Capitolo 9

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Nicholas's Pov
Quando la guerra cominciò speravo che durasse poco, che in pochi mesi saremmo tornati a casa da vincitori. Non fu così, o almeno, dopo due giorni in cui eravamo in guerra speravo che tornavamo a casa. Le mie speranze fiorino illuse, stavamo combattendo contro un dio, per di più il figlio di Zeus. Olivia non avrebbe dovuto combattere per i greci, ma per tranci, aveva detto il sacerdote quando aveva parlato con Zeus. Lui farà tutto ciò che è in suo potere per far in modo che Olivia passi dalla parte di suo figlio Ares. Allora perché Zeus non ha fatto in modo che accadesse? Era troppo strano, Zeus prediligeva Olivia, se voleva che suo figlio vincesse serviva lei. Nei miti ho sentito parlare molto di Ares e Olivia, dicevano che erano inarrestabili insieme, anche se Olivia era una mortale possedeva la forza di una dea. Erano tutti miti, quello che rendeva forte Olivia era la sua collana, senza di quella sarebbe stata una comune mortale abile con la spada e con l'arco. Ares è furbo, fin troppo, ha chiesto in cambio della pace la collana di Olivia, Perseo ha dato la colpa ad Olivia perché la guerra era iniziata, ma lei non si è ritirata dal combattere come avrebbe dovuto per l'affronto di Perseo, è rimasta a combattere. Era strano, Olivia è imprevedibile certo, ma sapevo per certo che per questo affronto si sarebbe ritirata dalla guerra finché Perseo non li avesse chiesto scusa. Avevo visto quella scena, l'affronto che Perseo li avevo fatto, ma non potevo fare nulla, Olivia se la sa cavare bene anche senza di me e anche questa volta me l'ha dimostrato.

Guardai gli uomini riunirsi per l'ennesima riunione imposta da Perseo, ma questa volta non era per decidere la prossima mossa che bisogna fare era per Olivia. Perseo era seduto sul suo trono, picchiettava due dita sui braccioli con sguardo impaziente. Voleva parlare di cosa ci facesse in piena notte fuori dalla sua tenda, forse pensava che complottasse con il nemico. Aveva chiesto che tutti gli uomini assistevano alla riunione ed è questa la cosa più strana, Perseo voleva tutti i soldati, re e principi che erano dalla nostra parte.

Dopo brevi istanti sentendo l'impazienza di Perseo presente nell'aria il silenzio si fece spazio nella tenda, degli uomini si spostarono lasciando passare la ragazza che camminava leggiadra verso Perseo.

"Siete in ritardo" si alzò dal suo trono con sguardo glaciale.

"Non saranno due minuti a togliervi la pazienza, Perseo" disse del tutto disinteressata dell'ammonizione da parte di Perseo.

"Vi ho già detto di non scherzare con me Principessa, non lo ripeterò un'altra volta" le puntò un dito contro e questa volta Olivia non rispose, vidi il sorriso soddisfatto di Perseo per aver fatto tacere Olivia.

"Ditemi Perseo, qual è la cosa così importante da intendere una riunione in pieno giorno?" domandò Olivia cambiando argomento.

"Credo che ve lo ricordiate di ieri notte, Principessa, io e tutti gli uomini vogliamo sapere cosa facevate" Perseo incrociò le braccia al petto.

"Volete saperlo" sorrise amaramente ripetendo le parole dette da Perseo.

"Gli uomini vogliono sapere troppe cose, non trovate?" inclinò il capo d'un lato, ma continuò a parlare non lasciandolo rispondere.

"Ma dato che siete il capo vi dirò cosa facevo in piena notte fuori dalla spiaggia" Perseo non la rispose, aspettò, come tutti noi, che lei continuasse a parlare.

"Immagino che voi sappiate cosa siano queste" li mostrò delle erbe e fiori curativi che teneva in una mano.

"Ero andata a raccoglierle, un mio uomo ieri è stato ferito, aveva bisogno di queste erbe e fiori per curarlo" spiegò e dal suo tono sembrava che si stava prendendo gioco di Perseo.

"Allora perché non avevate i fiori in mano?" inarcò un sopracciglio.

"I fiori non bisogna tenerli in mano Re Perso, basta portare questa" fece dondolare una borraccia con due dita una sotto ai suoi occhi.

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