Sento Tom che mi accarezza la schiena e mi sveglio, ancora intontita. "Buongiorno" mormoro con una voce da zombie.
"Buongiorno" mi risponde, facendomi un bacio che, onestamente, mi fa sentire più sveglia. "Ti è piaciuto ieri?"
"Per essere stata la mia prima volta, non me lo sarei mai aspettato... credevo sarebbe stato un disastro, invece..." rispondo con un sorriso che mi fa venire il sospetto che stia per fare una battuta.
"La tua prima volta?" mi chiede, come se fosse il colpo di scena.
"Non si è visto?" gli chiedo, fingendo di essere sorpresa.
"No, per niente" risponde ridendo, come se fosse il comico del gruppo. "Oggi hai lezione" mi ricorda con la faccia di chi sa che non sopporto l'idea.
"Ti prego, non me lo ricordare" sbuffo, cercando di non immaginare l'inferno che mi attende.
"Hai proprio una passione innata per lo studio, eh?" dice ridendo, con un tono che si avvicina pericolosamente all'ironia.
Mi alzo lentamente dal letto e mi vado a preparare. Fuori nevica, creando l'atmosfera giusta per l'inizio di una tragedia. "Tra poco sarà Natale" ricordo a Tom mentre mi accompagna in biblioteca, sperando di evitare il tema "lezione".
"Lo so, sto già organizzando una festa. Che vuoi regalato?" mi chiede, come se fosse un Babbo Natale moderno.
"Potresti liberare i miei compagni, o almeno i miei amici. Se vuoi davvero fare un regalo che sia utile" rispondo con un sorriso malizioso.
"Anche Dylan?" mi chiede, perplesso.
"Si, anche Dylan. Dopo quello che abbiamo passato ieri notte, ti assicuro che non lo bacerò più... è solo il mio migliore amico, per favore non fare il drammatico" spiego, cercando di sembrare seria, anche se dentro sono divertita.
"Ho un'idea... che ne pensi se ci sposassimo? Così ti trasferisci legalmente qui e staremo insieme, per sempre!" dice, come se fosse una proposta da favola.
"Non pensi che siamo troppo piccoli per sposarci?" gli chiedo, con un'aria divertita, "Insomma, abbiamo solo 18 anni!"
"Io ne ho 20" mi corregge, come se quello cambiasse tutto.
"Visto? Sei pure più grande di me" ribatto, alzando un sopracciglio, "Ok, ok. Spero ci ripensi".
"Ci penserò" rispondo, con un'aria di falsa serietà. "Sono certo che alla fine vincerò io" dice, aprendo la porta con l'aria di chi si crede il vincitore morale della situazione.
"Sei troppo convinto" dico stampandogli un bacio sulla guancia, solo per rendere il tutto ancora più comico.
Nella biblioteca c'era già la professoressa Broke, che, chiaramente, non aveva nulla di meglio da fare che stare con noi. "Può iniziare la lezione" ordina Tom alla povera professoressa, che non sembra affatto felice di essere lì. Mi siedo dietro la scrivania, guardando Tom che si è preoccupato di portare persino una lavagna. Sarà mica che sta cercando di fare il professore?
La Broke, per non essere da meno, inizia a spiegare qualche regola grammaticale. A dirla tutta, me la cavavo bene in inglese, ma la grammatica... eh, quella è un'altra storia. Lì, il mio cervello si è andato in stand-by, tipo "scusa, ma a cosa mi serve questa roba nella vita reale?" Mi fa fare qualche esercizio e una comprensione di testo, roba che probabilmente solo un robot potrebbe affrontare con entusiasmo.
"Per oggi basta così" interrompe Tom, come se stesse decidendo il destino della lezione. Mi alzo e mi dirigo verso di lui che è comodamente seduto su una poltrona, come se fosse il re di questa biblioteca. Mi siedo a cavalcioni sopra di lui, con la consapevolezza che stiamo per "lavorare" a modo nostro.
"Signora Broke può andare" ordina Tom, con tono che ormai conosco fin troppo bene. Quando la professoressa se ne va, è il nostro momento. Mi tolgo il giubbotto di jeans, il che sembra essere il segnale per l'inizio di una sessione di baci sul collo.
Lui ha una camicia, che inizio a sbottonarla con lentezza, ma quando arrivo a metà, mi ferma, bloccandomi il polso. "Qualcosa non va?" gli chiedo, un po' preoccupata per il suo improvviso cambio di umore.
"Non lo so... sento che sto sbagliando qualcosa" dice con troppa serietà.
"Non stai sbagliando nulla" lo conforto "Se è per il matrimonio, è solo che penso che i miei genitori non approverebbero, sia per l'età che per la persona che sposerei. Cioè, diciamo che non è proprio il mio tipo" rispondo, alzando un sopracciglio.
"Lo so che i tuoi mi odiano. Non so come farmi perdonare. Ho provato a spiegargli, ma..." mi dice, un po' sconsolato.
"Lascia fare a me" rispondo con un'aria che sa tanto di "io ti salverò". "Se vedono che vado bene nelle varie materie, saranno più felici e si calmeranno. Almeno, spero!" dico, cercando di non ridere.
"Ne sei sicura?" mi chiede, con una faccia che dimostra più preoccupazione che fiducia.
"Al 90%" rispondo, sorridendo dolcemente, tanto per fargli capire quanto io sia sicura. "Ti amo Elisabeth" mi dice, con un tono che forse spera risulti drammatico.
"Ti amo anche io, Tom" rispondo, baciandolo, ma con quel tocco di sarcasmo che non posso trattenere.
Torno a sbottonargli la camicia ma più velocemente. Lui mi leva la felpa e si leva i pantaloni, io faccio lo stesso con i miei.
Mi bacia l'interno coscia salendo sempre di più, mi leva l'intimo ed entra dentro di me mente mi bacia. Io mi tengo a lui per le spalle graffiandolo leggermente e facendo gemere anche lui. Quando esce mi butto stanca sul suo petto mente mi tiene vicino a lui.
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Riddle's: A Strange Love
FanfictionRiddle's: a strange love (1) Tom Riddle si innamora di una babbana rapita per ucciderla. Non ostante litigi e incomprensioni, farà il possibile per proteggerla e averla con se.