Pov Noemi
"Noemi o ti svegli entro tre secondi o faccio entrare Molly a svegliarti." A quella minaccia di mio zio mi sveglio, non voglio di prima mattina avere sullo stomaco un husky troppo coccolosa.
Oggi è il gran giorno. Due giorni fa mentre mi allenavo Nabeel mi ha detto che domenica, cioè oggi, avevo la conferenza stampa per far conoscere al mondo la nuova stella dell'equitazione. Parole sue non mie. Sono le sei di mattina.
Ho la conferenza alle quattro di pomeriggio a Vancouver nel grattacielo simbolo della città. Il One Wall Centre.
Sono agitata? Sì.
Farò figure di merda? Assolutamente sì.
Scendo giù a fare colazione. Mi accompagneranno a Vancouver i miei zii insieme a Jessica che andiamo a prenderla a casa sua. Poi gli altri verranno nel pomeriggio. Dopo aver fatto colazione da sola vado su a cambiarmi.
Prendo la prima felpa che mi capita nell'armadio. Un profumo conosciuto mi invade le narici. Il suo. Mi porto la felpa al naso e annuso quel profumo che sa di dopobarba e fieno. Guardo la felpa è quella che mi ha dato quando sono andata a casa sua per scusarmi e diluviava.
Sorrido involontariamente. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quella sera. Noemi no non pensarci. Cambio velocemente felpa con una di Alessandro. Ci sarà anche lui collegato.
"Noemi sbrigati per l'amor mio, tua zia mi sta facendo impazzire." Mi urla mio zio da infondo le scale. Guardo l'ora nel cellulare. Cazzo siamo in ritardo. Mi lego i capelli e contemporaneamente corro giù come un gatto scappa dall'acqua.
Prima di salire in macchina vado a salutare Windstorm. Saliamo tutti e tre in macchina e facciamo il tragitto parlando dei nuovi cavalli che sono arrivati ieri. Ci fermiamo a casa di Jessica, lei è già giù che ci aspetta.
"Noemi sei sempre in ritardo! Massimo delle qualcosa. Alla conferenza stampa arriverà in ritardo perchè starà mangiando una ciambella." Entra in macchina il vulcano della mia migliore amica.
"Ciao Jessica. Dormito bene?" Chiede cordialmente mia zia. Con un sorrisino in faccia.
"Si dai abbastanza. Odio il freddo, mi devo trasferire in Italia da Anna, a proposito quest'anno facciamo capodanno nel chalet dei miei nonni ho già organizzato tutto." Io rimango perplessa.
Ormai Jessica ha messo il pilota automatica alla voce e mi racconta tutto quello che vuole fare a capodanno. Quando ha finito si addormenta. Non capirò mai questa ragazza. É un vulcano di energia e dopo cinque minuti dorme come un ghiro.
"Noemi, Jess su sveglia siamo arrivati." Ci sveglia purtroppo mio zio. Non mi ero accorta di essermi addormentata. Mi stiracchio perchè dormire in auto non è come dormire sul letto.
Ci incamminiamo verso l'entrata del grattacielo, mi sento così piccola in mezzo a questi grattacieli. La visuale cambia e ora mi ritrovo dentro la reception è molto elegante.
La gente che c'è mi squadra dall'alto verso il basso, come se io non fossi all'altezza del posto. Noemi calmati e non mandarli a fanculo. Sono tutti della troupe che ha chiamato Belle. Io quella ragazza non la sopporto.
"A eccovi siete arrivati, susu siamo inritardo." Mi squadra dalla testa ai piedi anche lei. Si copre la faccia con le mani e borbotta.
"Abbiamo un sacco di lavoro da fare." Prima che potessi dire qualcosa Jess mi da una gomitata al fianco per dire di stare zitta.
Seguiamo Belle fino a una stanza dove ci sono attaccapanni pieni di vesti, un tavolo pieno di trucchi e uno pieno di cose per i capelli. Jessica ha gli occhi a cuoricino io sono più incredula, non voglio mettermi un vestito, mi sentirei estremamente in imbarazzo.
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Succede tutto per una ragione
Teen FictionNoemi una ragazza italo-americana di 17 anni. Vive con i suoi cugini e suo fratello nel ranch di famiglia. Con un passato difficile alle spalle finalmente trova qualcosa per cui lottare e mettersi di nuovo in gioco, nonostante tutto. Una storia di c...