Nike

Capitolo 29

Olivia's Pov
Mi svegliai accaldata e senza nessuno al mio fianco fin quando non sgranai gli occhi vedendo Alexis apparire all'improvviso.

"Mi hai spaventata Alexis" dissi mentre mi alzai con l'intento di prendere una boccata d'aria per rinfrescarmi.

"Zeus sta per arrivare."

"Adesso?" domandai pensando che era insolito per Zeus venire da me e soprattutto senza preavviso.

"Sì, Olivia" si girò di spalle iniziando a camminare per uscire dalla tenda.

"Dimenticavo, sta per arrivare anche tua madre" disse quest'ultime parole prima di uscire dalla tenda e lasciarmi sola.

Camminai fino a restare a pochi passi al di fuori dalla tenda vedendo il sole che stava iniziando a sorgere e gli uomini che si preparavano per andare in guerra. Rientrai nella tenda dopo che non sentì il mio corpo ritornare alla sua temperatura abituale. Camminai fin quando non vidi una donna seduta sul mio letto mentre mi guardava con un sorriso divertito sul volto.

"Vedo che sei tornata" spiccò parola dopo essere stata a guardarmi per un breve tempo.

"Io invece vedo che tu non hai fatto niente per aiutarmi. Da quanti giorni provo a contatarti e tu mi ignori?" ristrinsi gli occhi in due fessure guardandola di sbieco.

"Sono impegnata Olivia" la vidi alzarsi e camminare fino ad arrivare a qualche metro da me.

"Certo, impegnata. Sono tua figlia se l'hai dimenticato" scossi la testa e involontariamente dalla mia bocca uscì una risata amara.

"Un giorno quando avrai un figlio capirai cosa significa."

"Non avrò dei figli rassegnati."

"Neanche un marito immagino" lanciò un'occhiata al suo corpo ancora privo di vita.

"Perché sprechi ancora il tuo tempo con lui?" continuò a parlare e nel mio viso apparve un sorriso amaro.

"Io invece ti farei un'altra domanda madre, perché non ti rassegni all'idea che io ho scelto lui e non Alexis o qualsiasi altro uomo? È ovvio, se tu non sei stata in grado di tenerti il marito devi rovinare la vita agli altri"

"Non ti permetto di parlarmi in questo modo Olivia."

"Cos'hai fatto per me fino ad adesso? Ti ho chiesto aiuto per la prima volta in questi vent'anni e tu non hai mosso nemmeno un dito per aiutarmi."

"Hai chiesto aiuto anche a Zeus no? Non è il dio più onnipotente che tu tanto stimi Olivia? Lui cos'ha fatto? Esatto Olivia, niente."

"Da lui me lo sarei aspettata, ma non da te. Sei mia madre eppure mi tratti come se fossi una persona qualunque. Alcune volte penso che un'estranea sarebbe trattata meglio di me."

"Sono esseri umani e gli esseri umani muoiono. Se ti può consolare non è stata volontà di un dio, ma per mano dell'uomo."

"Erano miei amici!" gridai e vidi che sul suo volto non c'era traccia di alcuna sorpresa per la mia reazione, ma al contrario il suo viso era impassibile e senza che si potesse trasalire alcuna emozione.

"Immagina se fossi stata con loro, se sarei rimasta in quell'accampamento e sarei morta anch'io. A te non importa di me, ammettilo! Non ti importa di nessuno se non di te stessa, perché sei una regina superficiale e senza un briciolo di cuore!" le urlai contro e non feci in tempo a capire cosa stesse succedendo che mi ritrovai il suo viso a poca distanza dal mio. I suoi occhi erano gelidi, le sue mani tengano strette le mie spalle immobilizzandomi. Invece, il mio corpo era immobilizzato e i miei occhi pieni di terrore nel ritrovarmi così vicino a lei.