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Passano otto mesi e per fortuna non si sa ancora niente della mia gravidanza. Tom e Matheo non fanno altro che litigare; ogni volta che il bambino viene qua piange come un disperato per paura di quello che gli può fare suo padre; anche da sua madre le cose non vanno tanto bene con il patrigno e anche con Bellatrix che sta impazzendo.
Io mi sono diplomata e grazie a vari crediti mi hanno detto che potrei persino insegnare mostrando solo il mio diploma.
Ho pensato che questa è la scelta migliore per il bambino. Per quanto io non voglia devo lasciare mio marito, l'uomo che amo. Mi dispiace anche lasciare Matheo. È piccolo ma con tutte le pozioni che gli ha dato Tom sembra abbia 10 anni. Ho scritto a mio zio; lui vive in Scozia ed è il preside di una scuola privata. Gli ho chiesto di assumermi come insegnante e lui ha accettato. "Tom. Una scuola mi ha chiamato per insegnare lì"lo informo mostrandogli l'è-mail."Ma è ad Edimburgo"si lamenta. "Lo so ma è una scuola privata; avrò una stanza e un buon stipendio"cerco di convincerlo. "Non c'è bisogno che lavori; sai che i soldi non ci mancano"
"Tom quei soldi sono tuoi; io voglio avere un indipendenza anche economica"gli spiego. Lui mi abbraccia forte e io faccio lo stesso. "Mi mancherai tantissimo" mi dice quasi piangendo. Mi sento in colpa, vederlo così per colpa mia "Ti amo"gli dico prima di baciarlo. Mi aiuta a fare le valigie. Matheo è in casa quindi lo informo che io me ne andrò. Anche lui si mette a piangere; io ero il suo unico punto di riferimento, l'uno persona con cui poteva sfogarsi. Mi accompagnano alla stazione e parto per non tornare più. Mi mancheranno tantissimo ma prima devo pensare al mio bambino. Passo il tempo in viaggio a scorrere le foto con Tom, Matheo e le sorelle Black. Quando arrivo ad Edimburgo mio zio mi accompagna nella villa di famiglia che si trova lì. Non è molto distante dalla scuola ma mi ha comunque regalato una macchina; e non una economica. "Grazie zio Aberfort"lo ringrazio.

Passa un'altro mese. La mia carriera da insegnante va alla grande; tutti gli studenti mi adorano. I miei genitori sono venuti qui. Vado in ospedale per partorire; ci sono loro e Jon; è venuta anche Wendy che sarà la madrina del bambino. "Forza signora; sta uscendo" mi dice la dottoressa. Penso a Tom e sento qualcuno piangere "è una femminuccia"mi dice prendo la bambina e poi me la da tra le braccia.
"Ciao Lilibeth Riddle"dico dando un bacio sulla fronte a mia figlia.
Ha i suoi stessi occhi scuri e anche qualche capello castano proprio come il padre.

Ogni giorno cresce sempre di più e ogni giorno mi fa pensare a lui. Lei ancora non mi ha chiesto nulla ma so già cosa raccontargli. Ho fatto richiesta per una cattedra a Londra, in modo che Lily possa stare anche con i nonni e lo zio.
Avevo richiesto a Silente, il preside di Hogwarts, di aspettare qualche anno prima di consegnargli la lettera. Siamo rimaste ad Edimburgo fino alle medie,avevo ancora dei soldi di Tom che uniti ai miei formarono una buona cifra per potermi comprare una casa nel centro di Londra e insegnavo nella mia vecchia scuola, la stessa dove ora studiava mia figlia. È testarda, impulsiva. Mi ricorda tanto Tom. Deve decidere tutto.

Una mattina, mentre mi preparavo, un gufo arriva davanti la mia finestra e aveva una lettera sul becco. Apro la finestra in modo da prendere la lettera

"Lui lo sa.
daB.B.L"

Riddle's: A Strange LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora