Momo
«Che vi siete detti tu e mio padre?» Domandai a Sana entrando nel salone.
«Perchè?»
«Sembrava diverso al telefono, cosa gli hai detto?»
«Niente, mi ha ringraziato per averti salvata»
«Avete parlato molto Sana, non è possibile che vi siate detti solo questo...»
«Cose nostre» Mi rispose facendomi l'occhiolino. «E comunque tutto ok?»
«Non me la racconti giusta...» Sbuffai e mi sedetti accanto a lei sul divano. «E si, tutto ok, mi ha detto di aver parlato con il sindaco o quello che è, e che i soldi per me e per il mio plotone arriveranno domani... Ah e ha messo anche dei soldi in più per me, vuole che ti aiuti con le spese e tutto il resto»
«Assolutamente no, sei mia ospite, non voglio che paghi niente»
«Non preoccuparti non è un problema... Capisco che come insegnante in un asilo non hai molte possibilità economiche» Sana non rispose, ma i suoi occhi lo fecero per lei. Sembrava imbarazzata e furiosa per quello che le avevo detto, ma non ne vedevo la ragione. Si alzò semplicemente e si diresse in cucina. «Che c'è? Perchè te ne vai?»
«Non è carino sminuire le persone in questo modo Momo»
«Non volevo sminuirti, ho detto solo la verità»
«Ma facendolo hai sminuito il mio stile di vita...» Si girò di spalle e continuò a camminare verso la cucina. «Vado a preparare la cena»
Non sapevo perché se la fosse presa tanto, alla fine anche lei scherza su quanto sia brutta casa sua. Magari si era offesa per altre cose, non capivo davvero cosa avessi sbagliato ed era forse questo il vero problema...
Sana
Pensai e ripensai alle parole di Momo tutto il tempo mentre cucinavo e non riuscivo proprio a togliermele dalla mente... Alla fine aveva ragione, non avevo molte possibilità economiche, ma aveva sbagliato a sottolinearlo, mi faceva sentire così inferiore e di poco conto... É comunque vero che, rispetto a tutti gli altri abitanti del villaggio, ero quella con meno possibilità economiche.
«Posso?» Domandò Momo entrando in cucina.
«Vieni pure, è quasi pronto» Le risposi in maniera secca, senza guardarla negli occhi.
«Mi dispiace per prima, non volevo fare allusioni di nessun genere»
«Non erano allusioni, hai proprio detto tutto in maniera chiara e concisa»
«E mi dispiace molto per averlo fatto, non era mia intenzione offenderti, è solo che mi sento a disagio quando le persone spendono i loro soldi per me senza che io possa in qualche modo ricambiare il favore...»
«Lo capisco, ma non puoi dire quelle cose... Mi dispiace non avere abbastanza soldi per mantenere entrambe e pagare il mutuo della casa e le bollette nel mentre... Lo trovo già pesante di mio, non è necessario che tu ci metta il carico»
«Lo so, ho sbagliato e ho scelto le parole sbagliate... Che ne dici se ci riprovo?» Domandò sorridente, cercando di mandare via quell'aria pesante che si era venuta a creare.
Il suo gesto mi fece in qualche modo sbollentire la rabbia, quindi acconsentii. «Ok»
«Allora Sana, lo so' che mi reputi tua ospite, ma che ne dici di dividerci le spese per tutta la mia permanenza? Non voglio essere un peso per te e ci terrei tanto almeno a pagare il cibo se me lo permetterai»
«Va bene»
«Tutto qui?»
«Ti sei pentita e l'hai chiesto con più tatto, non vedo perché non acconsentire»
«Certo che sei strana...»
«Tu sei strana, e ora siediti che mangiamo»
Momo
Dopo aver finito di cenare, tornammo entrambe nel salone e ci sedemmo sul divano a chiacchierare. «Perchè non guardiamo un po' di televisione?» Domandai a Sana dopo che il mio sguardo si era posato sulla strana scatola nera posta proprio difronte a noi.
«Quell'aggeggio infernale non funziona da mesi...»
«Perchè non l'hai detto subito? Ci penso io ad aggiustarlo»
«Sei anche elettricista ora?»
«Sono tutto quello che vuoi» Conclusi facendole l'occhiolino. Fu solo dopo aver visto Sana arrossire che probabilmente non mi ero accorta di nuovo che poteva sembrare un flirt. «Bene, vado a ripararlo» Dissi alzandomi da li per cercare di deviare la mia figuraccia.
«Sai, stavo aspettando che tornasse Takuya per ripararlo... Non so', ma magari pensavo che se lo avessi riparato, era come se mi fossi dimenticata di lui... Non so se ha senso» Disse appena riuscii ad arrivare al televisore.
«Vuoi che non lo ripari?»
«No, è giusto che vada avanti, d'altronde non so' ancora cosa gli sia successo e non devo stoppare la mia vita qui, giusto?»
«Dipende quanto tu tenga a questa cosa...»
«Eravamo soliti guardare la televisione insieme prima di andare a dormire...Tornavamo entrambi stanchi dal lavoro e non avevamo mai molto tempo per stare insieme... L'unico momento era proprio su questo divano a guardare la tv accoccolandoci l'uno all'altra» Disse tristemente. I suoi occhi erano lucidi e cappi che stava per piangere, quindi decisi di allontanarmi da li e di lasciare il televisore così com'era. «Ma come dicevo prima, è giusto che vada avanti, quindi non preoccuparti»
«Sei sicura?»
«Certo, è molto noioso rimanere a casa senza fare niente e visto che durante le prossime mattine dovrò lavorare, è giusto che tu ti svaghi un po'»
«D'accordo allora... Ma se vorrai, potrò sempre romperlo, non ci metto niente a prendere una sedia e spaccare il tuo televisore»
Sana cambiò totalmente espressione e da nostalgica e triste, si mise direttamente a ridere. «Sei strana Momo»
«Lo so', grazie» Risposi sorridente, felice che l'avessi di nuovo fatta sorridere. «Hai un cacciavite a stella?» Le domandai dopo aver capito dove fosse il problema.
«Che cosa dovrei avere?»
«Una cassetta degli attrezzi»
«Penso che ci sia una cosa del genere in soffitta, ti serve?»
«No, te l'ho chiesto per curiosità... Certo che mi serve!» Sana alzò gli occhi al cielo prima di alzarsi dal divano per andare a prendere la cassetta degli attrezzi.
Dovevo solo aggiustare un televisore, nulla di complicato, ma ero comunque felice di essermi resa utile.
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ANGOLETTO:
Ok, questo è l'ultimo capitolo tra quelli "noiosi". In quello di domani ci sarà un lieve salto temporale ✌🏻🤪
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Fumo E Cenere
FanfictionMomo è un colonnello dell'esercito giapponese, mentre Sana una semplice insegnante in un villaggio sperduto nel nulla più totale. Sarà proprio grazie alla prima missione di Momo che avranno l'occasione di incontrarsi, ma potrà mai il loro amore, sov...