Capitolo 13

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"Ti dico che c'è qualcosa di strano sotto." Normani insisteva su questo punto. DJ aveva accettato un passaggio convincendo Ally ad approfittarne; si erano fatte lasciare nelle vicinanze della caserma, nonostante la sua insistenza per portarle direttamente alla loro abitazione. Erano scese ed era tornata a casa con la bionda, confermando così la deduzione di Lauren: quella donna viveva con loro.

"Si, Mani. Lo so cosa c'è sotto. Che Camila sta con quella lì, Ally. L'ha chiamata piccola, l'hai sentita anche tu no?"

"Si, l'ho sentita. Ma quando è arrivata, mi è sembrata più... non lo so... materna, forse! Mentre quando è andata via, l'ha detto per infastidirti. Era palese, l'ha sottolineato apposta."

"Capirai cosa se ne fa."

"Laur! Non essere così cieca. Mila ti ama ancora, e ti rivuole indietro."

"Mh." Mugugnò la corvina. "Insieme alla poliziotta, ad Ally e a chissà chi altro."

"Ma smettila, sai che lei non è così. Non usa le persone, non si innamora facilmente... e non va a letto con tutti, se è questo che stai provando ad insinuare. La conosci meglio di me, lo sai bene. Aveva avuto delle occasioni prima di te, e invece ha deciso di aspettare... ha aspettato di trovare te, il suo vero amore."

"Se fosse stato vero amore, saremmo ancora insieme."

"Magari era solo il momento sbagliato. Innamorarsi così giovani come lo eravamo noi, è complicato. Vivevamo in simbiosi, ma era troppo per la nostra età."

Lauren si fermò ad un semaforo, e si voltò verso l'amica scuotendo la testa.

"Non so più cosa credere." Sospirò. "Hai ragione, c'è qualcosa di strano, ma non capisco cosa. E poi perché non farsi accompagnare direttamente a casa? Ormai abbiamo capito che la bionda vive con loro, quindi perché tutto questo mistero?"

"Non vogliono che sappiamo dove abitano. Ma non ne vedo il motivo."

"A meno che io non abbia ragione e chissà quante donne si portano a casa."

"Stai diventando paranoica, Laur. Magari è solo una catapecchia, e se ne vergognano."

La corvina accostò improvvisamente. Un automobilista dietro di lei frenò di botta e le suonò nervosamente il clacson, urlandole svariati insulti prima di ripartire. Lauren se ne fregò, prendendo il proprio cellulare e facendo partire la chiamata prima di avvicinare l'apparecchio all'orecchio. Normani la guardava sbigottiva.

"Arriverò in fondo a questa faccenda, in un modo o nell'altro." Mormorò mentre aspettava che l'altra persona rispondesse. "Ty, finalmente." Chiacchierarono un po', prima che la corvina esponesse il motivo della sua telefonata. "Avrei bisogno di un favore. Si, volevamo fare una sorpresa a Camila, mi daresti il suo indirizzo?" Attese un attimo, alzando gli occhi al cielo. "Sui documenti dell'assunzione, genio!" Dopo poco più di un minuto di silenzio, aggiunse. "Ti ringrazio, ti devo un favore." E così riagganciò.

"Laur? Cosa stai cercando di fare?"

"Capirci qualcosa?" Chiese ironicamente.

"Stalkerando le nostre ex?" Normani utilizzò lo stesso tono dell'amica.

"Esattamente." Lauren le mostrò il pollice, prima di fare manovra e fare inversione. Si diresse verso la casa della cubana, rallentando mentre leggeva i vari numeri civici.

"Direi che non è una catapecchia, questo quartiere è abbastanza riservato." Giudicò Normani guardandosi intorno.

"Civico 25, il condominio deve essere questo." Accostò e scese sotto la pioggia fine che aveva appena iniziato a scendere dal cielo nuvoloso. Si avvicinò al citofono, mentre Normani cercava di richiamarla a gesti e con leggeri bisbigli.

I Have Questions - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora