Il cassettone sotto il mio letto è completamente in disordine: un caos, ma è nel caos che mi ritrovo, ho il mio ordine.
Ognuno credo abbia il suo caos, più o meno manifesto: c'è chi lo porta solo dentro, c'è chi lo porta dentro e lo esterna.Cerco di riordinare maglioni, maglie: sembra straripare tutto fuori ma riesco a trovare una collocazione a tutto.
Mi muovo velocemente, e sistemo anche altre cose contemporaneamente, dentro la stanza.
In un movimento assai brusco, riesco diligentemente a sbattere il dorso del piede, le terminazioni nervose sono tutte lì e in meno di un secondo il dolore che provo mi stona, mi stona al punto che devo immediatamente sedermi sul letto.Questo perché magari ti pensavo ed ero distratta, mi hai fatto male, pur non sapendolo.
Anteprima di messaggio.
-Sono dietro la tua porta mi apri?-È lui, e io ho un piede che non mi fa camminare. Zoppico un po' e le dita dei piedi sono leggermente gonfie e arrossate.
Apro timidamente la porta, cerco di nascondere il piede traumatizzato.
«Ma che ci fai qui?» chiedo sorpresa.
«Ho finito la lezione, e avevo voglia di vederti...» mi dice così spontaneamente, chiude la porta e mi prende per il collo iniziandomi a baciare.
Non mi dai neanche lo spazio per fare resettare il mio battito quando ti vedo.
«Ahia...» dico involontariamente, perché sento il piede pulsare di dolore.
«Cosa c'è?» mi chiede.
Abbasso lo sguardo verso il piede e lui mi segue guardando verso la stessa mia direzione.
«Che hai combinato?» mi chiede.
Io non rispondo e gli do soltanto un bacio sulla guancia.
Lui sorride.«Mi fai vedere un attimo?»
Ci sediamo sul divano io lentamente, lui si siede, io anche ma distendendo la gamba e mostrandogli il piede: lo osserva e sento il tocco della sua mano leggera e calda nello stesso tempo.
«ahi ahi...» dico mentre tocca il punto più dolorante del dorso del piede.
«ti verrà un livido...probabilmente...» si sporge verso di me e mi dà un bacio con le sue labbra morbide.
«Hai una pomata antidolorifica? Ti aiuto a metterla...la prendo io, dimmi solo dove è»
Gli indico un cassetto del mobile di fronte a noi, si alza e la prende.
Io rimango immobile a contemplarlo.
Inizia a spalmarmi delicatamente la pomata sul piede, e continua a sorridere.
Nel frattempo, osservo che sta iniziando a prendere forma un enorme livido viola.
Il suo tocco è delicato, così dolce, spero non si tramuti in un'amarissima arma.
«Abbiamo un livido qui...hai sbattuto proprio per bene..»
«Sono abituata a sbattere tanto...» dico improvvisamente a voce alta, non doveva sfuggirmi.
«Allora i lividi sono di più...» mi dice, avvicinando il suo volto al mio, e rimaniamo così ad osservarci.
Si sono tanti e sono tutti dentro di me, tu non li puoi vedere.
Inizia un altro bacio, e le sue mani trattengono con forza le mie gambe, sento l'appiccicoso della pomata sul piede.
Mi spinge delicatamente fino a farmi distendere sul divano.
Sono tutta dentro i suoi occhi.«Va meglio?» chiede a voce bassa.
«Forse...»
Squilla il suo cellulare, si alza di botto e risponde.
«Sisi ok ci sentiamo dopo...» dice al telefono in modo sbrigativo e con una faccia contrariata.
«Scusami era una questione dell'Università....»
Si riavvicina a me e il suo calore mi rassicura.Già questo effetto mi impaurisce, vuol dire che hai un po' di controllo su di me.
«Non ci saranno più interruzioni promesso...» sussurra e si siede nuovamente sul divano.
Non fare promesse.
Accarezza le mie guance e ho le sue labbra sul mio collo: sono piccole scosse, impercettibili ma intense.
Sfila il maglioncino che ho addosso, il mio corpo freddo incontra il suo, decisamente più caldo: trasmette anche a me il suo calore.Non sentivo questo calore da troppo tempo, ho il timore di bruciarmi, di scottarmi, come sempre.
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Αλήθεια- Verità
RomanceLa verità è qualcosa di nascosto ma che prima o poi viene a galla, si rivela. Ed è proprio nei sentimenti che viene fuori con tutta la sua prepotenza e forza: verità è sinonimo di realtà. La realtà non può che essere vera, ma non coincide spesso co...