Capitolo 14

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Giorno prima

"Cazzo," gemette Yoongi, esaminando l'area, "non c'è nessuno che l'abbia vista." Era andato in giro a chiedere di te alla gente del posto. Non aveva chiuso occhio. "Chiunque abbia fatto tutto questo conosceva gli orari di questa città."

"Hyung," disse Namjoon lentamente, "Penso che sappiamo entrambi chi ha fatto tutto questo."

"Come?" chiese l'uomo più anziano. Namjoon gli porse un fazzoletto con ancora della polvere bianca. "Ho trovato questo in un cestino. O era troppo pieno di sé per fare le cose a modo, o voleva intenzionalmente che lo trovassimo." Yoongi afferrò con cura il fazzoletto con i guanti e ispezionò la firma rossa su uno dei lai, Cadaver.

"Merda." Imprecò ancora una volta ad alta voce Yoongi. Anche se Yoongi aveva cercato di localizzare il leader, le indagini sarebbe andate ancora una volta in un vicolo cieco. Alla fine però dove aspettarsi che avrebbe colto un'occasione per attaccare T/N.

"Lo so. Ma questo è un indizio buono, e se non sbaglio ci sono anche delle telecamere lì nei d'intorni. Possiamo usarle per vedere le direzioni che ha preso dopo che l'ha catturata. E conoscendolo, non la ucciderebbe subito." Disse Namjoon, sperando che le sue supposizioni fossero vere. Yoongi annuì e insieme tornarono alla stazione di polizia dove Hoseok era appena arrivato.

Una volta arrivati alla stazione, incontrarono subito Hoseok che stava già controllando le telecamere di sorveglianza.

"Tovato qualcosa, Hoseok?" chiese Yoongi, mentre Namjoon lo seguiva alle sue spalle. Gli era stato permesso di entrare nella stanza su ordine di Yoongi.

"Dato che era una delle strade principali, ci sono molte telecamere che dobbiamo controllare. E non abbiamo un orario preciso di quando è stata rapita. Ma abbiamo un fuso orario compreso tra le 10 e le 18 quando tua madre è andata a casa di Namjoon." Rispose l'uomo dai capelli rossi.

"Va bene, allora mettiamoci a lavoro." Disse Yoongi. Il suo corpo si lasciò andare sulla sedia come se non avesse più il controllo di esso. Le sue mani tremarono un po mentre provava a mettersi le cuffie.

"Hyung," disse Hoseok preoccupato, "Dovresti prenderti una pausa, non hai dormito molto in questi giorni. E non hai nemmeno mangiato niente. Possiamo occuparcene Namjoon e io."

"Sta zitto." Fu tutto ciò che disse in risposta a lui. Il giovane sospirò, massaggiandosi la nuca e si voltò verso Namjoon.

"Non so perché abbia voluto essere il suo partner, è così testardo. Tu on sei stanco?" Namjoon gli offrì un debole sorriso e scosse la testa. Era la verità, non si sentiva stanco, non fisicamente. Ma emotivamente, si sentiva svuotato. Era già sconvolgente che non potesse stare con te, ma era ancora peggio per lui sapere che eri nelle mani di un maniaco, e lui non poteva farci niente. Voleva piangere, ma si diceva che non poteva avere quel privilegio perché era stato lui stesso a provocare quel casino respingendoti. Voleva tenerti al sicuro, ma nel frattempo aveva anche creato un muro tra voi due.

La cosa strana era che non si pentiva di averlo fatto perché non voleva più ce tu fossi coinvolta nella sua vita incasinata. Dopo lo scioglimento della banda, i suoi genitori si erano trasferiti, volendo iniziare una vita nuova con i loro figli. Ma Namjoon, pieno di sensi di colpa, aveva deciso di rimanere indietro come unico modo per pagare i suoi errori. I suoi genitori aveva comprato una nuova casa e aveva trovato un lavoro nuovo. Taehyung era diventato un attore ed aveva avuto successo. Ma Namjoon, d'altra parte, continuava a vivere nel passato. Non sentiva niente, era vuoto e inutile. Non sapeva dove fossi. Yoongi si era assicurato di tener segreto il posto in cui ti trovavi. Per Namjoon però quel segreto finì quando tua madre gli rivelò accidentalmente la tua posizione e lui aveva solo intenzione di andarti a cercare soltanto per vedere come stavi, era solo quello che voleva. Almeno, questo era quello che si era detto a se stesso. Perciò si era preparato ed era andato in città. Si stabilì in un piccolo appartamento con i soldi che gli avevano mandato i suoi genitori. Quando aveva saputo che stavi lavorando a un film, non ci aveva pensato due volte prima di fare domanda per diventare una controfigura. Per primo incontrò Taehyung, che era contrario all'idea, ma si arrese subito a quella prospettiva quando vide quanto fosse dispiaciuto suo fratello.

Namjoon voleva che l'incontro con te fosse una pura coincidenza, ma non poteva trattenersi. Quindi aveva aspettato che tutti se ne fossero andati in modo che voi due potevate parlare, anche se non ricordavi niente. Ma quando aveva notato una figura che ti osservava in silenzio nel parcheggio, e si stava avvicinando anche di troppo a te, senza pensarci aveva deciso di precipitarsi davanti a te. E quando tornò a guardare la figura, non era più lì. Non era stato il piano migliore del mondo, dal momento che sembravi spaventata e a disagio, cosa che non voleva che tu lo fossi. Ma la preoccupazione più grande allora era di tenerti al sicuro. Quindi, aveva iniziato a seguirti in giro, per assicurarsi che lo stalker non tornasse a ferirti. E in quella fatidica notte, era nel posto giusto e al momento giusto.

Vederti ferita lo aveva ucciso, ma vedersi ferito gravemente al tuo posto era contento. Successivamente, Yoongi lo aveva costretto a salire sul treno e lo aveva persino accompagnato fino a Daegu. Aveva avvertito Namjoon che non avrebbe dovuto contattarti, altrimenti ti avrebbe portata via di nuovo.

E ora eri stata tu ad andartene. Non sapeva nemmeno se fossi viva o morta. E mentre osservava il monitor non batté nemmeno le palpebre, analizzando ogni singolo fotogramma.

"Abbiamo qualcosa!" gridò Hoseok. Yoongi e Namjoon si alzarono di fetta dalle loro postazioni e corsero verso l'uomo. Lui indicò lo schermo che mostrava la posizione. Sullo schermo stavi camminando, Namjoon sopirò vedendo il familiare vestito bianco che indossavi. Poco dopo un uomo con una maschera si era avvicinato a te da dietro e ti aveva messo qualcosa sul viso.

"Quel bastardo l'ha drogata." Ringhiò Yoongi.

"Hyung," disse Namjoon, i due uomini davanti a lui si voltarono entrambi. "Sta guardando direttamente la telecamera."

"Cosa significa?" chiese Hoseok.

"Significa che vuole che lo troviamo." Disse Yoongi a bassa voce. Hoseok divenne visibilmente teso, molto probabilmente ricordandosi del loro incontro molti anni prima.

"Allora diamo a quello psicopatico quello che vuole." Disse Namjoon. Con ciò, continuarono a osservare gli schermi di altre telecamere nella direzione in cui era diretto l'uomo. Lo osservano per un'ora, i tre continuavano a rovistare tra i filmati. Gestirono tutte le sue direzioni. Poco più dopo, i fotogrammi terminarono poiché l'aria in cui era diretto era priva di telecamere.

"Non ti sembra familiare quella strada?" chiese Hoseok.

"È come pensavo." Disse Yoongi, "Sembra la direzione del loro vecchio nascondiglio. Ma è passato così tanto tempo, pensavo ci avessero già costruito qualcosa."

"No, i lavori per i nuovi stabilimenti sono terminati l'anno scorso per qualche ragione sconosciuta." Disse Namjoon.

"Immagino che questo fosse il motivo. Voleva davvero che lo trovassimo." Hoseok annuì. Yoongi continuò a parlare, "Ora abbiamo una possibile posizione, dobbiamo formare una squadra. Chissà quanti teppisti ha con sé. Prenderò il comand-"

"Hyung!"

"Che c'è, Hoseok?"

"Namjoon se n'è andato!"

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ʜᴏʟᴅ ᴍᴇ ᴛɪɢʜᴛ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora