Pov Noemi“NOOOO! Zeus! Non potete portarmelo via” urlo con tutto il fiato che ho in gola.
“Signorina dobbiamo ci hanno pagato per farlo” dice l'uomo che sta portando via la mia vita in tono dispiaciuto. Lo guardo e lui abbassa lo sguardo come se non avesse il coraggio di vedere una quindicenne a cui stanno spezzando le ali.
“Zeus” un nitrito straziante, mi stanno portando via il mio cavallo.
Lo mettono nel trailer. Lo chiudono. Salgono in macchina e partono.
Io li rincorro finché mi è possibile, ma mi devo fermare per prendere fiato, purtroppo è tardi me l'hanno portato via e questa volta per sempre. A un certo punto lo scenario cambia ci sono io che guardo me stessa dall'altro in bagno con una lametta.
“No Noemi.. non farlo” mi grido ma è come se non sentissi, cerco di prendere la lametta di non fare quel maledetto errore che mi porterà nell'abisso. Ma ho le braccia e tutto il resto del mio corpo come paralizzati.
Lo scenario cambia di nuovo e questa volta ho cinque anni e sono a un funerale… il suo. No ti prego non di nuovo. Urlo per liberarmi da questo incubo.
Mi sveglio tutta sudata con le lacrime.
Oggi è il giorno del suo funerale… non sono pronta ad affrontarlo un altro anno si è vero un giorno è formato da ventiquattr'ore ma non sono pronta. Mi alzo vado in bagno e mi faccio una doccia, magari così un'ora se ne andrà e mi rimarranno altre ventitré. Finita la doccia guardo l'ora ti prego dimmi che sono le cinque. No non sono le cinque sono le sei.
Bene vado giù prendo lo zaino e i soldi più la carta d'identità falsa che mi ha fatto mio fratello, in teoria è solo Niccolò a sapere il posto dove la nasconde ma il cassetto dove tiene l'intimo sinceramente è il primo posto dove guarderei e dovrei usarla solo quando vado a qualche festa con lui, ma in pratica non è così.
Vado in stalla e vado dritta al box di Windstorm, cucciolo sta dorme ancora.
“Su sveglia dormiglione, non voglio che gli altri mi vedano così” lui sbuffa si alza e lo pulisco alla bene e meglio il pelo con la mano per togliere i trucioli di segatura, gli metto l'anello intorno al collo salgo sopra la sua groppa e lo sprono al galoppo oggi non ho voglia di vedere nessuno tornerò a casa sta sera, nessuno può capire quello che passo ogni maledetto 26 settembre, cavalco per circa due ore senza fermarmi.
Cavalco al galoppo con l'aria fresca di prima mattina che mi scompiglia i capelli. Lascio che sia Windstorm a scegliere la direzione, la velocità. Tutto. Orami sono totalmente ed irrimediabilmente incatena con il cavallo sotto di me. Sente tutto quello che sento io e viceversa. Io so quando posso pretendere di più, lui sa quando deve correre verso l'orizzonte e non fermarsi mai fino a che casa è semplicemente un puntino nero. Io e lui ormai siamo una cosa sola.
I ricordi di quello che è successo dopo la sua morte mi vengono tutti in mente. Per una volta lascio che quel fiumi di pensieri mi travolga non chiudo le porte anzi le spalanco. E come un fiume in piena mi invadano la mente.
Piangere è da deboli e tu sei debole ti farò diventare forte, ogni volta che piangi faremo il nostro gioco capito Noemi.
Questa frase me la ripeteva ogni volta che piangevo il mio patrigno per tre anni sono andata avanti, non so come ho fatto ad andare avanti ma non volevo lasciarlo vincere anzi non potevo ma per colpa sua sono rotta dentro.
Ci fermiamo in una radura, scendo e mi sdraio sul prato e sto li a pensare e chiudo gli occhi. Forse mi addormento non lo so ma mi sveglio con Derek di fianco a me.
“Ma sei stronzo o cosa non ti hanno detto che oggi voglio stare da sola?” gli urlo
“Noemi cos'hai?”
“Niente”
“Non dire cazzate quindi ripeto la domanda cos'hai?” non so con quale forza gli sputo tutto addosso tutto quello che penso di noi due
“No lo so, io non sto bene… io non ti merito, tu sei troppo buono con me io non ti merito, sono troppo complicata, ho un passato difficile, mi tengo le cose dentro e un giorno all'anno voglio stare da sola. Quindi lasciami sola. Per lasciarmi andare dire chi cazzo me lo fa fare, io sono prigioniera del mio cervello, io non so cosa cerco, cerco la felicità ma quando c'è l'ho me ne vado perché non la merito, io non ti merito perché sei tu la mia felicità, sai qual è un mio difetto? Mi tengo tutto dentro e sorrido, anche se dentro sto morendo… oggi io non volevo fingere volevo stare male e fregarmene della gente ma no ci devi essere tu a rovinare tutto” io detesto che le persone mi vedono debole.
“Noemi guardami” mi prende il mento e mi obbliga a guardarlo. “Ognuno ha il proprio passato, ognuno ha i propri momenti di debolezza, ogni persona ha bisogno della felicità. E tu sei la prima che si prodiga per gli altri ma nessuno lo fa per te beh più o meno ci sono Elia, Niccolò, Andrea, Alessandro, poi chi altro? A si Miranda e Massimo per non scordare di Jessica e di Anna, quindi lasciami per una volta aiutarti. Ti prego Noemi non puoi fare tutto da sola lo capisci, non sei una super eroina, sei una ragazza di diciassette anni cazzo diciassette non ottanta che dici va beh la sua vita l'ha fatta no tu sei una ragazza che ne ha passate troppe. Tu lo sai vero che se mi chiami arriverei in tempo zero, lo sai vero, ora ti prego non allontanarmi” ma cosa ho fatto a meritarmi uno come Derek, lo bacio non me ne frega niente se dopo starò male, ora voglio solo stare bene.
“Ok ora torniamo a casa”
“Derek non andiamo a casa”. Io salgo su Windstorm e lui con la moto.
“Derek una cosa… come mi hai trovata?”
“Ti ho seguita”
“Maniaco”
“No in realtà è stato più che altro culo” si vede che è imbarazzato.
“Be in effetti hai un bellissimo culo”
“E tu sei bellissima cosa ho fatto per meritarti”
“No Derek cosa ho fatto io a meritarti”
“Torniamo a casa va che sono le tre di pomeriggio” wow per la prima volta ho dormito il 26 settembre.
I ricordi più dolorosi non si sono sovrapposti, ora non so se riesco affrontare mio fratello anche per lui è un giorno un po' particolare in questo giorno.
“Si però a casa tua”
“No, Windstorm non mi sta in garage”
“Ok ma io lascio Windstorm nel recinto e poi vengo da te… per favore” faccio gli occhi da cucciola. Sbuffa e dopo sentenzia
“Ok ma non fare più gli occhi da cucciola ok?”
“Questo non te lo posso giurare” torniamo a casa, lascio Windstorm nel recinto e dopo salgo in moto con Derek per andare a casa sua, a casa mi farò accompagnare da mio fratello so che lui finisce il turno alle undici di sera.
Arriviamo a casa sua che sono le sette e dopo un viaggio di più di quarantacinque minuti perchè siamo andati al Mc. Mangiamo e poi andiamo a farci le coccole nel suo letto.
“Noemi”
“Mm” alzo lo sguardo per vederlo negli occhi.
“Oggi ho capito che è un giorno particolare ma che giorno è? C'è nel senso perché ti riduci così?”
“E' una storia troppo lunga e poi non penso che tu vorresti sentirla”
“Magari ti farà sentire meglio se me la racconti”
“Sono andata da una psicologa per questo ma ho fatto scena muta, anzi appena ne trovo un'altra che mi vuole ci dovrò andare.”
“Io non sono uno psicologo e poi in queste situazioni deve essere tu a parlare quando hai voglia, con lo psicologo non funziona sai che ti ascolta solo perchè vuole i tuoi soldi lo so perchè lo passato sulla mia pelle, per il divorzio dei miei”
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Succede tutto per una ragione
Teen FictionNoemi una ragazza italo-americana di 17 anni. Vive con i suoi cugini e suo fratello nel ranch di famiglia. Con un passato difficile alle spalle finalmente trova qualcosa per cui lottare e mettersi di nuovo in gioco, nonostante tutto. Una storia di c...