Capitolo 12

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Bussarono alla porta di Namjoon. Quando lui andò ad aprirla, fu sorpreso di vedere una donna fragile. Sembrava turbata, sudata e il suo viso era pallido.

"Signora Min? Cosa c'è che non va?"

"T/N! È qui?"

"N-no, se n'è andata poche ore fa." Il suo cuore cedette e lo stomaco si bloccò. Per poco non cadde in ginocchio ma Namjoon la prese in tempo. "Cosa succede?" chiese lui.

"N-non è tornata a casa. E ho p-provato a chiamarla un s-sacco di v-volte ma l-lei non risponde. T-ti h-ha detto dove sarebbe a-andata?" Balbettò lei mentre alcune delle sue lacrime gli cominciarono a rigare le guance. Namjoon scosse la testa, i suoi palmi gli iniziarono a sudare mentre il suo battito cardiaco aumentata drasticamente.

"Hai chiamato hyung?"

"No, non ancora. Non sa che T/N è venuta qui, e avevo pensato che fosse ancora con te, considerato che avevate molto di cui parlare."

"Capisco. Beh, se n'è andata piuttosto in fretta."

"È successo qualcosa mentre avete parlato? Qualcosa che l'ha fatta arrabbiare?" Namjoon sospirò, ripensando alle cose orribili che le aveva detto. Era per il suo bene, si disse tra se e se. Prese rapidamente il telefono per controllare qualcosa. Poi si voltò per chiamare Yoongi.

"Cosa vuoi?"

"Hyung, T/N è scomparsa."

"Che cosa? Dove?"

"Daegu." Senza un'altra parola, Yoongi riattaccò, afferrò le chiavi e sfrecciò per le strade. Due ore dopo, arrivò davanti alla porta di Namjoon. Non bussò nemmeno alla porta, entrò attraverso la porta, quasi rompendola. Vide che sua madre era sul divano mentre Namjoon camminava avanti e indietro dietro di lei. Il viso di Yoongi si surriscaldò mentre correva verso Namjoon, afferrandolo poi per il colletto. Sua madre si alzò in piedi e si avvicinò a suo figlio inorridita.

"Che cazzo ci faceva T/N qui?"

"Non lo so hyung."

"Non mentirmi, cazzo. Non le hai causato abbastanza problemi?"

"Yoongi," disse sua madre, "ora non è il momento per questi bisticci infantili. Dobbiamo trovare T/N."

Con esitazione, Yoongi liberò Namjoon dalla sua presa. "Bene. Abbiamo qualche indizio?"

"Si, lo abbiamo." Non fu sorpreso che fosse stato Namjoon a parlare, quest'ultimo era sempre stato subdolo con qualche asso nella manica. Yoongi e sua madre lo guardarono scioccati Namjoon. "T/N quando è arrivata qui non si è accorta che le ho messo un localizzatore nella sua borsa."

"Allora fammi capire bene," iniziò Yoongi, "hai rintracciato mia sorella come se fosse una specie di animale domestico?"

"Uhm, si. Mi dispiace, ma ho pensato fosse l'opzione migliore se non potevo starle vicino."

"Okay."Disse lentamente Yoongi.

"Sei arrabbiato?"

"Si. Solo perché non ci ho pensato prima io. Al diavolo quella ragazza, che stupida. Comunque, andiamo a trovarla."

Namjoon emise un sospiro e guardò per terra. "Hyung, c'è un problema."

"Cosa c'è ora?" gemette Yoongi. Notò subito gli occhi di sua madre, gonfi e con le guance piene delle sue stesse lacrime.

"Dopo che ti ho chiamato, sono andato nel posto dove mi ha condotto il localizzatore, ma ho trovato solo la sua borsa. Io...io penso che sia stata presa con la forza." Disse Namoon e l'ultima parte gli uscì in un sussurro.

"Cazzo." Yoongi si sedette accanto a sua madre e le prese delicatamente la mano. "Chiamerò la mia squadra e ispezioneremo l'area." Disse lui, voltandosi verso di lei, "la troveremo, ok?" Lei annuì e pianse sulla sua spalla. Lui le diede qualche pacca sulla schiena, cercando di farle nascondere le proprie lacrime.

"Hyung?"

"Cosa?"

"Posso aiutarti?"

"Perché vorresti farlo? Non hai detto che non ti è mai piaciuta? Ho sentito la conversazione con i tuoi ragazzi quel giorno."

"Hyung, sai che non è la verità."

"Ti sono stato grato quando l'hai detto. Speravo che le avrebbe dato un incentivo per andare avanti. Ma invece, ha preso le distanze da me e dai suoi amici. Lisa mi ha detto che si chiudeva a chiave nella sua stanza quando non era a lavoro, e che ha preso molta distanza con lei. Odio ammetterlo, ma penso che le manchi. Anche se i suoi ricordi non sono ancora tornati, non possiamo farci niente se ha formato un legame con te di nuovo."

"Hyung."

"Forse dovrei smetterla di cercare di separarvi. Voglio che sia felice e soprattutto al sicuro. Ma tu non rientri in queste cose." Si passò una mano nei capelli. "Ne parleremo più tardi quando la troveremo."

"Quindi posso aiutarti?"

"Va bene. Basta che non rovini niente." Detto ciò, Yoongi prese il suo telefono e chiamò i suoi subordinati. T/N gli aveva molte volte di non chiamare i suoi colleghi, ma lui non ti aveva mai ascoltato. Anche se aveva tenuto un aspetto calmo davanti a sua madre e Namjoon, stava dando di matto adesso. Avrebbe dovuto tenerti d'occhio da più vicino, invece aveva abbassato anche fin troppo la guardia. Ti aveva persa ancora una volta. In piedi fuori dalla casa squallida, le sue lacrime iniziarono a scorrere sulle sue guance, chiedendosi quand'è che avrebbe rivisto sua sorella.

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ʜᴏʟᴅ ᴍᴇ ᴛɪɢʜᴛ - ᴋɪᴍ ɴᴀᴍᴊᴏᴏɴ [ᴛʀᴀᴅᴜᴢɪᴏɴᴇ ɪᴛᴀʟɪᴀɴᴀ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora