Capitolo 4

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Le tirò i capelli per avere libero accesso al collo, che prese a mordere e succhiare con foga. La mora gemeva incontrollata, mentre la corvina la spingeva all'interno del suo appartamento, senza nemmeno accendere le luci. Col piede spinse la porta d'ingresso, chiudendola. Il sangue le ribolliva nelle vene, doveva placare quell'agitazione dovuta a Lei.

"Camz..." Mormorò prima di infilarle la lingua in bocca con ferocia. Prese a spogliarla velocemente, lasciando la ragazza senza maglietta e sorridendo per la mancanza del reggiseno. L'altra portò le mani sul seno minuto, coprendolo e guardandosi intorno.

"Laur... andiamo in camera tua, non qui..." La corvina portò i suoi occhi verdi in quelli nocciola dell'altra, annuendo e riprendendo a baciarla. Arrivarono in camera a tentoni, sbattendo contro qualche mobile. 

Appena la porta della camera da letto fu chiusa, Lauren prese a succhiarle un capezzolo, già turgido, massaggiando l'altro seno con la mano. Mentre gemeva, la mora scese con le mani sull'addome di Lauren, poi più giù, sbottonandole i jeans. Velocemente infilò la mano sotto il tessuto delle mutandine, e sentendola già molto bagnata, non ebbe difficoltà a penetrarla con due dita. La corvina, presa alla sprovvista, boccheggiò un attimo, mentre l'altra andava più a fondo dentro di lei.

"Ora ti mangio."

Rise, prima togliere la mano e spingere Lauren sul letto. Le sfilò velocemente scarpe, jeans e mutandine, allargandole le cosce e raggiungendo la sua intimità con la bocca, iniziando a leccarla e succhiarla per farle perdere la testa. Ricordava bene come fare.

"Dio, come mi è mancato il tuo sapore..." Sospirò prendendo fiato, prima di immergersi nuovamente in quel lago. Prese a leccare la sua entrata, che era già lubrificata, ma adorava farlo. Riprese poi a scoparla con le dita, velocemente.

"Si, così Camz... Di più..." La mora non se lo fece ripetere due volte, e aggiunse un terzo dito. Dal respiro della corvina capì che era quasi al limite, così diede delle spinte più forti, più profonde, e sentì l'altra boccheggiare. Poi l'esplosione del piacere, sentiva le contrazioni sulle sue dita mentre continuava a mormorare 'Camz'. Continuò a leccarla e a penetrarla fin quando non sentì l'altra rilassarsi. Si tirò su, asciugandosi la bocca col braccio prima di baciarla.

"Sei proprio una brava troia, ti ho fatto godere per bene, eh?" Si leccò le labbra, fissandola negli occhi. "Ora scopami."

Lauren ribaltò la situazione, mettendosi a cavalcioni sulla più piccola.

"Ti ho ridotta proprio male, mi stai letteralmente gocciolando sulla pancia." La prese in giro l'altra, sfiorandole la zona ancora sensibile. La corvina le prese i polsi, bloccandoli sopra la sua testa mentre la fissava con uno sguardo malizioso e si strusciava sulla sua pancia.

"Cazzo Laur..." La torturò ancora per un po', sentendola agitarsi sotto di lei. Le tenne i polsi fermi solo con una mano, spostandosi di lato e finendo di spogliarla con l'altra mano. Poi la penetrò velocemente.

"E poi sarei io la troia? Hai visto che lago che sei? E ti ho a stento toccata."

"Laur, sai che mi bagno già solo a vederti, ad assaggiarti..." Si morse il labbro inferiore per trattenere un gemito più forte.

"Dì il mio nome. Voglio sentirti urlare il mio cazzo di nome." Disse prima di attaccarsi al suo collo, torturandolo piacevolmente.

"Si, Laur... Si, continua..." Era già al limite. "Sono la tua puttana, Laur, fottimi..." Con un'ultima spinta, Lauren le procurò un intenso orgasmo. Le morse la spalla per cercare di contenere i gemiti, lasciando la parte solo quando si fu calmata.

La corvina le si stese accanto, riprendendo fiato e lucidità. Si era fatta trascinare, non credeva che sarebbe andata di nuovo a letto con lei...

"Laur?" Le interruppe i pensieri. "Non so chi sia questa 'Camz', ma se mi scopi così ogni volta puoi chiamarmi come cazzo ti pare."

"Sta zitta, Lucy, non rovinare tutto." La mora alzò le spalle, indifferente.

"Vabbè, facciamo un altro round?"



"Buongiorno, Laur." Disse Normani, sorseggiando la sua tazza di caffè. Osservò i capelli arruffati della corvina, la maglietta che indossava, il succhiotto sul collo, e alzò gli occhi al cielo.

"Se non avessi visto Lucy sgattaiolare fuori dal nostro appartamento con i miei stessi occhi, avrei capito lo stesso che hai scopato come un coniglio stanotte. E non per quello che ho sentito, visto che la mia stanza è attaccata alla tua. Ma hai l'aspetto da sesso."

"Stai dicendo che sono arrapante, Kordei?"

"Ehi, baby... Tu lo sei sempre." Rise l'amica. "Ti sto solo dicendo che ti manca solo un bigliettino in fronte che dice: 'Ho scopato tutta la notte urlando il nome della mia ex.'"

"Uhm, cazzo, si sentiva?"

"Laur, so anche il numero di orgasmi che hai avuto stanotte... Ma se andava bene a Lucy..." 

"Direi di si." Lauren alzò le spalle, versandosi il caffè.

"Non avevi chiuso con lei?"

"Si... Ma avevo bisogno di..."

"Scopare, si... si è capito. E il motivo?"

"Volevo scopare, Mani."

"Non prendermi per il culo, sappiamo tutte e due che non è solo quello."

"Fai la psicologa, ora?" Sbuffò la corvina, bevendo un sorso dalla propria tazza. Si accomodò di fronte all'amica, fissandola negli occhi. Sbuffò di nuovo, poi si sbottonò. "Ieri... Io... Io ero talmente incazzata per quello che è successo ieri... quando è tornata avrei voluto" fece un gesto stizzito con le mani per far capire quanto fosse arrabbiata. L'amica aspettò che continuasse. "avrei voluto..." Tirò un sospiro.


L'ambulanza rientrò poco dopo. I colleghi esultarono quando scesero dal mezzo, applaudendo e congratulandosi con loro. DJ era infuriata, si vedeva lontano un miglio. Camila sembrava tranquilla, sorrideva. Si scusò con tutti salendo al piano superiore. Aveva bisogno di una doccia per togliersi il sangue del poliziotto di dosso. Lauren la osservò da lontano, furiosa. Chiuse gli occhi per cercare di calmarsi. Si ritrovò invece a raggiungere lo spogliatoio, aspettando davanti alla porta, cercando di ragionare. Entrò dopo qualche minuto, silenziosamente. I vestiti di Camila erano ammucchiati in un angolo, da una delle docce veniva fuori una marea di vapore. Lauren chiuse gli occhi, annusando il profumo del suo bagnoschiuma. Il vapore che galleggiava nella stanza assomigliava alla nebbia che aveva nella mente in quel momento. Sfiorò la porta della doccia. L'avrebbe aperta se in quel momento la solita voce non avesse richiesto un intervento per un incendio. Sembrò risvegliarsi, scosse la testa e lasciò velocemente lo spogliatoio. Pochi attimi dopo Camila aprì la porta della doccia, guardandosi intorno. Scosse la testa, dicendosi di essersi solamente immaginata la presenza della sua ex lì. Rientrò nella doccia, sospirando e ripensando a Lauren.


"avrei voluto farla di nuovo mia." Concluse Lauren, sapendo di essere totalmente nella merda.

I Have Questions - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora