Capitolo 30

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Alle 10 in punto bussarono alla tua porta. Saltasti verso la porta, e prima di aprire aggiustasti il tuo vestito. Il suo anello era sul suo collo su una catenina. Indossava un vestito casual, una maglietta bianca con un cardigan marrone. Non aveva mai avuto bisogno di vestirsi bene per avere un bell'aspetto, perché hai toi occhi, era sempre bello. Non appena apristi ti diede subito un mazzo di fiori.

"Ecco, i tuoi preferiti." Disse lui.

"Te le ricordi." Sorridesti, tenendo il mazzo di fiori vicino al tuo petto. "Entra un attimo, vado a metterli in un vaso." Lui annuì e ti seguì in cucina. "Perché mi stai così lontano?"

"Um, n-non voglio rompere niente." Rispose lui. Poi vedesti la sua fronte sudata, il che ti fece strano visto che fuori faceva freddo.

"Stai bene?"

"S-si, sto bene. Perché me lo chiedi?"

"Perché stai bevendo l'acqua dal vaso..."

Lui abbassò lo sguardo sul vaso che aveva in mano, senza sapere esattamente quando l'avesse preso e da dove. "Oh mio Dio, scusa. Tieni." Disse porgendotelo. Lo guardasti con sospetto mentre sistemavi i fiori. Poi usciste dall'appartamento. Notasti che cercava di afferrarti la mano un paio di volte, ma poi decise di non farlo.

"Puoi tenermi la mano, se vuoi."

"No, no, va bene così. Non voglio oltrepassare alcun confine."

"Non ne hai mai avuto paura prima." Ridesti tu.

"Beh oggi è diverso. Questo giorno è importante." Disse lui, guardando davanti a sé. Ti accompagnò alla sua auto e ti aprì la portiera. Era stranamente esilarante. Si era rifiutato di dirti dove ti stava portando. "Il broncio non funzionerà, baby girl." Ti mandò le farfalle nello stomaco a quel nomignolo. "Ah, scusa, volevo dire, T/N."

"Perché l'hai fatto?"

"Fatto cosa?"

"Di dire il mio nome subito dopo?"

"Perché non abbiamo ancora stabilito una relazione. Questo è solo un appuntamento, dopotutto. Questa è la fase in cui ci conosciamo."

"Oh, giusto." Dissi tu, un po delusa. Ma ti scrollasti subito di dosso quella sensazione, sapendo che lui provava molto per te. L'auto presto si fermò, sperando che non l'avesse rotta. Ma il suo sorrido indicava che eravamo arrivati sani e salvi. Guardasti fuori, era un parcheggio per un parco giochi. Era lo stesso parco dove vi eravate incontrati per la prima volta sul set. Sembrava completamente diverso alla luce del sole. Apristi perciò la porta e scesi dall'auto.

"No aspetta!" urlò lui.

"Cosa?"

"Torna in macchina."

"Cosa?"

"Torna in macchina."

Obbedisti, confusa dal motivo per cui persisteva. Lo vidi uscire dal lato del guidatore e passò da fuori dalla tua parte. Un sorriso apparve sul tuo viso non appena aprì la tua portiera. Lo fissasti con soggezione, quindi era quello che voleva fare- Non potesti fare a meno di fare una risatina.

"Sei carino." Dissi tu.

"G-grazie." Rispose lui. Attraversaste l'ingresso, lui si stava allontanando un po da te. Ti rese un po confusa. Ripensasti al tuo compleanno della sera prima, a come aveva acconsentito immediatamente alla tua richiesta di portarti ad un primo appuntamento. Ma in quel giorno sembrava così distante e ti aveva rattristata. Dopo un po di cammino, sentisti delle goccioline sulle tue guance. Tutto intorno a te di lì a poco si bagnò dalla pioggia. Namjoon sembrava agitato mentre ti prendeva per mano e ti trascinava al gazebo più vicino.

ʜᴏʟᴅ ᴍᴇ ᴛɪɢʜᴛ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora