Capitolo 21 - Ti Voglio Ora

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Momo


Aspettai con ansia il ritorno di Sana per riprendere dove avevamo lasciato, ma stranamente la chiamata era andata per le lunghe e se fosse stato mio padre probabilmente me lo avrebbe passato immagino.

«Chi era al telefono?» Le domandai appena fece il suo ingresso in camera.

Sana chiuse la porta della camera alle sue spalle e si fiondò sopra di me, facendomi sdraiare sul suo letto appena rifatto. «Nessuno di importante» Rispose prima di buttarsi sulle mie labbra.

Decisi di non farle ulteriori domande e di godermi a pieno quel momento, d'altronde come potevo interrompere quel bacio così tanto desiderato...

Mentre il bacio proseguiva, strusciammo sul letto per trovare una posizione più comoda e nel momento esatto in cui la trovammo, Sana si staccò da me e mi guardò dritta negli occhi.

«Che c'è?» Domandai sorridente mentre le mie mani si muovevano su e giù lungo i suoi fianchi.

«Ti voglio ora» Disse passando la sua mano sul mio addome.

«Sei sicura? Perchè una volta fatto non potremmo più tornare indietro...»

«Sicura» Disse buttandosi sul mio collo per lasciami umidi baci. «Voglio sentirti dentro di me ancora una volta» Mi sussurrò all'orecchio facendomi venire i brividi.

«Mi piace questo tuo lato» Dissi alzando la testa per lasciarle più spazio da esplorare.

«Voglio che tu mi faccia gridare il tuo nome» Se continua a dire cose del genere, probabilmente potrei venire in men che non si dica, perchè se il suo intento era farmi eccitare, ci stava riuscendo benissimo. «Voglio che tu assaggi ogni parte del mio corpo Momo» E fu esattamente quella frase a farmi perdere la testa.

Rigirai completamente la situazione e mi misi sopra di lei in un battito di ciglia. La gamba mi faceva male da morire, ma non avrei perso quell'occasione, mai in vita mia.

Avrei preferito qualcosa di più romantico certo, ma Sana desiderava andare oltre al romanticismo ed era esattamente quello che avevo intenzione di darle.

Mi lasciai quindi trasportare da quella nota di eccitazione che mi aveva dato. Cominciai a baciarle il collo con un po' più di forza, cercando di lasciare segni su di lei, avendo comunque cura di baciare e leccare la sua pelle sensibile. Con cautela, portai una delle mie mani sotto la sua camicia accarezzando dolcemente quella pelle morbida e calda, fermandomi alla curva marcata della sua vita.

Sana sospirò pesantemente e si tolse rapidamente la maglietta, esponendo il suo corpo seminudo. Baciai di nuovo le sue labbra, notando come iniziasse a muoversi famelica contro il mio corpo, cercando di creare più attrito tra di noi; Portai una delle mie mani dietro la sua schiena e la feci scorrere fino a strizzare forte una delle sue natiche strappandole un piccolo ma forte sospiro.

«Momo...» Gemette.

«Ancora troppo piano» Sussurrai accanto alle sue labbra, prima di risalire nuovamente con la mano per sganciarle il reggiseno. Baciai e leccai con calma la pelle del seno di Sana, prendendomi del tempo per ascoltarla sospirare.

Con un semplice movimento, le afferrai i polsi e trascinai le sue braccia sopra la testa, sistemai il mio corpo tra le sue gambe, ed iniziai un lieve ondeggiamento contro il suo centro. Sospirammo entrambe sentendo i nostri corpi reagire alle carezze lente e sensuali.


Sana


Se Takuya sarebbe tornato qui, dovevo godermi questi momenti con Momo e preferii non dirle niente per il momento o avrebbe pensato che l'avessi fatto perché avevo fretta, e non perché lo volessi davvero.

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