Capitolo 10

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Erano passate alcune settimane da quando Namjoon se n'era andato. Non avevi chiesto a Yoongi cosa fosse successo quando aveva portato Namjoon alla stazione dei treni. Yoongi e tu tornaste alla normalità facendo finta che non fosse successo nulla. Namjoon era diventato un argomento tabù nel suo appartamento. Sapevi che lo avrebbe fatto incazzare, ma sapevi che tutto quello lo stava facendo per te. Presto tornò ad essere lo stesso vecchio pigro che stava a casa il venerdì sera, tranne che per il costante controllo su di te, per assicurarsi che l'uomo misterioso non avesse fatto la sua comparsa per farti del male. Da quando Namjoon se n'era andato, l'uomo non si era ancora mosso. Forse l'aveva spaventato. Ma anche se fosse stato così Yoongi avrebbe continuato a sorvegliarti, tant'è che faceva a turno con il suo partner, Hoseok, per ispezionare l'area vicino a dove abitavi e lavoravi. Hoseok era sempre stato una persona allegra, infatti ti sembrava strano immaginare che potesse aver fatto parte di una gang.

Ma non passava neanche un giorno che tu non pensassi a quell'uomo alto. Al suo sorriso, alle sue fossette, alla sua voce roca e al suo tocco. Dovevi davvero dimenticarti di lui, considerato che non gli piacevi per niente e probabilmente era solo una cotta passeggera. Ma non potevi scrollarti di dosso la sensazione che non ti avesse raccontato tutta la storia. Lui era andato avanti, e tu avresti voluto tornare a prima di incontrarlo. Se fosse stato possibile. Il fatto che tu fossi stata quasi sua moglie, ti fece riscaldare, ma quella sensazione si era rapidamente frantumata quando ti ricordasti che era soltanto un matrimonio combinato, e quindi l'amore era assente.

"Unnie, stai bene?" chiese Lisa. Eri nel tuo appartamento, a cenare di fronte alla ragazza dai capelli biondi. Sembrava davvero una modella, a differenza tua.

"Uhm, si, perché?"

"Perché stai cercando di mangiare la tua zuppa con una forchetta." Lasciasti cadere la forchetta dalla tua mano, ed essa fece un tuffo nella zuppa, che creò un disastro sul tavolo.

"Oh, pulisco subito."

"Unnie," disse di nuovo, questa volta, prendendoti una mano. "Sai che puoi dirmi tutto, vero? So di essere ancora piccola, ma sono la tua migliore amica e ti aiuterò il più possibile."

"Grazie. Onestamente, non so nemmeno io cosa mi stia succedendo."

"Si tratta di Namjoon-ssi?"

Provasti a negarglielo, ma i suoi occhi luminosi ti costrinsero a cedere. Annuisti e le raccontasti tutta la storia, meno la parte in cui eri stata picchiata e l'uomo era tornato a ucciderti. Le avevi appena raccontato che eri stata coinvolta in un incidente e che per questo avevi perso la memoria. Gli occhi di Lisa erano piuttosto acquosi alla fine. Era una persona molto emotiva, e se le avessi detto veramente tutta la storia, probabilmente avrebbe dormito con te per i prossimi due mesi per assicurarsi che stessi bene.

"Non posso credere che Taehyung facesse parte di una gang. Sembra un gatto così spaventato alcune volte." Disse Lisa, ridendo per metà.

"Già, le cose non sembrano come le vedi, a quanto pare."

"E Yoongi oppa, non riesco ad immaginarlo violento. Ma se era tutto per te, allora forse era comprensibile." Annuisti tu. "Stai bene, unnie?"

"Onestamente, non ne sono sicura. Dovrei esserlo. Non gli piaccio, eppure sono così in fissa con lui. Non ricordo niente di lui, quindi non dovrebbe esserci nessun legame emotivo con lui. Ma quando c'era, mi sembrava così familiare e il mio cure fremeva. E ora che se n'è andato, probabilmente si è già dimenticato di me." Appoggiasti la testa sul tavolo, in parte perché eri stanca, ma in realtà stavi cercando di nascondere le tue lacrime a Lisa.

"Unnie, penso che ti abbia mentito."

"Cosa?"

"Namjoon-ssi. Non credo che ti abbia detto la verità sui suoi sentimenti."

ʜᴏʟᴅ ᴍᴇ ᴛɪɢʜᴛ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora