Capitolo 8

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Olivia's Pov
"Zeus" li feci segno di saluto con il cenno del capo. Aspettò con pazienza che parlassi, sapeva cosa volevo dirli, ma voleva sentirlo dire da me.

"Verrò al dunque fin da ora, senza giri di parole. Presumo che ai troppo da fare all'Olimpo" feci ceno col capo verso il celo e vidi il suo sorriso ampliarsi ulteriormente.

"Non sbagli Olivia, a volte essere il padre degli uomini e degli dei non è così tanto glorificante come si può immaginare."

"Lo comprendo Zeus. Sono qui per chiederti cosa passi nella testa di tuo figlio, immagino che tu sappia ciò che mi abbia detto prima che ha dato il via alla guerra" non aspettai che mi fece cenno del capo annuendo, oppure che affermò ciò che li avevo detto, continuai a parlare indisturbata.

"Vuole la collana che io porto al collo, la collana della vita che mia madre mi ha affidato. So che tu sai il perché e vorrei che me lo dicessi" spiegai e aspettai che parlasse, si passò la lingua tra le labbra prima di pronunciare parola.

"Perché non lo chiedi a lui?" aveva domandato questo e nient'altro, sapeva già cosa volevo dirli dal primo momento che l'avevo chiamato, e sapeva anche la risposta a questa domanda.

"Credo che tu sappia già la risposta, ma se ci tieni a sentirla da me" lasciai la frase a metà volutamente e lui non disse niente lasciando un silenzio breve tra di noi.

"Ti accontenterò" continuai.

"Ares non me lo dirà. È troppo furbo. Infondo è figlio del padre degli dei" lo lusingai facendoli spuntare un sorriso furbo sul viso.

"Così mi lusinghi, non è da te Olivia."

"Non ho finito la frase. Ares non ha bisogno di questa collana, è un dio, ha i poteri che ogni uomo vuole avere. Perché vuole proprio questa collana?"

"Ma ha bisogno di te."

"Cosa intendi dire?" corrugai la fronte e mi avvicinai di più a lui.

"La luna è bella stasera? Non trovi?" puntò lo sguardo sulla luna al di sopra di noi.

"Finge di non capire quando sa tutto" continuò a parlare guardando la luna.

Aveva ragione, stasera era bella più che mai.

"Proprio come te" puntò lo sguardo su di me, i suoi occhi magnetici.

"So che troverai la risposta che cerchi Olivia, non per nulla sei la figlia di Hel" si allontanò camminando all'indietro continuando a guardarmi e capì che se ne stesse per andare così domandai quello che potrebbe aiutarmi a risolvere il puzzle che ha formato Ares.

"Dove posso trovarla?" mi avvicinai a lui con passi veloci cercando di raggiungerlo.

"Sei tu la risposta Olivia" disse prima di scomparire sotto forma di serpente.

Ero io la risposta. Ares voleva me, ma la domanda restava, perché?

Schiusi le labbra capendo finalmente capendo cosa volesse Ares. Non era possibile, se Ares voleva quello, Zeus contava su di me perché non accadesse, sapeva l'intenzioni del figlio e riponeva in me la sua fiducia. Affidare a me questo, a una comune mortale, anziché farlo lui, il padre degli dei, il dio più potente che esistesse.

Ritornai all'accampamento, questa volta con lentezza, pensando a quello che avevo capito. Fino a quando non arrivai al punto da cui i soldati Greci potevano ben vedermi, stetti attenta a non farmi vedere da loro, ma i miei tentativi furono fermati quando qualcuno mi prese i polsi bloccandomi. Diedi da dietro una testata all'uomo colpendo e facendolo cadere a terra, quando stavo per colpirlo impedendoli di poter rialzarsi, una voce mi fermò.

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