Olivia's Pov
Non c'è niente che faccia più paura all'uomo della morte. La morte, Ade accompagna le anime delle persone morte nell'aldilà e spero che sia stato clemente con Olimpia, Nike e Ermete ed io adesso ho paura che mi portino via la persona più importante della mia vita.Erano le prima luci dell'alba e una brutta sensazione mi aggrovigliava lo stomaco mentre mi guardavo allo specchio. Stringevo la collana intorno al mio corpo ricordandomi della sera precedente con Nicholas.
"Ti amo" sussurrai senza rendermene conto.
Non era un semplice ti amo, era più di quello. In quelle due parole c'erano rinchiuse tante emozioni e tante altre parole che non avrei mai potuto dire.
"Ti amo anch'io Olivia, tanto" mi lasciò un lungo bacio sul collo.
"Per sempre?" chiesi con timore.
"Per sempre" confermò.
Quando mi risvegliai il suo braccio avvolgeva il mio fianco mentre i nostri corpi nudi erano avvolti da solo un lenzuolo. Guardai i suoi capelli scompigliati e le labbra schiuse, sorrisi per quella immagine che mi è capitata poche volte di vedere nella vita. Lasciai un lungo bacio sulla sua fronte prima di togliere il suo braccio che circondava la mia vita e sgattaiolare nella mia tenda con uno dei vestiti di Nicholas addosso. Con le mani tremanti presi la mia armatura posizionandomi davanti allo specchio per guardare il mio riflesso.
I miei capelli lunghi e mossi erano scompigliati, i miei occhi marroni erano vuoti e il mio viso era solcato da profonde occhiaie e le mie labbra sorridevano amaramente.
Una settimana. Ho perso tutto ciò di cui avevo più caro in una settimana. Buffa la vita eh? Nike e Olimpia sono morti nel giro di due giorni e poi subito dopo anche Nicholas, ma gli dei hanno voluto salvarlo facendomelo riportare in vita. Continuavo a vedere le loro morti ripetersi nella mia testa, i loro funerali e le mie lacrime. C'era e c'è sempre stato Nicholas quando li ho persi, ma quando ho perso lui, lì mi sono sentita sprofondare come se una parte di me fosse morta con lui. Indossai la mia armatura e una fitta allo stomaco mi piegò dal dolore, guardai lo specchio vedendolo, seduto sul mio letto beandosi del mio dolore con un sorriso di chi amava procurare del dolore.
"Ti diverti eh?" domandai tenendomi una mano nello stomaco.
"C'è chi si diverte a letto e chi si diverte a procurare dolore agli altri. A ognuno il suo" mi sorrise in modo beffardo.
"Sei solo un dio" dissi provocando la sua ira.
"Occhio a come parli. Io posso procurare tanto dolore. Io sono Ares, il dio della guerra e tu principessa Olivia non sei altro che l'ultima delle mie pedine per fare scacco matto" si adagiò meglio sul mio letto ridendo in modo spavaldo.
"Non vincerai" li risposi con odio e sofferenza.
"Tu dici? Oggi si svolgerà l'atto e vedremmo chi avrà la meglio" sorrise scomparendo e il mio dolore anche con lui.
In quell'attimo capii. Un'erede. E l'aveva capito anche lui.
Mi alzai velocemente uscendo e prendendo il mio cavallo salendoci in groppa. Cavalcai fino ad arrivare al luogo dove si sarebbe svolta la battaglia. Di fronte ai greci c'erano in Tranci e al centro Ares che sorrideva vittorioso.
Successe tutto in un'attimo la battaglia iniziò, e mi ritrovai in un secondo scaraventata a terra con una lama che premeva sul mio collo.
"Morire per dei mortali, che cosa stupida" disse in tono annoiato per poi inchinarsi per cercare la mia collana.
"Non l'avrai mai" dissi in tono beffardo.
"Chi la ha se non tu?" la lama della sua spada si fece sempre più profonda nel mio collo.
STAI LEGGENDO
Nike
FantasyDimenticate tutto ciò in cui credete, dimenticate la vostra vita, le nuove tecnologie, le amicizie e gli amori. Dimenticate ciò che vi sta a cuore e ciò che odiate, dimenticate tutto e svuotate la mente. Ora non dovreste vedere niente, giusto? Adess...