Momo
«Il pranzo era squisito Niko» Dissi alla madre di Sana, mentre stavamouscendo dalla porta. «E grazie per l'ospitalità» Conclusi con l'inchino più elegante che potessi fare... Non era facile con le stampelle.
«Non ringraziarmi, è stato un piacere» Sorrisi, poi ringraziai anche il padre di Sana, cercando sempre di rimanere seria. «E grazie anche a lei Vlad» Mi inchinai nuovamente, ma sta volta era per nascondere la risata che sapevo sarebbe uscita fuori se lo avessi guardato in faccia per altri tre secondi.
«Quando vuoi, sei la benvenuta» Vladislavo era un uomo di buon cuore ed era davvero brutto quello che gli era successo, non se lo meritava affatto.
Appena lasciammo casa Minatozaki, mi voltai subito sorridente verso di Sana: «Ora andiamo a fare la spesa?»
«Si Momo, andiamo a visitare la bottega, contenta?»
Sorrisi soddisfatta e cominciai a saltellare su un piede. «Anche il nome è divertente... Bottega, bottega, bottega, non è strana la parola bottega?»
«Solo perché l'hai ripetuta troppe volte Momo, non è strana»
«Prova a dirlo, bottega»
«Bottega... No, non è strano»
«Sei noiosa»
«E tu finiscila di dire bottega, andiamo»
Mi avvicinai lentamente al suo orecchio e le sussurrai nuovamente la parola magica: «Bottega»
«Momo!» Urlò il mio nome ed iniziai a scappare da lei correndo il più possibile con le stampelle. Non so' esattamente perché, ma mi sentivo libera, come rinata... Forse perché non dovevo giocare a fare il militare ventiquattrore su ventiquattro, o forse perché ero in un posto dove non mi conosceva nessuno e potevo essere chiunque, ma mi piaceva respirare quell'aria di libertà che mi stava regalando Karuizawa.
Sana
Conoscevo questa ragazza da troppo poco tempo, ma non mi dispiaceva la sua compagnia. Certo, non è iniziato tutto nei migliori dei modi visto l'imbarazzo iniziale, ma credo proprio che questo sia proprio l'inizio di una grande amicizia.
«Allora, ti è piaciuto venire qua?» Domandai a Momo appena ci avvicinammo al bancone della bottega per pagare.
«Stai scherzando? Meglio dei supermercati»
«Si, molto meno caotico direi»
«Sei già stata in un supermercato?»
«Vivrò anche in un villaggio sperduto nel nulla, ma io e Nayeon abbiamo viaggiato molto prima della guerra, non sono una troglodita Momo» Conclusi ridacchiando.
«E dove sei stata?»
«In molti posti, non posso elencarli tutti... Ma ti posso dire che sono stata anche a Kyoto qualche anno fa»
«E ti è piaciuta?»
«Si, ma le grandi città non fanno per me...» Finii di parlare e pagai la nostra spesa.
Avevamo comprato troppe cose e considerando che dovevo ancora pagare il mutuo e le bollette, non so' ancora se riusciremmo ad arrivare a fine mese... Ora che eravamo in due sarebbe stato tutto molto più complicato. In tutto ciò non potevo dire niente a Momo, altrimenti si sarebbe sicuramente sentita in colpa e non era mia intenzione farle pesare la cosa...
So' che al sindaco serve sempre una mano per archiviare documenti e robe del genere, probabilmente se arrotondassi con un lavoretto del genere, a fine mese potremmo arrivarci senza problemi.
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Fumo E Cenere
FanfictionMomo è un colonnello dell'esercito giapponese, mentre Sana una semplice insegnante in un villaggio sperduto nel nulla più totale. Sarà proprio grazie alla prima missione di Momo che avranno l'occasione di incontrarsi, ma potrà mai il loro amore, sov...