Pov Noemi
È passata una settimana e finalmente posso uscire, in questi giorni sono passati tutti a salutarmi purtroppo è venuta anche Emily per il ballo di inizio anno ma sinceramente non poteva non organizzarlo oppure organizzarlo senza di me?
No a quanto pare chiedo troppo e ovviamente per poco non la mandavo al pronto soccorso. Alessandro è venuto a trovarmi e per poco non facevo un infarto era da più di un anno che non lo vedevo. Voleva accompagnarmi al ballo ma ha sbagliato settimana cucciolo, del bacio con Derek non né abbiamo più tirato fuori la questione ma ero piena di morfina non capivo niente e in più per lui non ha significato niente.
Però è il secondo bacio che ci siamo dati e ci eravamo ripromessi che non doveva più succedere. Ora sono in macchina e stiamo andando a casa finalmente potrò vedere Windstorm e Jessica, purtroppo non è potuta venire in ospedale perché aveva la febbre.
"Noemi ora che siamo quasi arrivati non ti spaventare se Windstorm è sporco non siano riusciti a pulirlo o fare qualsiasi altra cosa non si lascia avvicinare da nessuno non so quanto sia sicuro per te dato che sei molto debole e in più" cerca di avvisarmi Ale ma inutilmente.
"Alessandro tu non mi hai mai visto con Windstorm quindi non sai di cosa parli, lui non mi farebbe mai del male e poi smettetela di dire che sono troppo debole io sto bene"
"Ma intanto ti ha mandato in ospedale"
"Ha preso paura di un fulmine tutto qui"
"Ok se lo dici tu" sento che dal tono di voce è scettico ma non mi importa. Scendo dalla macchina e corro verso il box di Windstorm ma lo trovo vuoto… come vuoto...no non può essere… no no non può essere scappato me l'avrebbero detto se così fosse.
"Windstorm... Windstorm" inizio ad urlare dopo cinque secondi sento un nitrito. Lo riconoscerei ovunque vado in quella dire direzione e mi ritrovo una macchia nera al galoppo che si fa sempre più vicina, a cinque centimetri da me si ferma e io posso rivedere Windstorm in tutto il suo splendore o quasi (non è sporco è lurido)…
Cristo se mi erano mancati quelle pozze nere che sono lo specchio dell'anima di tutti noi più comunemente chiamati occhi, lo abbraccio, gli accarezzo il muso, gli parlo finché non mi decido a portarlo nel box doccia. Lo lavo togliendoli via tutto lo sporco e per finire lo metto dentro il box e sto con lui sdraiata ad accarezzarlo a fargli capire quanto mi è mancato che se me ne sono andata è perché dovevo e che non lo abbandonerò mai più che lui è la mia colonna portante nella mia vita.
"Da uno a dieci quanto vuoi bene a quel cavallo?" faccio un salto per lo spavento e Windstorm con me.
"Ale sei impazzito!"
"Scusa"
"Da quanto sei lì?"
"Da un po' non ti sei accorto di me, comunque sembra impossibile che sia lo stesso cavallo che questa mattina e per una settimana non faceva altro che imbizzarrirsi e scalciare a chiunque, insomma guardalo sembra il cavallo più buono della terra con te"
"Abbiamo sofferto entrambi sappiamo cosa significa non avere il terreno sotto i piedi, dopo voglio cavalcare vieni con me?"
“Noemi non puoi, hai ancora tutti i punti”
“A sì me ne ero dimenticata, allora lo spazzolo e poi vado nel campo fuori così sto un po' con lui, chiamami quando è pronto grazie”
“Va bene” se ne va però prima mi saluta con un bacio sulla guancia, prendo le spazzole e inizio a pulire il cavallo.
“Non riesci a stare un po' fermo? Ecco bravo sbuffa che quando mi tolgono i punti ricominciamo che l'anno prossimo a marzo quando iniziano le gare magari ci iscriviamo anzi senza magari ci iscriviamo che ne dici?” mi guarda con i suoi grandi occhi neri che sono tanto espressivi quanti intriganti.
“No?” nitrisce
“Si?” non fa nulla
“Lo prendo per un sì allora bisogna dirlo a Niccolò ed a Elia che voglio fare gare saranno felicissimi” appena metto giù la spazzola per vedere il mio bellissimo lavoro fra parentesi ciò messo un'ora a pulirlo tutto anche se l'avevo lavato prima. Sento Elia chiamarmi perché è pronto il pranzo vado a mangiare e subito dopo pranzo chiamo Jessica, dopo un'ora sento il campanello suonare.
“Noemi è Jessica”
“Jess sali”
“Come va Noemi” entra in camera mia urlando come una matta.
“Se non urli meglio, che avete fatto nelle quasi due settimane a scuola”
“Bho io ero ammalata, però mi hanno detto che sia Derek che Elia erano degli zombie a proposito mi devi dire qualcosa con Derek è successo qualcosa che io non so?”
“Si in effetti si” e le racconto tutto dal bacio al mare, al bacio in ospedale e chiacchieriamo per più di un'ora.
“Grazie mi hai fatto guadagnare venti dollari”
“Come venti dollari mi devi dire qualcosa?”
“Io, Elia ed Alessandro abbiamo scommesso e non ti dico altro”
“Stronza, comunque prima che tu arrivassi mi ero messa ad attaccare le foto mi aiuti”
“Certamente” mettiamo un po' di musica e poi iniziamo ad attaccare le foto su per il muro.
“Ferma, ferma, ferma”
“Oddio Jess che c'è”
“Facciamo una foto”
“Mi hai fatto prendere un infarto da come hai gridato sembrava che fosse successo qualcosa di grave se proprio ci tieni” facciamo la foto e me la invia.
Finiamo il nostro lavoro Jessica mangia da noi e poi se ne va a casa, io guardo un po' la tv con i miei e poi vado a dormire.
Mi alzo scendo di sotto a fare colazione però prima vado a controllare come sta Windstorm e li pulisco il box quando ho finito apro ai cani mi siedo sul tavolo della cucina ad aspettare che il caffè viene su mentre aspetto Molly mi salta sulle zampe e ovviamente io l'accarezzo.
“Giorno già in piedi?” mi chiede Nick
“Giorno si già in piedi mi accompagni tu me ed Elia a scuola?”
“Si va bene, tanto devo andare in ospedale sono o no il miglior fratello del mondo?”
“Non esagerare!” finiamo di fare colazione in silenzio. Mi alzo per sparecchiare vado in camera a lavarmi i denti e a svegliare Elia.
Arriviamo a scuola con cinque minuti in anticipo miracolo con Elia che è più lento di una lumaca a prepararsi. Ci sediamo al solito muretto e aspettiamo l'inizio della lezione dopo un po' arrivano contemporaneamente sia Jessica che Derek.
“Ciao ragazzi, Noemi ti posso parlare” oddio ora vorrà sicuramente parlare del bacio cazzo e dirmi che non ha significato nulla, che ero piena di morfina e che è stato tutto un grande grandissimo errore.
“Si certo” dico mettendo su un sorrisino finto.
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Succede tutto per una ragione
JugendliteraturNoemi una ragazza italo-americana di 17 anni. Vive con i suoi cugini e suo fratello nel ranch di famiglia. Con un passato difficile alle spalle finalmente trova qualcosa per cui lottare e mettersi di nuovo in gioco, nonostante tutto. Una storia di c...