Pov Noemi
Sono in macchina con Nabeel con suo figlio, si è addormentato dopo cinque minuti di macchina, e la sua assistente non ho capito molto bene. Chiudo gli occhi e cercando di reprimere la rabbia che provo per Derek. L'assistente parla pensando mi fossi addormentata.
"Allora ha trovato quel cavallo impazzito, come si chiamava... a sì Change of Moon? La ragazzina che ha detto? Era entusiasta immagino." Dio già non la sopporto, le sento subito le persone che non apprezzano gli animali, lei è una di quelle.
"Shh! Belle, ti sente. Ora chiamalo Windstorm è quello il suo nome. Comunque stava per declinare l'offerta. La dovresti vedere cavalcare è arte per gli occhi, anche chi non ci capisce niente di equitazione rimarrebbe incantato. Poi ha reso un cavallo indomabile un gran cavallo."
"Non eri te che dicevi che quel cavallo era un ronzino... come lo chiamava... a si una causa persa." Qui non posso restare zitta, nessuno è una casa persa, io ne sono la dimostrazione. Metto la testa in mezzo ai due sedili davanti.
"Sbagliato cari. Ogni cavallo è un grande cavallo se incontra una persona che vuole davvero che lo sia." Lascio entrambi a bocca aperta per il mio intervento. Semplice ma d'effetto. Ritorno seduta al mio posto e torno a guardare il paesaggio. Arriviamo a casa di Nabeel.
"Eccoci qui." Esclama l'assistente.
"Salite un attimo che preparo un tè?" Continua a parlare.
"No grazie Belle ma dobbiamo cercare una persona." Declina l'offerta della sua assistente. Scendo anch'io e mi siedo nel posto affianco a quello del guidatore. Lui appena l'assistente e il bambino entrano in casa parte alla ricerca di Derek.
Facciamo un po' di strada in silenzio. Non è un silenzio imbarazzante, è più un silenzio rilassante ognuno perso nei suoi pensieri. I miei inesorabilmente finiscono a tutto quello che ho passato con Derek.
Per tutta la settimana mi sono massacrata di lavoro. Mi alzavo alle cinque, pulivo i box dei cavalli, li strigliavo, facevo una doccia, colazione, scuola, casa, compiti, allenamento, cena, andavo a dormire alle nove e mezza. A interrompere il silenzio ci pensa la persona seduta al mio fianco.
"Dove devo andare?"
"Allora è... no non ci posso credere, ma è possibile che sia così stupido? No, mi avrà mandato la posizione sbagliata. Ora lo richiamo." Apro la rubrica e chiamo l'ultimo numero.
"Derek inviami la posizione, mi hai inviato la posizione sbagliata sei a metà fra noi e la prossima città." Proferisco irritata.
"No, ti ho mandato la posizione esatta." Afferma con un tono di voce senza nessuna emozione. Alzo gli occhi al cielo e chiudo la chiamata. Non mi convince il tono di voce ma lascio correre non posso perdere altro tempo per una persona che non mi vuole.
"Allora?" Chiede Nabeel.
"È a metà strada fra noi e la prossima città, in più è anche buoi e fra un po' inizierà anche a nevicare." Mi scuso.
"Ma è possibile che quel cretino sia andato così distante." Continuo borbottando. Lui ride sotto i baffi. Scuoto la testa e guardo fuori al finestrino. Chiudo gli occhi e purtroppo mi sveglia la suoneria del mio telefono.
"Pronto?" Rispondo con la voce impastata dal sonno.
"Noemi ti ho svegliato, mi dispiace così tanto. Lo so che tu e mio figlio non siete in buoni rapporti ma mi ha telefonato Arizona, dio questo non te lo dovevo dire, va be' fa niente, in ogni caso mi ha detto che è andato via incavolato nero, speravo che fosse da Elia ma a quanto pare non lo sente da ieri sera, quindi ho detto che magari eravate insieme. Ti prego Noemi dimmi che sai dov'è perchè se no chiamo la polizia." dice tutta trafelata.
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Succede tutto per una ragione
Teen FictionNoemi una ragazza italo-americana di 17 anni. Vive con i suoi cugini e suo fratello nel ranch di famiglia. Con un passato difficile alle spalle finalmente trova qualcosa per cui lottare e mettersi di nuovo in gioco, nonostante tutto. Una storia di c...