Capitolo 7 - Attrazione

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Momo



Dopo aver finito di cenare, aiutai Sana a sparecchiare, per quel poco che potevo fare comunque, poi ci dirigemmo entrambe nel salone.

«Dunque, ho cambiato le lenzuola e preparato un bagno caldo, vuoi che ti aiuti a lavarti o ce la fai da sola?» Una domanda che speravo non mi facesse. Non credo di essere in grado a spogliarmi e ad immergermi in una vasca, fin'ora mi aveva sempre aiutata l'infermiera dell'ospedale, ma mi vergognavo a farmi aiutare da qualcuno.

«Io credo di farcela... Forse mi potrebbe servire una mano a spogliarmi e ad entrare nella vasca, poi se mi aiutassi ad uscire e a rivestirmi sarebbe fantastico»

Sana mi guardò e si mise a ridere. «In pratica ti serve una mano»

«Si» Sussurrai a malapena.

«Come?»

«Si, mi serve una mano» Le urlai.

«Vuoi che ti presti una camicia da notte e degli abiti per domani?»

«Hai dei pantaloni o usi solo vestiti?»

«Per chi mi hai presa? Ovvio che ho dei pantaloni, abito in un piccolo villaggio ma non sono una troglodita»

«Non intendevo dire quello, è che ti ho sempre vista con dei vestiti colorati e non sono tipo da gonne a fiorellini»

«Ho dei pantaloni con dei fiori se preferisci»

«Scherzi vero?»

«Chissà... Lo scoprirai più tardi, mentre ti fai il bagno ti preparo tutto ok?»

«Si, grazie» Le risposi dubbiosa. Non capivo se era ironica o meno. «Dov'è il bagno?»

«Ah si, giusto... Vieni pure con me» Seguii Sana lungo il piccolo corridoio davanti alla porta d'ingresso. Aprì una porta in legno e mi fece entrare nel bagno. «Aspettami qua, vado a prenderti una sedia»

«Perchè una sedia?»

«Dovrai pur poggiarti da qualche parte quando ti toglierò i pantaloni e le mutande» Disse questa frase ed entrambe arrossimmo dall'imbarazzo. «Nella mia testa sembrava meno a sfondo sessuale, scusa, vado a prendere la sedia, ciao»

Andò via farfugliando qualcosa di incomprensibile, ma sembrava davvero adorabile così imbarazzata.
Non avevo mai conosciuto una ragazza come Sana, ero solita frequentare solo militari e forse avevo bisogno di un po' di "sana" normalità.



Sana



Inspirai più aria possibile nei polmoni prima di rientrare nel bagno. La sola presenza di Momo riusciva a mandarmi in confusione, immagino come potrò essere imbarazzata dopo averla vista senza vestiti.

«Posso?» Domandai dopo aver bussato alla porta del bagno.

«Entra pure» Quando aprii la porta, Momo era senza maglietta e si stava guardando allo specchio.

Poggiai la sedia su un angolo e la guardai per qualche istante, poi mi schiarii la voce prima di parlare: «Con la premessa che non si tratta di qualcosa di sessuale, potresti abbassarti i pantaloni e le mutande prima di sederti?»

«A me sembra molto a sfondo sessuale invece» Disse ridendo. Fortunatamente questa volta, nessuna delle due si sentiva in imbarazzo per un simile commento.

«Decisamente... Vuoi che mi giri?»

«Che differenza fa? Poi mi vedresti comunque»

«Già...»

Momo cercava di sembrare il più disinvolta possibile mentre si spogliava davanti a me e per quanto cercassi di non guardarla, la situazione era davvero molto imbarazzante, quindi cominciai a canticchiare una stupida canzoncina per alleviare la tensione.

«Che canzone è?»

«Una di quelle che io e Nayeon cantiamo ai bambini... Pensavo potesse calmare un po' l'atmosfera»

«Già, vedere una sconosciuta che si spoglia davanti a te non è il massimo immagino» Disse prima di sedersi sulla sedia con i pantaloni e le mutande abbassati.

«Almeno hai un bel corpo» Dissi mentre le sfilavo i pantaloni. Se prima credevo che la situazione non potesse diventare più imbarazzante, ora avevo decisamente rotto quella barriera grazie al mio commento inappropriato. «Cioè, Sana, ma che dici?» Domandai a me stessa a voce alta. «Scusami» Dissi abbassando lo sguardo.

Momo poggiò l'indice sul mio mento e mi fece alzare lo sguardo per guardarla negli occhi. «Sana, siamo in un piccolo bagno e sono completamente nuda, è normale che lo sguardo ti sia caduto sul mio corpo, non devi scusarti»

«Si ma non è decoroso fare apprezzamenti, ti prego accetta le mie scuse e non parliamone più» Dissi cercando di chiudere qui l'argomento.

«Va bene, mi aiuti ad alzarmi così mi finisco di spogliare?» Annuii e feci come mi aveva chiesto, questa volta però decisi di girarmi dall'altra parte.
«Hai finito?» Le domandai dopo qualche secondo di silenzio.

«Si» Mi voltai lentamente e cercai di non guardarla, ma il suo corpo marmoreo me lo impedì. Sembrava che tutti gli artisti più famosi si fossero messi insieme per creare un capolavoro, non potevo tenere gli occhi lontani.

«Sana, così però mi metti in imbarazzo» Disse coprendosi con le mani.

Il mio volto si tinteggiò di rosso per l'imbarazzo. «Cazzo hai ragione, scusami ancora, non volevo dire cazzo, oddio, l'ho detto di nuovo»

A Momo uscì una lieve risata. «Vieni qui e aiutami d'accordo?» Mise un braccio in avanti e mi spostai in maniera tale da farmi avvolgere le spalle.

«D'accordo»

Aiutai Momo ad entrare nella vasca ed uscii subito dal bagno per far si che si lavasse in pace.
Stava risvegliando qualcosa di strano in me, qualcosa che non pensavo neanche potesse trovarsi li. Può essere che io sia stranamente attratta da lei?



Momo



Ed eccomi qui, seduta in una vasca, a casa di una sconosciuta che mi ha appena vista nuda. Pensavo semplicemente di partire per una missione facile e di tornare a casa in una settimana al massimo, peccato che il destino aveva in serbo altri piani per me.

Una splendida ragazza con un fidanzato militare scomparso, mi stava ospitando a casa sua dopo avermi salvato la vita, e tutto quello a cui riuscivo a pensare era il suo sguardo sul mio corpo privo di indumenti. I suoi occhi meravigliati mi stavano facendo eccitare, forse era perché avevo messo dei paletti intorno ai miei impulsi sessuale, ma il suo sguardo aveva iniziato a far tremare la terra dove erano conficcati e il martellamento che avevo nel petto ne era una fulgida prova.

Quella ragazza era riuscita a fottermi in meno di mezzo secondo, tutto quello che avevo fatto per frenare i miei ormoni era andato semplicemente in fumo quando la mia mano scivolò lungo al mio corpo per incontrare la mia intimità.

Non avevo mai fatto sesso in vita mia e toccarmi era una rarità visto che non lo facevo più da otto anni ormai, da quando avevo iniziato la mia carriera da militare, ma era giunto il momento di rimediare e credo proprio che questa non sarà l'ultima volta, perché il suo sguardo rimarrà impresso nella mia mente per moltissimo tempo.




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ANGOLETTO:

Mi ero dimenticata di dire che tutta la storia è ambientata nella seconda guerra mondiale, ma spero che si sia capito lo stesso 😆

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