Capitolo 13

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Era caldo. L'aria intorno a te era secca e così anche la tua gola. I tuoi occhi si aprirono lentamente, il tuo collo era piegato sulla tua spalla. La tua mano provò a muoversi per massaggiarlo, ma non successe niente. Ebbene sì, le tue mani erano state legate dietro la tua schiena dietro una sedia. Ci vollero alcuni secondi per te per realizzare la situazione in cui ti trovavi e provasti subito a dimenarti sulla sedia, solo per scoprire che anche le tue gambe erano legate.

Dopo aver lottato contro le corde, ti guardasti intorno. Quando alzasti lo sguardo, una luce accecante stava puntando proprio sul tuo viso. Ti ci vollero alcuni secondi per riacquistare la tua vista e ti guardasti in giro. Era un magazzino quasi vuoto, senza alcune attrezzature fatiscenti, un divano era posto in un angolo e poi un tavolo con una specie di macchiane una lampada era posto proprio davanti a te. Dando ancora un'occhiata intorno ti accori che non c'era traccia nemmeno di una finestra e inoltre non potevi girarti indietro per via del tuo collo.

Ma all'improvviso, ci fu un rumore esattamente nel punto in cui non potevi controllare: dietro di te. O c'era un topo davvero grosso o non eri da sola. Sentisti il tuo cuore battere forte, ma cercasti di mantenere la calma, temendo che il predatore lo potesse sentire. I passi erano lenti e pesanti e si trascinavano un po contro il suolo. Sentisti la sua presenza proprio accanto a te, quando sentisti il suo respiro alleggiare vicino al tuo orecchio.

"Ciao, mia piccola topolina." Lui espirò. Ti mandò un brivido lungo la schiena. La voce apparteneva allo stesso uomo che aveva attaccato te e Namjoon. Alla fine era riuscito a prenderti. Provasti ad allontanare la testa da lui, ma lui ti afferrò i capelli e li tirò indietro. Notasti il tatuaggio del serpente sulle sue dita. "Adesso ci divertiremo un po'."

"Aiuto!" urlasti tu con tutte le tue forze. "Qualcuno mi aiuti!" Il suono della tua voce riecheggiò per tutta la stanza. L'uomo ti guardò e rise semplicemente, la sua voce era molto più forte e più maligna.

"È inutile, topolina. Siamo a miglia di distanza dalla città più vicina. Siamo solo noi due." Ti buttò indietro la testa, facendo oscillare leggermente la sedia, ma non abbastanza da buttarti per terra. "Sei rimasta svenuta più a lungo di quanto mi aspettassi. Ho usato un sacco di droghe su di te. Ero così annoiato ieri."

"Un intero giorno?" sussurrasti tra te stessa. Non c'era da stupirsi che fossi così affamata. Ma ciò che era ancora più preoccupante era che tua madre fosse stata preoccupata da morire. E di sicuro aveva già chiamato Yoongi, e lui ovviamente sarebbe stato preoccupato ed estremamente arrabbiato. E Namjoon...Ma Namjoon lo avrebbe saputo? Probabilmente non gli avrebbe importato, visto che ti considerava soltanto la donna delle pulizie. Non avresti dovuto nemmeno pensare a lui in quel momento, considerata la situazione. Ma una parte di te era contenta che eri legata a lui così tanto. Volevi prenderti a schiaffi per essere stata così stupida in quel momento.

Ma poi ti voltasti al tuo rapinatore, che era concentrato sulla macchina sul tavolo. Vidi che stava collegando dei cavi e alla fine di essi vi erano dei tasti che avrebbero fatto partire la macchina.

"Cosa hai intenzione di fare con quello?" chiesi tu, cercando di mascherare ogni tua paura, che ovviamente non funzionò perché lui si voltò con un sorrisetto.

"Oh questa?" chiese lui, alzando i fili e unendoli l'un l'altro. Quell'azione produsse una scintilla, che ti fece sobbalzare sulla sedia. "Non è molto. Forse uno zap qua e là. Abbiamo tutto il tempo del mondo per sperimentare, topolina."

"S-sperimentare?"

"Si, per la mia attività che hai rovinato anni fa." Si avvicinò di un passo, avvicinandosi con un filo al tuo viso. "Ma ho sentito che non ricordi una singola cosa di allora. Dev'essere bello aver dimenticato il tuo trauma, ma non posso lasciarti così! Ho dovuto affrontare la prigione a causa tua, ho dovuto guardare i miei amici che veniva uccisi da quegli stupidi poliziotti. Ma tu ne sei semplicemente uscita dimenticando e sei andava avanti con la tua vita. Non ti meriti quel lusso però. Neanche quel tuo ragazzino."

ʜᴏʟᴅ ᴍᴇ ᴛɪɢʜᴛ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora