Capitolo 22

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Normani e DJ erano uscite a prendere da bere, mentre Ally e Lauren erano rimaste a badare ad Angy. La corvina era contenta di poter conoscere meglio il nuovo acquisto del vecchio gruppo, ed era piacevolmente stupita dalla donna. Era di una gentilezza unica, sempre disponibile e premurosa, materna nei confronti di tutte. Lasciò sole le due dagli occhi verdi per rispondere ad una telefonata, rifugiandosi sul balconcino.

"Perché mamy non è con noi?" Chiese d'un tratto la piccola.

"Lei è... uscita con una sua amica." Le rispose Lauren, scostandole i capelli dal volto.

"È anche una tua amica?" Chiese Angy curiosa.

"Assolutamente no!" Rise per cercare di smorzare il suo tono acido. Non voleva di certo mostrarsi nervosa o gelosa davanti a sua figlia.

"Lei è la nuova fidanzata di mamy?" Le chiese ancora, con tono triste. Lauren restò spiazzata, non sapendo come rispondere a quella bimba di due anni, tremendamente perspicace. "Io non la voglio come mamma. Sei tu la mia mamma. E mamy."

"Amore mio." Lauren chiuse gli occhi, trattenendo le lacrime dall'emozione. "Piccola, tu non devi assolutamente aver paura di questo. Io e Camila siamo le tue mamme, e nessuno ci sostituirà. Noi non ti lasceremo mai."

"Promesso?" Le chiese la piccola, sull'orlo delle lacrime, mostrandole il mignolino. Lauren si asciugò una lacrima che era sfuggita al suo controllo, agganciando il suo mignolino col proprio, prima di tirarla in un lungo abbraccio.

"Promesso amore, e per suggellare questa promessa, che ne dici di un buon gelato?"

"Al cioccolato?"



"Allora, Mila, ti va il dolce?" Le chiese Ariana, con la sua voce dolce e vellutata.

"Mh... Sono sazia, ma... il dolce non si rifiuta mai, giusto?"

"Esattamente. Magari possiamo dividerlo! Che ne dici di un gelato?"

"Al cioccolato?" Chiese entusiasta, facendo sorridere ed annuire l'altra donna. Era riuscita a sciogliersi solo alla fine di quella cena, probabilmente grazie al vino. Ariana sembrava davvero una bella persona, e doveva ammettere che le sue gambe erano chilometriche, e attiravano molti sguardi... Tra cui i suoi. Non era certo diventata insensibile alla bellezza femminile, anche se con la mente stava ancora sotto a Lauren. E avrebbe voluto esserci anche fisicamente. Si costrinse a cambiare la direzione dei suoi pensieri. Doveva essere contenta del rapporto che si stava creando con la sua ex, anche se non era quello che sperava. Ma le sarebbe bastato averla nella propria vita, e in quella di loro figlia.

Dividere il gelato con la poliziotta fu imbarazzante. Camila cercò quantomeno di dividere il conto, ma non riuscì a vincere quella battaglia. La conversazione con la donna in compenso era veloce e scorrevole, interessante e piacevole. Ariana l'accompagnò sotto casa di Lauren, parcheggiando l'auto lì vicino per finire di raccontare un episodio divertente che le era capitato di recente.

"E così l'abbiamo rincorso per qualcosa tipo quattro chilometri, ormai non credevamo più di prenderlo. E sai cos'è successo?"

"Cosa?"

"È scivolato su una cacca di cane, finendo lungo lungo per terra, ricoperto di escrementi. Ti giuro che avrei preferito non arrestarlo, piuttosto che portarlo in centrale con la mia auto."

Camila rideva quasi fino alle lacrime, immaginando il criminale che aveva avuto quel piccolo e imbarazzante incidente. Le risate le morirono in bocca con le seguenti parole di Ariana.

"Sei bellissima quando ridi, Camila. Anzi, sei bellissima sempre."

La cubana non ebbe modo di reagire, che le labbra dell'altra donna erano già sulle sue. Ariana approfittò del suo stupore per esplorare la sua bocca con la propria lingua, mentre avvicinava il corpo della cubana dai fianchi. Camila cercò di allontanarsi, ma ci riuscì solo dopo un po'.

"S-scusa, Ariana, ma io... io non credo di... di di essere pronta." Balbettò. Diamine, era stata aggredita sessualmente solo il giorno precedente, e aveva accettato l'invito della donna solo perché si era sentita costretta. Ma quello era troppo. Scese dall'auto, scusandosi ancora, e sentendo la propria testa esplodere. Salì di corsa le scale, rifugiandosi in casa di Lauren. Avrebbe voluto fiondarsi tra le sue braccia, ma sapeva che non era possibile.

Guardò l'orologio sulla parete, ormai era mezzanotte. Ma... Cos'è questo casino? Si chiese, seguendo i rumori che sentiva. Proveniva dalla camera di Lauren. Aprì piano la porta, sbirciando all'interno e trovando Angy che saltava sul letto.

"Angy! Angy, scendi. Se torna mamy e ti trova ancora attiva a quest'ora, passiamo un guaio tutte e due."

"Hm-hm." Camila si schiarì la voce, trattenendo una risatina quando vide lo sguardo colpevole di Lauren. "Ti avevo detto 'niente dolci', o sbaglio?" Chiese alla più grande dagli occhi verdi.

"Si, ma non mi avevi detto che si sarebbe trasformata da piccolo angelo a... a questo" disse indicandola "con un semplice gelato-"

"...al cioccolato." Camila concluse la frase dell'altra, conoscendo bene sua figlia, e i suoi gusti così simili ai propri. Rise del viso sconvolto di Lauren, prendendo poi una maglietta per la notte, e indossandola sotto lo sguardo ipnotizzato dell'altra.

"E-e ora come facciamo?"

"Facciamo? Mi sembra che il guaio lo abbia combinato tu." Era in vena di stuzzicare l'altra madre di sua figlia, che la guardava con gli occhi fuori dalle orbite.

"Dai, Camz, non prendermi in giro! Come facciamo a farla dormire?"

"Semplice: dobbiamo farla stancare." Disse, raggiungendo il suo cellulare e facendo partire una playlist. Non era la prima volta che le capitava. Sorrise, prendendo Angy tra le braccia per metterla a terra. Le fece fare una giravolta, prima di iniziare a ballare con lei. La piccola rideva e si scatenava, così come stava facendo Camila. "Hai intenzione di aiutarmi a risolvere il problema che hai creato tu?" Le chiese la cubana, chiudendo gli occhi e allungando le mani nella sua direzione.

Non era certo la prima volta che ballavano insieme, in piena notte, mezze nude. Era come tornare indietro nel tempo, con l'unica differenza di quella piccola peste che saltellava tra loro due, con gli occhi chiusi e la testa all'indietro.

Lauren raggiunse la mano di Camila con la propria, come ipnotizzata, lasciandosi poi tirare in quel ballo sfrenato. Chiuse gli occhi e si avvicinò sempre di più alla cubana, sentiva il calore provenire dal suo corpo. 

Istintivamente agganciò i suoi fianchi con le mani, tirandola più vicina. Bacino contro bacino, occhi negli occhi. Si sorrisero, mentre Lauren faceva voltare Camila, avvicinando il proprio centro al didietro dell'altra.

Quel contatto. Dio, quanto le era mancato. Sentì Camila sospirare dal piacere, e la strinse ancora di più, beandosi del suo profumo. La musica a poco a poco si affievolì, riportandole al presente. Si allontanarono imbarazzate, girandosi simultaneamente verso Angy che le guardava con uno sguardo sognante, e finalmente anche un po' assonnato.

Camila abbassò il volume della playlist, raggiungendo la piccola e prendendola tra le braccia. Si allungò sul letto, tendendo di nuovo la mano a Lauren. La corvina, ancora una volta, non riuscì a non cedere, raggiungendola sul letto, per poi abbracciarla da dietro. Si addormentarono tutte e tre nel giro di pochi istanti.

I Have Questions - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora