; ma resisterò.
Resisterò.
Vivrò per te, per noi, fino a che giungerà quel giorno che tanto bramo.
Il giorno in cui i tuoi occhi risplenderanno più del sole stesso; il giorno che mi renderà finalmente libera da queste catene che mi inchiodano nella mia solitudine.

T/N


Poso la lettera sulla scrivania in legno lasciandoci sopra un libro in modo tale che non possa volare; mi chino verso il letto e trattenendo i capelli con una mano gli do un bacio sulla fronte uscendo dalla stanza.

"T/N"

Mi volto.

Armin: "rimani con noi, passiamo del tempo insieme di nuovo, dimenticandoci dei nostri problemi"

Vorrei che fosse così semplice.

Sorrido avvicinandomi ai ragazzi radunati nella camera di Sasha ovviamente disordinata in cui domina il caos, facendomi segno con la mano di aggregarmi a loro, i quali seduti sul pavimento si imbattono in varie conversazioni.

Mi siedo tra Mikasa e Jean con difronte a me Connie impegnato a parlare con Sasha di... Parrucche?

Connie: "senti secondo me il sopracciglione ha il parrucchino, ne sono sicuro, giuro sulle sue sopracciglia"
Sasha: "ti dico di no. A che gli serve una parrucca così brutta, voglio dire, sembra che abbia un nido in testa"

Ymir: "perchè"

"Cosa"

Rispondono in coro.

Ymir: "perchè parlate dei suoi capelli, che problemi vi affliggono"

"Ymir!"

Dice Historia dandole una pacca sul braccio.

...

...

Jean: "tutto ok?"

Chiede a bassa voce affinché nessuno senta, faccio un cenno con la testa per dire di sì.

Ma sarà veramente così?

Non ci credo nemmeno io.

La serata passa con uno schiocco di dita, queste due ore seppur poche mi sono servite per liberare la mente, liberarla da un pensiero fisso che mi perseguita in continuazione come un mostro che ne svuota l'anima lasciandola sgretolare nel suo dolore.

La solitudine.

Paura di rimanere sola, sola nella propria solitudine, unica compagna che mi affianca.

E così passano i giorni e le settimane con il cuore in continuo contrasto tra sperare e convivere con questo dolore.





15/11/2021

Mio amato Levi,
ricordo i vecchi libri ingialliti che tenevamo tra le mani, ci trasportavano lontano in mondi inesplorati e storie che forse in un'altra vita avremo potuto vivere insieme.
L'inverno sta arrivando con la luce del sole che rimbalza sulla neve farinosa, facendola sembrare fluorescente nel suo pallore, e tu non ci sei; è passato l'autunno e arriverà una nuova primavera, ma non penso sopporterei stare dove tu non mi vedi.
È buffo, sento come il dovere di salvarti.
Io ti salverò, ma chi salverà me da tutto ciò?
Mi hai promesso che non mi avresti mai più lasciata, ma le promesse non sono fatte per essere mantenute, ma per farci stare meglio.
Levi, posso sentirmi scivolare via pian piano da questo mondo, mi sto perdendo ed ho paura che mi perderai anche tu.
Comunque vada, so che alla fine avrà avuto un senso. Ogni notte, ogni tentativo di fuggire bruciato dalle lacrime; ogni volta che seduta su questa sedia immaginavo che tu potessi sentirmi e ti parlavo, solo per sentirmi più vicina a te e più lontana da questo mondo.
Qualsiasi cosa, ogni dolore, ogni pugno tirato al muro dalla disperazione ed ogni lacrima versata, avrà avuto un senso se sarà servito per raggiungerti.

T/N



"Come stai Levi?"

Dico seduta accanto a lui lasciando un segno della mia mano sul morbido materasso su cui è steso con la solita espressione rilassata, le solite labbra socchiuse, le solite guance rosee ed i soliti capelli corvini che gli cadono sugli occhi chiusi.

Sono le 21 di sera, una sera colma di splendore, stelle che riempiono questo cielo dipinto di un bianco che ricopre gli alberi ricoprendone le punte; la neve scende lieve sui tetti mentre gente si riunisce all'esterno per scambiarsi dei sorrisi mentre i loro abiti si colorano di bianco.

Sorrido stringendo tra le dita la collana che porto al collo ogni giorno come se fosse parte di me, parte di lui. Unica sua piccola parte che rimane sempre con me, quasi incatenata, incatenata da un legame che non saprei ben definire.

Pongo la mia mano nella sua alzandola delicatamente dal petto che si muove lentamente seguendo il ritmo calmo dei suoi battiti che quasi corrispondono ai miei, è buffo come si è così vicini seppur allo stesso tempo distanti, le nostre anime sono separate, da una barriera invisibile più forte di ogni altra barriera esistente capace di separare due anime, anime di un tempo.

Eppure va sempre a finire così, proprio come nei libri quando i due protagonisti vengono separati da una qualche volontà divina, senza che ci sia un qualche motivo, solo per il piacere di recare dolore fino a che non si crolla, con le gambe piegate senza la forza di rialzarsi e poter guardare l'orizzonte dinnanzi a sé.

Di lui, tra le stesse dita che aveva stretto tra le mie, mi è rimasto solo il dolore.
Come quando tieni la sabbia nel pugno di una mano e la vedi scivolare via pian piano, granello dopo granello, come una clessidra che segna il tempo, il tempo che ci è stato strappato via.

Penso tra me e me mentre la neve picchietta sul vetro opaco della stanza poco illuminata con le risate che accompagnano questa serata, mi volto quasi spaventata nel percepire qualcosa stringermi le dita.

Spalanco gli occhi.

Degli occhi color tempesta si aprono lentamente puntandosi sui miei ancora increduli.

Quanto mi sono mancati questi occhi.

Sorrido incapace di poter pronunciare anche la più piccola e inimmaginabile parola esistente.

Un leggero sorriso si presenta sul suo volto mentre le mie dita si intrecciano nelle sue fino a diventare quasi un tutt'uno, un incastro perfetto impossibile da ricreare.

Una lacrima si posa sulle ciglia fino a percorrere la guancia rossa dall'emozione, vedo le sue labbra muoversi lentamente dicendo:

"I tuoi occhi riflettono la luce delle stelle"

Fine

【Anime di un tempo】|| Levi x Reader  (completo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora