Capitolo 35

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"Che cazzo, Laur... Sul serio?... Mani?" Camila riprese a fare avanti e indietro da letto ad armadio, e viceversa, non capacitandosi della cosa.

"Camz... è successo solo una volta, eravamo completamente ubriache per colpa vostra e non so come, ma la mattina dopo ci siamo risvegliate nude" Lauren cercò di giustificarsi, facendo incazzare ancora di più la cubana, che si fermò di fronte a lei.

"Basta così, non ho bisogno dei dettagli, grazie!" Disse sprezzante. "E poi, in che senso colpa nostra? Come vi abbiamo costrette a scopare, se non ci vedevamo da tre fottuti anni?"

Ok, è nera. Meglio lasciarla sbollire. Lauren evitò di risponderle, per non farla incazzare ulteriormente, ma più passavano i secondi, e più Camila era su tutte le furie.

"Ti degni di rispondere?" I suoi occhi lanciavano fiamme. Lauren ingoiò prima di rispondere a bassa voce.

"È successo quando siete riapparse, e noi... noi eravamo sconvolte! E non so cosa è scattato nelle nostre menti, ma ti assicuro che non ha significato nulla per nessuna delle due. L'abbiamo cancellato, completamente."

Camila rimase in silenzio, cercando di sbollire la rabbia. In realtà non aveva nessun diritto di essere così adirata, visto che quando la cosa era accaduta, lei per Lauren non era più nulla. Ma non poteva evitare di sentirsi gelosa. Lei l'amava, era sicura che fosse lei la donna della sua vita, e chiunque l'avesse anche solo sfiorata con un dito, meritava quantomeno il suo astio, se non il suo odio. Sospirò, cercando di svuotare la mente.

Lauren, intanto, aspettava che l'altra se ne andasse, sicura che sarebbe stato un punto di rottura insanabile tra loro due. Anche se non voleva perderla nuovamente, soprattutto ora che egoisticamente aveva bisogno di lei.

Camila fissò Lauren. La sua Lauren. Doveva pensare solo a lei, alle sue necessità. Si alzò, andando in bagno.

Lauren inarcò un sopracciglio vedendola entrare nella stanza, e sentendo scorrere l'acqua.

"Avevi parlato di un bagno caldo, giusto?" Le chiese, spiazzandola, il suo tono era ancora un po' distante.

Oh, credevo se ne sarebbe andata via. Pensò, stupefatta.

"Laur?" La testa della cubana sbucò dalla cornice della finestra, ora più dolce. Mentre la osservava, un timido sorriso sbocciò al lato della bocca. "Vuoi farti il bagno, vero?"

"S-si. Ma non-non devi." Rispose titubante, mentre la cubana la raggiungeva, fissandola intensamente.

"A meno che non ti aiuti nostra figlia, sarò l'unica a farlo. Chiaro?" Disse, assottigliando lo sguardo. "Non posso sopportare che un'altra donna ti veda nuda, ti tocchi... Dio mio, impazzirei!" Si passò una mano tra i capelli, incrociando lo sguardo con Lauren. Dalla camera limitrofa sentirono un susseguirsi di rumori, poi degli inconfondibili gemiti.

"Beh, sembra che le nostre amiche abbiano risolto prima di noi..." Sussurrò Lauren, insicura sul fare umorismo oppure no. Ma vide il viso di Camila arrossire rapidamente, e ridacchiò.

"Andiamo, ti aiuto." Cercò di dissimulare la cubana, tirandola su e infilandosi sotto al suo braccio per sostenerla meglio. Arrivate in bagno, la sostenne fino al muro al quale la corvina si poggiò. Nel farlo, si trovarono faccia a faccia, e si fissarono negli occhi. Camila abbassò lo sguardo sul corpo di Lauren, iniziando a sbottonarle la camicia e facendola scivolare a terra, subito seguita dal reggiseno nero di pizzo. Si leccò le labbra, vedendo il seno pieno dell'altra, ma si concentrò su quello che doveva fare e, stringendo i denti, continuò a spogliare la sua donna, senza saltarle addosso.

Le sbottonò i jeans, tirandoli giù insieme alle mutandine. Facendole alzare una gamba alla volta, le tolse scarpe e vestiti, lasciandola completamente nuda, mentre era inginocchiata davanti a lei. Poteva sentire il suo odore, dolce. Istintivamente, inspirò a fondo, chiudendo gli occhi e mordendosi il labbro inferiore. Poteva sentire gli occhi di Lauren su di lei, sentiva il suo respiro agitato. Si alzò di scatto, dandole le spalle per chiudere il flusso dell'acqua nella vasca e controllare la temperatura.

"Bollente, come piace a te." Si voltò verso di lei, facendole un sorriso imbarazzato, e avvicinandosi per sostenerla negli ultimi passi.

"Entra con me." Mormorò la corvina.

"Eh?" Chiese lei, quasi incredula.

"Vieni dentro con me." I suoi occhi verdi la stavano pregando per avere ciò che voleva: la sua semplice compagnia. Camila si lasciò convincere molto facilmente, spogliandosi velocemente ed entrando nella vasca con lei. Rispetto alle altre volte, si posizionò dietro l'altra, e iniziò a passarle la spugna sul corpo, delicatamente. Lauren si adagiò al suo torace, sospirando rilassata e godendosi il momento con lei.

Trattenne il fiato quando sentì la spugna passare sui suoi seni, poi scendere sull'addome, lasciando una scia di schiuma morbida e profumata. Camila passò poi alle sue gambe, facendola tremare alla sensazione. Le sembrava tutto più amplificato da quando aveva riacquistato la sensibilità agli arti inferiori. Si morse il labbro quando la cubana le sfiorò la sottile striscia di peli che ricoprivano la sua intimità. La vide soffermarsi sulla zona, indecisa, e attese senza pressarla. Non aveva dimenticato il trauma della sua fidanzata.

Finalmente la cubana prese ad accarezzarla dolcemente dove lei più la desiderava. Il suo tocco era allo stesso tempo delicato e timoroso. Sospirò di piacere, mentre l'altra le faceva divaricare di più le gambe, prendendo coraggio e iniziando a giocare con le sue labbra e il suo clitoride, mentre nel frattempo attaccava le sue labbra al proprio collo. Lauren iniziò a gemere dal piacere, prima di sentire le dita della cubana intrufolarsi su per la sua vagina, riempiendola. Le sue anche si spingevano verso le dita di Camila, mentre il respiro si accorciava e sentiva la pressione caricarsi al basso ventre.

Mentre Camila le stimolava il seno con l'altra mano, Lauren arrivò all'apice, esplodendo in un lungo ed agognato orgasmo che la lasciò senza ossigeno e senza forze, accasciata tra le braccia della sua ragazza, che la sostenne contro il suo corpo. Sentiva le sue gentili carezze sul suo addome e sul suo fianco, e le sue labbra sul proprio collo, sulla spalla sinistra e poi di nuovo su, verso il collo.

Lauren provò a voltarsi per cercare di ricambiare, ma Camila la bloccò in anticipo.

"Andiamo amore, ti porto a letto. Hai bisogno di riposare."

"Ma Camz..." Provò a ribattere, subito interrotta.

"Laur io ancora non me la sento... Facciamo così, me ne devi uno..." La cubana le fece l'occhiolino, facendola sorridere ed annuire.

I Have Questions - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora