Libertà

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Davanti a me le sue spalle sussultano, si alzano e si abbassano in un moto leggero, impercettibile.
Le tocco come se poggiassi le dita su un pianoforte, non vorrei svegliarlo, quindi picchietto delicatamente sulla sua pelle tiepida, ancora addormentata.

Si gira improvvisamente, con gli occhi semichiusi per il sonno: vi intravedo una luce particolarmente intensa, così intensa che sorrido senza neanche accorgermene.

«Ohh finalmente ti vedo sorridere...» mi dice, baciandomi la fronte e poi le labbra.

Sorrido ancora.

«Voglio che tu sorrida sempre così...» mi sussurra a voce lenta all'orecchio, rubando un pezzetto di pelle del mio collo.

«Cosa hai provato quando abbiamo ballato ieri sera?» mi chiede, accarezzandomi il gomito che si appoggia sulla sua gamba.

«Libertà, eravamo liberi di fare ciò che volevamo, non c'era nessuno che poteva fermarci...sembravamo avvolti da una una forza invincibile, surreale, infatti non è così, o almeno non completamente...» rispondo abbassando leggermente il viso.

« Ma lo siamo...siamo sempre liberi, liberi insieme di essere noi, questo nessuno può ostacolarlo, fermarlo...mi guardi?» mi invita a guardarlo dritto negli occhi.

«Si ti guardo...» gli rispondo, mi perdo nei dettagli delle sue sopracciglia e del suo ciuffo di capelli.

«Siamo liberi, insieme ...ok? Mi guardi?» avevo abbassato lo sguardo per un attimo, ma lui attira nuovamente il mio viso a sé.

«Per esempio con Leo, non siamo liberi. Pensavo all'ultima volta che l'ho incontrato, mi fa male il fatto che ancora non possiamo condividere tutto insieme un'uscita o dei giorni normali.
Quando Lei è venuta qui per prendere le sue cose, eravamo impauriti e condizionati, e se la incontrassimo di nuovo? Cosa accadrebbe?»

Iniziò ad avere gli occhi lucidi, spero di non piangere.

Faccio dei finti nodi alla maglietta del suo pigiama, gli stessi nodi che ho nella testa e nello stomaco.

« Non mi stai guardando nuovamente, se mi guardi davvero trovi le risposte.
Le trovi, te lo assicuro.
Non rimuginare, non affogare nel tuo pensiero negativo.
Guardami»

Lo guardo ed è vero che un po' spariscono le paure, ma solo un po'.
Quei pensieri non vanno via.

Rimango in silenzio, e nel silenzio trova spazio un suo bacio, e delle carezze alla mia schiena: docili e ferme insieme.
Inizia a disegnare con la lingua il contorno delle mi labbra, mi imbambola.
Poi mi sorride e poi ricomincia di nuovo, sino a iniziare a sbottonare lentamente la mia camicia da notte.

«Shh...lo vedi quanto siamo liberi? Lo vedi? » mi dice con un filo di voce roca, il suo tono vibrante si impossessa del mio orecchio, provocando un brivido fortissimo.

Continua a giocherellare sul mio collo, con piccoli baci, nel frattempo sono in balìa delle sue braccia e delle sue mani.

«Ma io adesso non sono libera...» gli dico anche io con un filo di voce, perché sono dolcemente schiacciata dal suo peso, dal suo petto che preme contro di me.
Tocco le sue spalle possenti e il calore delle sue labbra delizia le mie.

«Sei libera insieme a me...» mi dice e continua a baciarmi, fuori intravedo le luci dell'alba.

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