Capitolo 29

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Vidi Namjoon iniziare a tirare fuori gli ingredienti dal bancone. Ogni tanto ti chiedeva dove fossero le cose e tu gliele indicavi. Eri ancora fuori dalla cucina, scioccata da quello che stava facendo. Ti sorrideva solo di tanto in tanto, poiché il resto del tempo, lo passava a guardare il telefono, probabilmente per la ricetta.

"Ti ricordi?" chiesi tu.

"Non dimenticherò mai il giorno in cui è iniziata la mia vita." Disse lui semplicemente senza alzare lo sguardo. "Buttare la farina e aggiungere due uova." Disse lui, guardandosi intorno. "Uff, ho dimenticato di comprare le uova." Poi ti guardò in tono di scuse. Uscisti di scatto dalla tua trance, spostandoti verso il frigorifero e prendendo il cartone delle uova. Poiché Jungkook era un maiale muscoloso, gli piacevano le sue proteine e riempiva spesso il frigorifero di uova.

"Qui," dissi tu mentre gli porgevi due uova.

"Grazie." Disse spostandosi i capelli, e gli rimase un po di farina sulla fronte. Perciò allungasti la tua mano per pulirlo. Ti guardò scioccato e rimase congelato lì sul posto lasciandoti fare. "Grazie, T/N." disse di nuovo.

"Di niente. Um, h-hai bisogno del mio aiuto?"

"Penso di farcela. Aspetta fuori da qui."

"Sei sicuro? Ricordi la padella?" chiesi tu.

Lui rise, "Si sono sicuro. E mi dispiace di aver dato la colpa a te. Volevo solo fare una buona impressione con i tuoi genitori."

"Perché? Ti avevano già approvato."

"Solo perché ero il capo dei Clover. Volevo dimostrare di essere il tuo ragazzo e futuro marito." Cominciò a mischiare tutto, facendo attenzione ad aggiungere la giusta quantità delle cose.

"Giusto." Annuisti tu. "Beh, Yoongi me lo ripete ancora, mi tratta ancora come una bambina."

"Beh, tu sei una bambina." Ridacchiò lui, spostando la pastella nel forno riscaldato.

"Scusami? Ho 25 anni adesso."

"25 anni e hai messo una candela su un formaggio danese." Disse lui, guardando la sistemazione che avevi preparato prima tu. Sembrava pietoso.

"Ecco cos'è l'età adulta. Trascorrere il tuo compleanno da solo. E comprarti un regalo. La solitudine." Dissi a lui.

Si avvicinò al tavolo, raccogliendo il libro incartato. "Fammi indovinare, Great Gatsby."

"Come lo sai?"

"È il tuo preferito. Avevi detto che volevi vivere come Daisy. E penso di essere destinato a essere il tuo Gatsby, a inseguirti sempre." Ti guardò di nuovo, i suoi occhi adesso erano un po lacrimosi. "Eri così felice quando avevi finito il libro a scuola. Non avevi smesso di parlarne per ore. Ero così orgoglioso che tu avessi imparato l'inglese da sola. Ma una parte di me era triste, sapendo che un giorno non avresti più avuto bisogno di me." Abbassò lo sguardo, asciugandosi le lacrime dal viso. "E ora, è colpa mia se non hai più bisogno di me. Perché ti ho allontanata per primo, Dio, non so perché l'ho fatto, sapevo che non potevo vivere senza di te. Ed è colpa mia se hai dovuto affrontare tutto quello che è successo con Lay. Avrei potuto salvarti da un altro crepacuore."

Ti avvicinasti a lui e gli asciugasti le lacrime. "Grazie per avermelo detto. Ma non è stata colpa tua. Le nostre vite sono state incasinate sin dall'inizio. Forse è stato un bene che ci siamo allontanati per un po. Siamo diventati chi volevamo essere, non mi riprenderò nessuna delle cose che ho vissuto, e nemmeno tu dovresti." Lui ti tenne la mano con la sua e tu glielo concedesti.

"T/N, ti amo."

"T-ti amo anch'io, Namjoon." Il suo viso si illuminò e apparvero le sue fossette.

ʜᴏʟᴅ ᴍᴇ ᴛɪɢʜᴛ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora