Capitolo 22

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Nicholas's Pov
Un giorno e due notti, non pensavo ad altro se non al tempo che scorreva senza sapere dove fosse Olivia. Non la vedevo da quando Perseo li aveva dato lo schiaffo, ricordavo solo i suoi occhi che mi chiedevano aiuto, rimpiangevo di non averlo fatto, di non averli dimostrato che l'avrei difesa da chiunque e da qualunque cosa. Avevo setacciato il bosco fin quando non aveva fatto buio, ma di lei nessuna traccia, ho paura che li sia successo qualcosa, ho paura che si ricordi ancora di quello che è successo e che mi ritenga responsabile di quello schiaffo. E se fosse stata Hel a portarla via da me? Devo chiederglielo, devo sapere se Olivia sta bene. Guardai la tenda di fronte a me e deglutì pesantemente. Lo facevo per Olivia, solo per lei.

"Lei dov'è?" domandai appena entrai nella tenda senza darli tempo di dire niente.

"Principe Nicholas, sono felice di vedervi" lo vidi lucidare la sua spada mentre sorrideva furbamente.

"Non scherzare Alexis" lo avvertì e lo vidi sorridere più ampiamente.

"Non sto scherzando" appoggiò la spada e si alzò venendo verso di me.

"So che tu lo sai, quindi dimmi dov'è" gli ordinai e lo vidi fermarsi a qualche metro da me e incrociare le braccia al petto.

"Lei sta bene" disse distrattamente e senza interesse.

"Dov'è?" tornai a domandare e strinsi la mia mano in un pugno cercando di trattenere la rabbia che provavo per lui.

"Perché vuoi saperlo? Fino all'altro giorno stavate litigando, non hai fatto niente quando Perseo li ha dato lo schiaffo."

"E tu? Neanche tu hai fatto qualcosa."

"Non spettava a me farlo" si girò e camminò fino a tornare seduto nel posto in cui era seduto inizialmente.

"Prima le sbavi dietro poi dici che non spettava a te fare qualcosa!" alzai leggermente la voce contro di lui.

"Magari se se n'è andata è colpa tua, non ci avevi ancora riflettuto?" domandò mentre prendeva la spada che aveva appoggiato di fianco a sé e la guardò affascinato.

"Non è lei ad essersene andata."

"Cosa te lo fa pensare? Non hai la minima idea di dove sia e non sai nemmeno perché non sia tornata. Chi ti dice che non sei tu il responsabile?"

"È stata Hel a dirti di farmi il lavaggio del cervello non è vero?"

"Hel non c'entra niente, e nemmeno Zeus se dubiti di lui."

"Allora chi?" non mi rispose e presi una freccia da sopra il tavolino lanciando alla massima velocità con una mano nella sua direzione.

"Da me non scoprirai niente, ne con le buone ne con le cattive, è inutile che ti sforzi" lo guardai prendere con due dita la freccia che li avevo lanciato a un millimetro dal suo viso.

"Io la troverò e giuro su la cosa che mi è più cara che appena lei sarà al sicuro toglierò quel sorrisetto da sopra la tua faccia a suon di pugni" senza darli il tempo di rispondermi uscì dalla tenda e guardai il cielo. Era troppo scuro, non era normale.

"Principe Nicholas" mi sentì richiamare e vidi Ameneo venire da me con un'aria preoccupata sul volto.

"Dimmi Ameneo" scrutai il suo viso attentamente, non aveva per niente un'aria tranquilla e questo mi fece diventare nervoso.

"Perseo ha indetto una riunione."

"Cosa ci dovrebbe essere di preoccupante?"

"Riguarda la Principessa Olivia e Zeus" sgranai gli occhi e mi precipitai nella tenda di Perseo dopo aver ringraziato Ameneo e averli detto di aspettarmi nella mia tenda.

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