La morbida luce del solo ti colpì in pieno viso, ieri sera ti eri dimenticata di chiudere le persiane. Ti girasti con il corpo cerando di proteggerti gli occhi da quella luce, ma nel mentre andasti a sbattere contro qualcosa di duro. I tuoi occhi si spalancarono. Davanti a te c'era la stessa maglietta che avevi prestato a Namjoon la notte scorsa, perché era nella stanza di Lisa? Le pareti rosee e la mancanza di fotografie, ti indicavano che eri tornata nella tua stanza, sdraiata sulle tue lenzuola bianche. Le braccia di Namjoon si strinsero intorno a te, quasi con troppa naturalezza. La scena ti sembrava familiare. E per qualche ragione, non volevi togliere le sue braccia da te. Rimasi perciò lì nel suo abbraccio per un po. Sembrava calmo e bello. La tua mano si mosse da sola per togliergli dei capelli dal viso. Quando mossi la gamba, andò a sbattere contro di lui per sbaglio, facendolo muovere.
"Buongiorno," disse lui, con gli occhi ancora chiusi e le braccia ancora avvolte attorno a te. La sua voce era profonda e roca, ti faceva uno strano effetto.
"Uhm, buon-"
"Unnie, sei già sveglia?" chiese Lisa da fuori dalla porta di camera tua. Sentisti la maniglia della porta muoversi. Senza pensarci, spinsi immediatamente l'uomo accanto a te mezzo addormentato giù dal letto. Lui emise un guaito prima di piagnucolare per il colpo sul pavimento di legno duro. Allo stesso tempo, la porta della tua stanza si aprì, rivelando una Lisa con un sorriso malizioso. Provasti a nascondere la maggior parte del tuo corpo sotto le coperte, mentre Namjoon era ancora per terra.
"Non è come sembra!" dissi tu, la tua voce tremava e la parola alla fine della frase si allungò.
"Accidenti, speravo di cogliervi sul fatto." Disse lei, delusa e ignorando le tue parole. "Volevo fare una foto da usare contro di te più tardi." Namjoon rise un po, ma si fermò quando gli lanciasti un'occhiataccia.
"Sei una persona malvagia, malvagia. Jungkook ha una pessima influenza su di te."
"Ehi, è un dolce coniglietto."
"E un maiale muscoloso malvagio." Sospirasti tu. "Ora esci!"
"Va bene, lascerò i due piccioncini da soli. Venite a fare colazione dopo." Tirasti un sospiro di sollievo ma lei mentre stava per chiudere la porta si fermò di nuovo. "Oh, a proposito, avete usato-"
"Esci!" Lanciasti il cuscino contro la porta, Lisa era riuscita a chiuderla prima che il cuscino la colpisse e dietro di essa rise. I suoi passi presto svanirono lentamente dal corridoio. Namjoon si alzò, guardandoti con un sorrisetto. Gli lanciasti il tuo secondo cuscino.
"Perché sono nella mia stanza?" chiesi tu, attorcigliando i bordi della tua maglietta tra le mani.
"Rilassati, non ho fatto niente. Non ancora almeno." Rise lui. "Ti ho portata qui perché stavi urlando nel sonno."
"Capisco, scusami."
"Cosa stavi sognando?"
"Non sono sicura. È lo stesso incubo che facevo ai tempi del liceo. Sono in questo magazzino buio. E c'è molto sangue, il mio sangue. Questo è tutto ciò che ho visto." Lui annuì lentamente, con un'espressione preoccupata sul viso. Subito dopo ti voltò le spalle e sospirò. Vidi subito che il suo corpo venne attraversato da un brivido. Voi due poi vi andaste a lavare tranquillamente, e per fortuna avevate degli spazzolini per i denti in più. In cucina, Lisa stava preparando i piatti per la colazione. Appena vi vide nascose subito una piccola risatina.
"Allora, me lo vuoi presentare?" Con tua sorpresa, fu Namjoon a chiederlo. Accanto a te, anche Lisa era curiosa di sapere chi fosse. Volevi schiaffeggiare Namjoon, non avevi idea di cosa dire.
"Namjoon, questa è la mia coinquilina, Lisa. Lisa, questo è il mio..." ti fermasti, non sapendo davvero come rispondere. Non potevi definire la relazione che avevate perché non c'era nessuna relazione. Ma dal momento che Lisa vi aveva beccati "a letto", non si poteva dire che fosse solo un amico.
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ʜᴏʟᴅ ᴍᴇ ᴛɪɢʜᴛ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfiction[COMPLETATA] I suoi capelli rosa, le sue fossette, la sua figura alta. Ti ricordavi quei dettagli. Ma non avevi idea di chi fosse o perché continuasse a mostrarsi intorno a te. Sapevi che era pericoloso, ma non potevi fare a meno di volergli stare v...