Capitolo 15 - Me Ne Pentirò

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Momo


Jimin mi aveva assicurato che la gamba sarebbe guarita entro un mese e che per il momento potevo camminare anche con una sola stampella e con una cavigliera al posto del gesso... Alla fine tutti quegli esercizi erano serviti a qualcosa e non persi tempo nel rinfacciarlo a Sana appena rientrammo in casa. «Hai visto? Te lo avevo detto che facendo gli esercizi sarei migliorata» Dissi prima di sprofondare sul suo divano.

«Si, si... Brava» Rispose ironica mentre si sedeva accanto a me. Passò la sua mano dietro al collo ed iniziò a massaggiarselo mentre il suo viso riportava espressioni bizzarre.

«Che cos'hai?» Domandai preoccupata.

«Non è niente... Solo che oggi un bambino mi è saltato sul collo e credo si sia indolenzito»

«Vieni qua, ci penso io» Le dissi girandomi verso la sua direzione.

«Sei anche massaggiatrice? C'è qualcosa che non sai fare?» Chiese mentre si voltava dandomi le spalle.

Poggiai le mie mani sul suo collo ed iniziai a massaggiarlo prima di rispondere alla sua domanda. «Si, non so' andare a cavallo... Adoro quegli splendidi animali e i loro occhioni dolci, ma ho paura a salirci sopra e mi sono sempre mantenuta a distanza»

«Perchè non ci vieni con me una volta? C'è un maneggio nel villaggio vicino e ci andavo spesso da bambina con Nayeon»

Feci una piccola pressione sulla parte sinistra del suo collo e San alasciò un breve gridolino. «É qui che ti fa male?»

«Si, fai piano per favore»

«Starei più comoda se ti togliessi la maglietta» Non era assolutamente vero, ci sarei riuscita lo stesso e mi pento di essere stata così avventata e di averle mentito... Ma era troppo tardi per sentirsi incolpa, Sana si stava già sfilando il maglioncino e la vista delle sue minuscole spalle era bellissima. «Molto meglio, grazie» Ricominciai a massaggiarle la zona e nessuna delle due proseguiva la conversazione di prima, io ero semplicemente concentrata a farle il massaggio e lei a goderselo. «Senti freddo?» Le domandai.

«Un po', ma non preoccuparti, continua quello che stai facendo, mi piace»

Ricominciai a muovere i polpastrelli sul suo collo, fin quando non scesi fino alla schiena, le toccai un punto casuale con forza e lasciò un altro piccolo gridolino. «Ti fa male anche qui?»

«Si, vuoi che mi tolga anche la canottiera?» Questa volta la richiesta era venuta proprio da lei, quindi non vedo perché non acconsentire...

«Si ma non sarebbe meglio proseguire in camera tua? Voglio dire, è la stanza più calda giusto?»

«Si, forse hai ragione... Non vorrei che mi venisse la febbre» Disse alzandosi dal divano per andare in camera. «Ti aspetto distesa sul letto»

Ovviamente non voleva essere un flirt o un'allusione, ma le era uscito come tale e già stavo perdendo la testa.


Sana


Ormai erano giorni che tra me e Momo si era creato questa sorta di gioco di flirt. Non era mia intenzione concludere nulla, solo che mi piaceva provocarla, tutto qua... Questa volta però la situazione mi era leggermente sfuggita di mano e ritrovarmi completamente svestita dalla vita in su e sdraiata sul mio letto ne era la prova...

Quando mi dicevano che i massaggi erano afrodisiaci naturali per il sesso non volevo crederci, ma sentire le soffici mani di Momo sul mio corpo mi avevano fatta ricredere. Mi sentivo quasi eccitata.

«Dunque, dove eravamo rimaste?» Domandò Momo mentre si sedeva accanto a me.

Ero sdraiata a testa in giù e non potevo vederla, ma sapevo esattamente quello che stava facendo e le sue intenzioni erano abbastanza chiare... «Vuoi una mano per salire sul letto?»

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