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Vedo la luce e mi sveglio "Questa volta mi uccide...devo andare, ci vediamo"saluto i miei amici e corro verso la cucina. Apro il frigo e mi verso un po' di succo "Svegliata presto?"mi chiede Tom. "Oh si...non avevo più sonno".
"Alle tre di notte?"mi chiede. Sono nei guai. "In realtà erano le sei"mento io. "Ti ho sentita quando sei uscita dalla camera"mi dice. "Ok ma sono uscita tre ore dopo" dico. Lui punta la bacchetta sulla mia fronte e vedo tutta la notte che ho passato con i miei amici. "Mi hai mentito, di nuovo"dice con un misto di delusione e rabbia. "Non riuscivo a dormire"mi giustifico. "Ti avevo detto che non dovevi vederli, specialmente il ragazzo". Non rispondo e abbasso lo sguardo. "Quando smetterai di fare tutto il contrario di quello che dico?".
"Quando smetterai di darmi ordini?"ribatto. "Vai"mi ordina. "No...sto facendo colazione"dico mangiando il cornetto e lui se ne va. "Hai forse qualche problema?" chiedono entrando le Black. "Perchè?"chiedo. "È la terza volta che gli disubbidisci"dice Bellatrix. "Non è mio padre"ribatto. "Devi stare più attenta...comunque i tuoi genitori ti hanno mandato i tuoi vestiti...Nostra zia li sta sistemando nella cabina armadio"mi dice Narcissa. Do l'ultimo morso al cornetto e salgo in camera dove una donna sta sistemando i miei vestiti.
"Lei è Walburga Black, madre di Regulus e zia delle sorelle Narcissa e Bellatrix"mi dice Tom che controllava i miei vestiti. "Perchè controlli i miei vestiti?"gli chiedo. "Per assicurarmi che tu possa metterli".
"Se si trovavano nel mio armadio sono certa che mi entrarono".
"Non parlavo di questo".
"Non so ora devi decidere pure cosa posso mettere?!" chiedo innervosita. "Esattamente".
"No. Io metto quello che voglio e tu non puoi decidere pure sul mio armadio!".
"Va bene ma se qualcuno che non sia io ti guarda lo uccido".
"Nemmeno tu puoi guardarmi!".
"Si invece...sei la mia ragazza".
"E da quando questa novità?".
"Da quando sei in questa casa".
"Peccato che io non ne sapevo niente".
"Ora lo sai. Ho inviato i tuoi genitori a cena, preparati" mi informa e se ne va; poi la donna lo segue e io resto sola in camera.
Non ne posso più di ricevere ordini. Mi lavo, prendo il necessario e lo infilo in una borsa, mi vesto e prendo anche qualche altro vestito.
Lego una corda alla vita e mi butto dalla finestra, salgo sul cavallo nero e galoppo fino al bosco, questa volta senza fermarmi e senza voltarmi indietro.
Finalmente sono nelle strade di Londra e non molto lontano c'è casa di mia zia. Arrivo davanti a casa sua. Lego il cavallo alle scale e salgo per suonare il campanello.

Riddle's: A Strange LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora