Capitolo 18 - Forse

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Sana


«Ora mi dici cosa è successo?» Domandai a Momo, una volta che il suo sguardo si tranquillizzò.

«Ho avuto solo un piccolo momento d'ira... Mi succedeva spesso da bambina, ma con il tempo le cose erano cambiate e non so' perché è successo di nuovo, mi dispiace» Disse abbassando il capo.

«E mi dici cosa ha scatenato in te questa cosa?» Le domandai poggiandole un dito sotto al mento per farle alzare lo sguardo.

«Tu» Rispose quasi senza fiato, come se stesse per iniziare a piangere.

«Immaginavo... Ti va di parlarne?»

«Vuoi parlarne?»

«Si, mi dispiace essermene andata ieri, ma non sarei riuscita ad affrontarti... Dovevo capire un po' di cose e metabolizzare il tutto» Sorrisi per rassicurarla. «Che ne dici se ci andiamo a sedere sul mio letto e ne parliamo?» Proposi il mio letto perché sarebbe stato sicuramente meno imbarazzante che parlare sul divano.

Momo acconsentì e ci dirigemmo subito nella mia camera. Lei si era accomodata con la schiena poggiata sul muro e con le gambe stese sul materasso, io mi ero semplicemente messa in ginocchio alla sua sinistra, ma con il corpo rivolto verso di lei per guardarla negli occhi. «Dunque, chi comincia?» Mi domandò prendendo l'iniziativa nell'interrompere il silenzio che si era venuto a creare.

«Che ne dici se inizi dicendomi cosa ti ha fatta scattare?»

«D'accordo» Momo prese un respiro profondo prima di ricominciare a parlare. «Io credevo che volessi anche tu le mie stesse cose, pensavo che provassi qualcosa per me, ma quando te ne sei andata senza dare spiegazioni, ho iniziato a farmi mille paranoie rispondendo alle mille domande che hai lasciato in sospeso lasciando quel divano... Ho passato la notte insonne e quando finalmente sono riuscita ad addormentarmi questa mattina, ti ho sentita sgattaiolare via da me un'altra volta... Per questo sono crollata, per paura di aver fatto qualcosa di sbagliato e non solo nei tuoi confronti, ma anche nei miei...»

«Mi dispiace averti lasciato tutti questi dubbi, non era mia intenzione farlo, ma capisci anche te che si tratta di qualcosa di importante e non dobbiamo lasciare le cose al caso, io ho bisogno di pensarci... Momo noi abbiamo infranto non so' quante leggi e devi permettermi di essere preoccupata per questo» Dissi afferrandole la mano.

«Hai ragione, forse sono stata troppo impulsiva»

«Forse?» Le domandai inarcando un sopracciglio.

Momo finì per ridere del mio sguardo e si scusò nuovamente per il suo gesto improvviso e sconsiderato. «Sana, mi dispiace davvero... Di tutto...»

«Non devi scusarti per tutto Momo, eravamo in due su quel divano e togliendo tutto il resto, non mi pento di quello che è successo».


Momo


«Tu non ti penti?» Le richiesi per conferma.

«No, cioè, perché tu si?» Mi domandò cambiando del tutto quello sguardo sicuro di se che aveva poco fa.

«Certo che no, non mi pentirei mai per averti toccata Sana... Non lo avevo mai fatto con nessuna prima d'ora quindi credo che da parte mia sia abbastanza ovvio»

«Con nessuna o con nessuno?»

«Sana, se vuoi farmi delle domande specifiche chiedi e basta, non girarci intorno»

«É che mi rimane difficile parlare di queste cose»

«Cerca di farlo però, ormai sei un'adulta e dovresti parlare di cose come il sesso»

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