Ci rivestiamo velocemente e scendiamo in sala da pranzo. Al tavolo, oltre a Tom, ci sono anche Walburga e suo marito, Orion Black, che sembrano essere più preoccupati di quanto mi aspettassi. "Quindi Sirius ha deciso?" chiede Tom, fissando la madre di Regulus.
"Si, mio signore. È scappato." Risponde Walburga, rammaricata, con quel tono che suggerisce che, forse, non è la prima volta che qualcuno della famiglia "scappa" da una situazione scomoda. Ma da cosa è scappato? Questo rimane un mistero che non ha voglia di svelarsi.
"Allora sarà considerato un nemico, per sempre," commenta Tom, mentre afferra la forchetta con una precisione chirurgica. "Riguardo a Regulus, lui riceverà il marchio nero."
"Ne siamo onorati, mio signore," dice Orion, con una calma che suggerisce che non è nulla di nuovo.
Non so bene cosa stia succedendo, ma non voglio fare domande. Dopotutto, queste sono cose da maghi, e il mio contributo alla conversazione sarebbe probabilmente inutile. Non intendo mettermi in mezzo.
Quando il pranzo finisce, Tom mi prende per mano e mi porta nel suo ufficio. "Devo darti una cosa," mi dice da dietro, coprendomi gli occhi con le mani.
Quando le sposta, vedo il mio telefono sul tavolo. Non posso fare a meno di urlare di gioia. "No, non è possibile!" grido, correndo a prenderlo. Mi giro subito e abbraccio Tom, forse più forte di quanto avrei dovuto, strangolandolo. "Sei il migliore," gli dico, stampandogli un bacio.
"Mi fido di te," dice, accarezzandomi delicatamente il volto. "Visto che tra poco è Natale, che ne dici di preparare dei biscotti insieme?"
"Ma io non so cucinare," dice, con un sorriso quasi timido.
"Nemmeno io... ma mia mamma sì," rispondo con un sorriso malizioso. Prendo il telefono e faccio partire una videochiamata con lei.
"ELISABETH!" grida mia mamma con una gioia che riempie la stanza.
"Ehi, mamma," rispondo sorridendo.
Jon appare dietro, salutandomi distrattamente. "Ehi, Beth," dice, mentre passa velocemente.
"Tutto bene?" mi chiede mamma.
"Si, sto bene. Questa mattina ho studiato inglese, e ieri ho avuto educazione fisica... ma non la studierò più."
"Perché?" mi chiede, curiosa.
"Perché sono caduta e mi sono fatta male. Tom ha licenziato il professore e mi ha promesso che non mi farà più fare quella materia."
"È lì?" mi chiede, riferendosi a Tom.
"Si, signora," risponde Tom, che è seduto sulla poltrona. Io sono a gambe incrociate sul letto, con un sorriso sornione.
"Deduco che avrai di nuovo il telefono sempre in mano," mi dice, con un tono che fa capire che mi conosce troppo bene.
"Ci puoi scommettere! A proposito, siete invitati per la vigilia e anche per Natale. Dillo anche a nonna e alla zia. Io poi mando un messaggio. E mi sono fidanzata con Tom, giusto per chiarire. Prima che me lo chiedi, è stata una mia decisione."
"Ok. Inizio a pregare per te, allora. Papà lo diceva che tu non portavi qualcuno di buono."
"Stavo pensando... visto che siamo vicini a Natale, volevo fare i biscotti con Tom, ma siamo un disastro in cucina. Non è che mi mandi la ricetta?"
"Certo, te lo spiego."
"È inutile che sprechi fiato... sono scarsa in cucina," rispondo, sorridendo.
"Ok, ok, ti mando la foto della ricetta. Ci vediamo domenica?"
"A domenica," rispondo.
Poi mando l'invito anche a nonna e alla zia. Tom, sdraiato sul letto con la testa sulla mia pancia, dice: "Non ne avevamo parlato di invitare la tua famiglia."
"Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi," rispondo con un sorriso sarcastico.
"La vigilia ci sarà un ballo con i Mangiamorte. Metti anche questo nel messaggio."
"Metto che ci sarà un ballo con i tuoi amici. A Natale, invece?"
"A Natale vengono nel pomeriggio per una partita a tombola, ma alcuni restano per fare da guardia. Anche ora ci sono i Black, Abraxas e Antonin."
"Ok, allora, andiamo a fare i biscotti. E domani decoriamo la casa," dico, eccitata all'idea.
"Come vuoi. Faccio scendere le decorazioni che sono in soffitta," dice, stampandomi un bacio.
Scendiamo in cucina e ci mettiamo all'opera, cercando di seguire la ricetta il più fedelmente possibile. Stiamo attenti a non sbagliare le dosi, ma si sa, non siamo dei cuochi provetti.
Quando finalmente mettiamo i biscotti in forno, mi siedo esausta su uno sgabello mentre Tom si appoggia sull'isola della cucina, guardando l'orologio come se avesse qualcosa di importante da fare.
Walburga entra nella stanza con un'espressione di imbarazzo. "Mio signore, volevo informarla che sto andando a prendere Regulus, Lucius, Narcissa, Bellatrix e Andromeda alla stazione."
"Certo," risponde Tom, senza alzare lo sguardo. E Walburga se ne va.
"Io invece vado in bagno," dico, alzandomi velocemente, mentre Tom si lamenta.
"Alla fine mi tocca guardare i biscotti," dice, ma io già scappo verso il bagno. "Non decido io quando andare in bagno," rispondo ridendo, con la porta che si chiude dietro di me.
Quando finisco, torno in cucina e trovo Tom che sta sfornando i biscotti. "Sei tornata, allora," dice, con un sorriso che mi fa sciogliere.
"Certo... i biscotti sentivano la mia mancanza," rispondo sorridendo, e lui mi bacia.
"Anche io sentivo la tua mancanza," dice, mentre assaggiamo un biscotto che, a sorpresa, è venuto benissimo.
Torniamo in camera, e la stanchezza mi travolge. Metto il pigiama e mi butto a letto. Tom mi abbraccia da dietro e inizia a cullarmi. Mi addormento subito, felice di essere lì, con lui.
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Riddle's: A Strange Love
FanfictionRiddle's: a strange love (1) Tom Riddle si innamora di una babbana rapita per ucciderla. Non ostante litigi e incomprensioni, farà il possibile per proteggerla e averla con se.