Capitolo 5 - Karuizawa

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Momo


L'ultima cosa che ricordo, è un enorme tonfo ed una ragazza carina che mi salva dalle macerie, poi buio più totale.

Sentii dapprima un forte dolore alla gamba destra, poi i miei occhi si aprirono lentamente ed osservai come prima cosa un soffitto bianco davanti a me. Girai la testa alla mia sinistra e, dopo aver realizzato che mi trovavo in un letto d'ospedale, misi a fuoco la figura della mia amica Jeongyeon seduta sul materasso della brandina accanto alla mia, con la schiena appoggiata al muro e con un braccio ingessato. «Buongiorno dormigliona» Mi disse scherzosamente.

«Dove siamo? dove sono gli altri?» Domandai preoccupata.

Il viso di Jeongyeon cambiò del tutto, da sorridente passò a rattristito ed il suo sguardo si spostò sulle sue gambe distese sul letto. «Una mina piazzata sul terreno ha fatto esplodere i camion Momo... Siamo sopravvissuti in sei»

«Oh...» Abbassai anche io lo sguardo verso i miei piedi. «Chi sono?»

«Oltre a noi due, il sottotenente Myoui, i cadetti Park e Son e un certo Hoshi»

«E tutti gli altri?»

«Siamo solo noi Momo» Ripetè rattristita.

Avrei voluto piangere, le persone con le quali avevo parlato durante il viaggio, quelle che mi ero promessa di proteggere non c'erano più.

Nella mia prima missione come generale, ero riuscita a far uccidere sei dei nostri senza neanche avere l'opportunità di salvarli... Mi sentivo distrutta. Quelle povere famiglie si ritroveranno senza una moglie, un marito, un figlio, un padre o una madre per colpa mia, perché non ero preparata ad un possibile scoppio di una mina sul nostro percorso... E pensare che se quella ragazza non mi avesse aiutata, probabilmente anche io sarei morta. «La ragazza che ci ha salvate?»

«É appena uscita, lei e la sua amica sono andate a prenderci del cibo»

«La sua amica?»

«Una figa stratosferica Momo, mai vista una donna più perfetta»

«Mio padre è già stato avvertito?» Domandai ignorando del tutto il suo commento poco appropriato. Amavo che fosse sempre felice, era rassicurante, ma non in un momento come questo.

«Non sapevo se e quando ti saresti risvegliata, quindi mi sono permessa di telefonargli ieri, l'ho già aggiornato su tutto»

«Ieri? Da quando siamo qui?»

«Da quello che mi ha detto Nayeon, sono passati quattro giorni»

«Quattro giorni? E chi è Nayeon?»

«La moglie del dottore, è l'amica figa della ragazza che ci ha salvati, stavano insieme quando è scoppiata la mina»

«Capisco... Gli altri si sono già svegliati?»

«Si, alcuni cittadini sono stati così gentili da farli stare a casa loro per un po'...»

«Ok, e scusa se ti faccio tutte queste domande, ma dove siamo di preciso?»

«Karuizawa»

«Mai sentita...»

«Neanche io fino ad oggi, ma le persone sembrano davvero gentili e disponibili... Nella sfortuna, siamo state fortunate»

«Si... Fortunate...» Non ero fortunata, avevo la coscienza sporca, sette persone erano morte per la mia inettitudine.


Sana


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