Erano circa le 5 del pomeriggio, ti eri sdraiata sulle ginocchia di Namjoon mentre guardavate la televisione. Stava giocando con i tuoi capelli e tu armeggiavi con la sua mano libera. Stavi pensando che dopo il matrimonio, tutto sarebbe rimasto uguale in fondo e lo avresti avuto a fianco per tutta la vita.
"Qual è lo scopo di un matrimonio?" chiesi tu. Lui smise di giocare con i tuoi capelli.
"Hai dei ripensamenti?" chiese lui, con la voce che indicava che era triste alla tua domanda. Ti girasti perciò con il corpo per guardarlo. Le tue mani gli accarezzarono subito e guance.
"Joonie, no, certo che no. Voglio solo sentire i tuoi pensieri sul matrimonio, il concetto. E cosa significa per te. Voglio dire. Per la maggior parte, sarà in un certo modo. Ovvero noi due legati, di fronte al mondo."
"Beh, si, il matrimonio in superficie è solo una questione legale. Legare legalmente noi due, cambiando il tuo cognome. Tutta quella roba insomma. Ma per me è solo un passo avanti rispetto a quello che siamo ora. Soprattuto quando mi troverò alle tre di notte sveglio e ti troverò tra le mie braccia, e penserò a quanto tu sia bella e al fatto che sei mia moglie e appartieni solo a me. Ed è quando tornerai a casa tardi da lavoro e ti farò fare una bella doccia calda, che penserò a quanto sono fortunato a chiamarti mia. Ed è quando avremo dei figli, e ti chiameranno mamma, che sarà il momento più orgoglioso della mia vita. Quindi si, sarà un po come ora. Ma molto meglio."
Lo guardasti con ammirazione, era sempre stato bravo con le parole. Poi lui ti abbracciò e ti dette tutto il calore che poteva, ed è in quel momento che ti rese più fiduciosa per il futuro. Lo tirasti giù verso di te per baciarlo.
"Solo altri 300 e poi possiamo andare." Disse lui scherzando.
"Seriamente Joon, questa citazione è impossibile."
"Ci riusciremo, piccola." Ti strizzò l'occhio, e tu alzasti gli occhi al cielo, girando la testa di nuovo versi la TV. Poi sentisti qualcuno bussare alla porta. Quindi ti offristi volontaria per andare ad aprirla dato che Namjoon ancora non poteva.
Apristi la porta. "Cia-" Se avessi avuto qualcosa tra le mani, l'avresti di sicuro l'asciata cadere per terra. Sentisti il tuo cuore battere forte. Il ragazzo di fronte a te, no, l'uomo di fronte a te sorrideva brillantemente quando ti vide. I suoi occhi scomparvero all'instante. Le sue guance paffute furono sostituite da un mento cesellato. I suoi capelli biondi gli ricadevano sul viso. Lo avevi visto dalle foto, ma vederlo di persona era qualcos'altro. Indossava jeans attillati strappati e una semplice maglietta nera. Le lacrime cominciarono a formarsi nei tuoi occhi.
"Ciao, T/N. È passato un po 'di tempo." Parlò lui. Anche la sua voce era cambiata adesso da come te la ricordavi, ora era più profonda.
"Jimin!" urlasti tu, attirandolo a te per un abbraccio. Era scioccato all'inizio, ma poi ricambiò. Era ancora alto come te, qualcosa per cui lo prendevate sempre in giro. "Cosa ci fai qui?"
"Hyung mi ha chiamato."
"Yoongi?"
"No,magari." Disse Jimin distrattamente, ma una volta che si rese conto di quello che aveva detto, si tappò la bocca. Ti fece rise un po.
"L'ho chiamato io." Sentisti gridare da Namjoon.
"Vieni dentro." Dissi tu a Jimin. Poi ti seguì in soggiorno. Namjoon e lui si strinsero la mano come facevano di solito i membri dei Clover, alcune cose non erano cambiate mai.
"Cosa ti è successo, hyung?"chiese lui.
"Lunga storia." Rispose Namjoon.
"No, in realtà è brevissima. Stava inseguendo qualcuno ed è caduto." Dissi tu ridendo. Namjoon gemette. "Ma Jimin, mi sei mancato così tanto."
STAI LEGGENDO
ʜᴏʟᴅ ᴍᴇ ᴛɪɢʜᴛ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]
Fanfiction[COMPLETATA] I suoi capelli rosa, le sue fossette, la sua figura alta. Ti ricordavi quei dettagli. Ma non avevi idea di chi fosse o perché continuasse a mostrarsi intorno a te. Sapevi che era pericoloso, ma non potevi fare a meno di volergli stare v...