Pov Derek
È ormai una settimana che evito tutti tranne ovviamente mia mamma perché viviamo sotto lo stesso tetto, altrimenti eviterei anche lei.
Dall'episodio che era un campanello d'allarme su una cosa che manderebbe la mia vita a puttane. Di nuovo.
“Mamma sono a casa!” dico urlando, entrando mi tolgo le scarpe e lascio le chiavi nel mobiletto d'entrata.
“Tua mamma è andata in ospedale, l'hanno chiamata per un incidente dato che era reperibile ma mi ha detto che potevo restare” sento Noemi che mi risponde dalla cucina.
Che cazzo ci fa qua? No,no,no. Di sicuro vorrà una spiegazione e ne ha tutto il diritto. Ma io devo ancora trovare una scusa abbastanza plausibile e so... so che se litighiamo dico qualcosa di cui potrei pentirmene.
“Oh ciao, non sapevo saresti venuta”
“Lo so, non te l'ho detto altrimenti non ci saremo incontrati, giusto? Non è quello che stai facendo da una settimana?” mi chiede in modo accusatori, è arrabbiata, molto arrabbiata. Ha tutto il diritto di esserlo.
“Sediamoci” propongo. La mia voce esce come un sussurro che quasi non mi sente ma fa quello che gli ho suggerito. Ci guardiamo negli occhi in silenzio per un paio di minuti.
“Allora cosa ci fai qui?” chiedo facendo il finto tonto.
Lei alza un sopracciglio. No, fare il finto tonto non funziona. Ma non voglio dirle la verità sarei solo un peso per lei.
“Derek hai diciassette anni penso che ci puoi arrivare da solo, ho fatto qualcosa che ti ha fatto arrabbiare? Perchè è l'unica possibilità plausibile oppure ci sarebbe che mi hai tradito e quindi ti vergogni a guardarmi in faccia perchè sai che se l'hai fatto io non ti perdonerei ma non ci voglio nemmeno pensare perchè mi fido di te” No fidati la realtà è ben diversa e spero vivamente di sbagliarmi ma ne dubito.
“No non hai fatto niente che non va è solo che...” sbuffo. Mi passo la mano tra i capelli.
Come posso dirglielo. Non posso. Non sono pronto a dirglielo tutto qui. Prima di spaventarla inutilmente voglio vedere cosa dicono gli esami. Purtroppo Niccolò è il mio medico ma gli ho fatto giurare di non dire niente in famiglia.
“Derek io... io non capisco. Era tutto perfetto. Sì è vero sono una stronza e testarda ma io ti... non capisco il tuo comportamento ti comporti come se sono una tua semplice amica che puoi sentire quando ne hai voglia. E trascurarmi quando ti sei stancato di me.”
“No Noemi non lo faccio” come può solo immaginare che sia solo una semplice amica.
Lei la ragazza che mi ha fatto perdere la testa dalla prima volta che ci siamo incontrati, si è vero mi ha quasi rotto il naso. È vero l'inizio non era dei migliori ma poi siamo migliorati.
“No Noemi un cazzo. Derek una settimana senza avere tue notizie sono la tua ragazza mi preoccupo se non ti sento, mi va bene anche un messaggio 'Hey sono vivo'” mi dice urlando e alzandosi in piedi.
Abbasso lo sguardo non riesco sopportare il suo sguardo. Perché so che ci vedrei un mix di delusione, rabbia, preoccupazione.
“Non volevo sentirti” cazzo cosa ho detto. No. Ma perchè non ho un filtro tra cervello e bocca in questi casi.
Lei mi guarda a bocca aperta non sa come ribattere. Si passa una mano fra i capelli stranamente sciolti.
“Senti Derek è vero io a volte mi comporto in modo infantile e sto cercando di migliorare te lo giuro ci sto provando ma se non ho voglia di sentire il mio ragazzo mi farei due domande! Io non sono una persona che ama le sdolcinatezze e tu lo sai bene. Con Anna ci sentiamo tre volta al mese se va bene e lei ti assicuro è la mia migliore amica e abita in Italia, quindi sai, sai per certo che io non sono sdolcinata. Anzi se è troppo mi stanco, quindi mi spieghi perchè non mi hai scritto dato che alla cazzata del non volevo sentirmi non ci credo” Dio Noemi non renderla più complicata di quello che è.
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Succede tutto per una ragione
JugendliteraturNoemi una ragazza italo-americana di 17 anni. Vive con i suoi cugini e suo fratello nel ranch di famiglia. Con un passato difficile alle spalle finalmente trova qualcosa per cui lottare e mettersi di nuovo in gioco, nonostante tutto. Una storia di c...