Capitolo 28

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Bussò alla porta per farsi aprire la porta, mentre reggeva le buste della spesa. All'interno dell'abitazione si sentivano le risate allegre di Lauren e della sua piccola Angy. Fece un respiro profondo, cercando di mantenere un po' di tranquillità.

"Mamy, sei tornata."

"Si, dolcezza. Cosa stavate facendo?"

"La mamma mi stava facendo il solletico."

"Non è vero, Camz. Era Angy a farlo a me." Lauren si intromise nel discorso, scherzando. Ma Camila non riuscì nemmeno a fingere un sorriso. Le parole di Olivia le martellavano la testa. Vuole distruggerti. Affidamento esclusivo. "Camz? Tutto bene?" Le chiese l'altra, notando il suo stato d'animo. Tu e i tuoi fottuti occhi, Lauren, la volete smettere di leggermi dentro?

"Si. Vado a sistemare questa roba." Il suo tono era freddo e distaccato, e aveva evitato di guardarla negli occhi. Lauren conosceva quei segnali.

"Vengo con te. Amore, guarda un po' i cartoni, ok?" Chiese a sua figlia, seguendo la cubana in cucina. Vedeva che era arrabbiata, con lei, ma non ne capiva il motivo. "Camz. Che succede?"

"Non succede nulla." Quel tono non era solo freddo. Era gelido. Polare.

"Sai che non puoi mentirmi, ti conosco bene." Aspettò un risposta che non arrivò. "Che ho fatto? Si vede lontano un miglio che ce l'hai con me, ma non ne conosco il motivo. Potresti, per favore, illuminarmi?" Chiese, sarcastica. Sperava che la sua vecchia tattica funzionasse: farla innervosire con la sua ironia, per poi farla sbottare.

"Non ne conosci il motivo? Pensaci bene." Camila si voltò a fronteggiarla. I suoi occhi mostravano tutta la sua rabbia. Lauren rimase un attimo spiazzata, non le veniva in mente nulla di così grave da far perdere così tanto le staffe a Camila.

"Camz, seriamente, non ne ho idea." Le parole di Lauren sembravano sincere, confondendola. La corvina si era avvicinata piano per incrociare il proprio sguardo con il suo. Decise di affrontarla.

"Vuoi portarmela via." Lo sguardo di Lauren era confuso.

"Cosa?"

"Angy... Quando volevi dirmi che stai chiedendo l'affidamento? Che vuoi togliermela... " I suoi occhi si riempirono di lacrime, e distolse lo sguardo ferito da quello dell'altra.

"I-io..."

"Stai giocando con me? Così da farmi ancora più male quando accadrà? Quali sono state le tue parole, eh?" Fece finta di riflettere, ma non ne aveva realmente bisogno perché quella frase non le era uscita dalla testa dall'esatto momento in cui l'avvocato gliel'aveva riferita. "Voglio distruggerla?"

Lauren finalmente capì quello che era accaduto.

"Camz..." La cubana le aveva dato di nuovo le spalle, mentre si sorreggeva al lavandino. Lauren l'abbracciò da dietro, spostandole i capelli su un solo lato del collo per cercare di vederla in viso. Parlò a voce ancora più bassa del solito. "Camz, è stato appena ho saputo di Angy, ho perso il controllo. Ma ti giuro su nostra figlia" e sottolineò le ultime due parole "che poi mi sono fermata, perché non è quello che voglio. Io voglio lei. Ma voglio anche te. Voglio NOI."

La corvina sentiva il respiro accelerato dell'altra, sapeva che stava cercando di trattenere ancora le lacrime, e questo la uccideva. La strinse più forte a sé, mentre senza pensare le lasciò un bacio sul collo, poi un altro, e un altro ancora.

Camila si girò tra le sue braccia, gli occhi ancora lucidi, le labbra leggermente socchiuse.

"Non sto giocando con te. Guardami." La invitò gentilmente. "Guardami negli occhi. Sono Lauren, la tua Lolo. Non lo farei mai. A volte sono un po' impulsiva, e incasinata, ma lo sai che poi faccio la cosa giusta, e non ti separerei mai da Angy. Ne morireste entrambe."

Asciugò col pollice le lacrime della cubana, prima di baciarla dolcemente.

"Se non l'hai capito, sono ancora pazza di te..." Le confessò, baciandola nuovamente, ma con più intensità questa volta. Le accarezzò la lingua con la propria, mentre con le mani scendeva dai suoi fianchi ai suoi glutei, e poi giù, sulla parte alta delle gambe. La tirò su, facendola sedere sul lavandino, mentre mordicchiava le sue labbra, e si spingeva tra le sue gambe aperte. Le mani di Camila erano sotto la sua maglietta, dirette verso il suo seno.

"Mamma? Mamy? Che state facendo?"

Porco cazzo.

Si tirarono indietro, cercando di darsi un contegno e di non mostrare il loro fiato corto. Camila scese dal lavandino, sconvolta per essere stata sorpresa da sua figlia in atteggiamenti intimi.

"N-noi" Lauren era in evidente difficoltà.

"Facevamo la pace," Intervenne Camila. "e ci stavamo abbracciando."

La piccola le fissava, dubbiosa, prima di mostrarsi quasi spaventata.

"Voi due non dovete litigare. Mai più."

Lauren sorrise alla dolcezza di sua figlia, che si era fatta venire i lacrimoni in quegli occhioni verdi, per la paura di un litigio tra loro.

"Tranquilla, piccola. Non litighiamo più. Promesso."

La piccola sorrise, asciugandosi gli occhi, prima di stropicciarseli. Fece un enorme sbadiglio e tornò in salotto.

"Che figura. Beccate da nostra figlia di due anni ad amoreggiare!" Lauren rise di loro due, trascinando anche Camila in quella risata. "Ti sei tranquillizzata?" Le chiese, ricevendo un lieve annuire da parte dell'altra. "Giusto per curiosità, hai incontrato Olivia?"

"Non nominarmela nemmeno."

"Sappi che con lei ho chiuso qualsiasi tipo di rapporto."

"Lo spero bene..."

Sentirono dei rumori provenienti dal salotto ed entrambe si diressero lì. Normani, Ally e Dinah erano appena rientrate e già si contendevano la piccola del gruppo.

Camila si fermò a guardarle da lontano, poggiandosi contro l'uscio della porta. Lauren si fermò dietro di lei, tirandola in un piccolo abbraccio e sorridendo.

Dopo qualche attimo, capendo che nessuno stava badando a loro, Lauren intrecciò la sua mano con quella di Camila, trascinandola in camera. Si assicurò di chiudere a chiave, per evitare inconvenienti.

Baciò Camila, ma era un bacio diverso, famelico, mentre le sue mani vagavano sul corpo dell'altra.

"L-Laur, L-Laur... as-aspetta." Balbettò Camila, intuendo le sue intenzioni. La corvina si fermò, fissandola negli occhi. "Ho... Ho bisogno di un po' di tempo, ok?"

"Oh. Ok." Lauren era confusa, lo sguardo sfuggente di Camila non le piaceva per nulla. "Camz?"

"I-io... Non... Non sono stata con nessuno dopo... Dopo di te." Confessò, abbassando lo sguardo per sfuggire a quello dell'altra. "Non consensualmente, almeno." Le ultime parole le sussurrò appena, volendo essere completamente sincera con Lauren. Era la prima persona a cui lo diceva, aveva tenuto il segreto per tutto quel tempo.

"Oh, piccola..." La maggiore l'attirò in un abbraccio, e Camila pianse sulla sua spalla. "Va tutto bene, amore. Non ti capiterà più nulla, ci sono io ora. Ti proteggerò, te lo giuro."

La confortò finché la cubana non si fu calmata. Poi la rassicurò sulla loro situazione.

"La prima volta mi hai aspettato tu, stavolta ti aspetterò io... Ok?" Le disse, fissandola intensamente.

Camila si asciugò il viso, prima di perdersi in quegli occhi che amava da morire, annuendo quasi imbarazzata, prima che la solita vocina le distraesse.

"Mamy... Mamma... Cosa state facendo là dentro?"

I Have Questions - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora